mercoledì 22 agosto 2018

Valentina Pici, ultrarunner: Oggi ringrazio la corsa per il mio benessere

Matteo Simone 

A volte lo sport diventa una droga, una dipendenza, ma ben venga se fa stare in piedi; se cura spirito, corpo e mente; ben venga se fa stare con la gente, se fa vedere sempre tante strade aperte davanti da poter scegliere, da potersi sperimentare.

La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle?Ancora deve arrivare, ogni gara sarà sempre più bella della precedente! 
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori?Cerco di evitare qualsiasi tipo di integrazione non naturale, sono seguita da un nutrizionista, ma credo che in alcuni casi l'integrazione sia necessaria.”

Con attenzione si può fare tutto, si possono scavalcare muri e montagne, si può arrivare dove vogliamo, dove riusciamo a vedere il nostro traguardo. Valentina di seguito racconta le sue esperienze da atleta rispondendo a un mio questionario.
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello sport?Di seguire il cuore, qualsiasi lavoro tu faccia, e anche con la famiglia il tempo per se stessi è la necessità che aiuta a vivere.” 
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere?Ammetto di aver sfruttato il mio fisico senza il dovuto controllo quando ero adolescente, oggi corro per star bene con me stessa!”

È importante curare se stessi per stare bene insieme, prendersi cura di sé per star bene con gli altri in famiglia o al lavoro. E’ importante trovare un buon equilibrio familiare, lavorativo e individuale; trovare interessi comuni quando si può, attività per dedicarsi insieme o da soli.
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere o performance?All'inizio mio padre, che mi ha sempre portato alle garette domenicali fin da piccola e che mi ha trasmesso l'amore per lo sport in generale, oggi ringrazio la corsa per il mio benessere." 
Cosa pensano i tuoi familiari della tua attività sportiva?A casa abbiamo ristabilito un ordine alle cose, ognuno segue le sue passioni sportive e questo ci fa bene nello stare meglio insieme!”

Quando una persona si mette in testa una cosa è capace di andare avanti nei suoi propostivi fino alla meta, fino
all'obiettivo ambito e desiderato; testa, cuore e corpo trascinano dove vogliono.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?L'impagabile faccia del mio presidente quando gli ho mostrato la medaglia della maratona di Roma, dopo che ha scoperto che non sono tornata indietro al 13º km come concordato.”

Importante è focalizzarsi sul momento presente, considerando anche il passato, ma proiettandosi sul qui e ora e guardando avanti giorno per giorno.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare atleta?Mi sento molto più sicura di me stessa, anche se non potrò più ambire ai tempi del passato, l'importante è il viaggio che porta al traguardo non il traguardo in se.”

Si diventa sempre più maturi con l’esperienza, si superano tanti momenti e situazioni difficili, si guarda sempre avanti, si affronta sempre tutto accogliendo nuove consapevolezze e orientandosi verso nuove mete e nuovi obiettivi, cavalcando sempre prontamente l’onda del cambiamento.
Quali capacità, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?Sicuramente la sopportazione del dolore, la tenacia, la testardaggine e il cuore.”

Le gare diventano grandi opportunità per incontrarsi, scambiarsi baci e abbracci, sorrisi, sguardi, pacche sulle spalle.
Che significa per te partecipare a una gara? Hai sperimentato il limite nelle tue gare?Le gare sono come grandi feste, ci si trova con gli amici cari si condividono paure iniziale e soddisfazioni dopo, a volte delusioni … non ho ancora spinto le mie gare al limite, ma so che lo farò.”

Lo sport non è solo fatica fisica, prestanza fisica, forza e resistenza, ma anche tante emozioni, tanta introspezione, alla ricerca del vero sé, del profondo di noi stessi, della conoscenza vera di noi stessi, di come ci comportiamo con atleti amici e avversari come ci comportiamo in gara alla partenza e all’arrivo, come sperimentiamo appagamento, gioia e soddisfazione e come si riprende la quotidianità famigliare e lavorativa.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport?
In allenamento c'è un gran lavoro introspettivo che aiuta anche nel quotidiano, in gara c'è l'emozione, la gioia di stare insieme e condividere, dopo bisogna recuperare fisicamente e mentalmente.”

Se si va troppo forte, se si pensa troppo alla gara e al risultato non si guarda in faccia a nessuno, si parte veloci e si arriva veloci; se si riducono i ritmi, si ha il tempo per condividere gioie e fatiche con più persone, con il pubblico, con l’ambiente circostante.
Quali sono i tuoi pensieri in gara?Da quando ho ricominciato a correre focalizzare il momento dell'arrivo mi aiuta durante il "viaggio" poi in gara difficilmente si sta da soli, conosci gente nuova, incontri amici ... certo a meno che non ritorni a correre sotto i 4'/km!” 
Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a uno sport?Ai ragazzi devi dare l'esempio, devi far vedere, gli devi far vivere l'esperienza a finché possano apprezzarla.”

Importante sviluppare consapevolezza in quello che si fa, capire con chi si ha a che fare per non rischiare salute e altro.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?Purtroppo sì, da adolescente c'era meno controllo e ti affidavi agli allenatori che non sempre pensavano solo al tuo bene, oggi siamo tutti più consapevoli.” 
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Droghiamoci di sport, facciamocelo bastare.” 
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti?Non smetterei di fare sport, nonostante i problemi di salute.”

Per affrontare certe situazioni è importante essere affiancati da una persona che possa aiutare ad aiutarsi, a lavorare sulla consapevolezza, sviluppare resilienza per superare momenti e situazioni critiche e difficili attingendo da risorse profonde interne e di rete.
Ti è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso?Quando ho scoperto di avere la sclerosi multipla, ma è stato un attimo ancor prima che il medico mi congedasse, io nella mia mente pensavo alla mia prossima maratona.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Assolutamente sì, fondamentale negli adolescenti ma anche con chi come me abituato a competere di punto in bianco si trova a non poter avere più certezze … un peggioramento di 2h in maratona non è facile da mandar giù.”

E’ importante essere attenti; notare e osservare le proprie condizioni fisiche, monitorarsi per capire fino a dove ci si può spingere integri e sani.
Quali sono le difficoltà e i rischi? Per quanto mi riguarda l'obbiettivo è arrivare viva e magari intera, cerco di tenere d'occhio le pulsazioni e crampi che purtroppo con la mia patologia sono le cose meno gestibili insieme alla stanchezza improvvisa.”

Grandissima donna resiliente, con attenzione si può fare tutto, si possono scavalcare muri e montagne, si può arrivare dove vogliamo, dove riusciamo a vedere il nostro traguardo.
Un’intervista a Valentina è riportata nel libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”, Edizione Psiconline.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su se stesso.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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