L'esperienza che mi ha aiutato di più il mondiale a Stoccarda, medaglia
d'oro nei nastri
Matteo SIMONE
Andreea Stefanescu nel 2011 oro e due argenti nel concorso a squadre ai Mondiali di Montpellier.
Olimpiade di Londra 2012 bronzo nel concorso a squadre assieme
alle compagne Elisa Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni e
Anzhelika Savrayuk.
Mondiali di Kiev 2013 argento insieme alle sue compagne nel
concorso generale e nelle clavette.
Mondiali di Izmir 2014 argento con la
squadra nel concorso generale. L'11 aprile 2014 onorificenza di Cavaliere al
Merito della Repubblica italiana, per la medaglia di bronzo conquistata a
Londra 2012.
Prima tappa World Cup 2015 a Lisbona, un oro nel concorso generale
e uno alla finale cerchi e clavette. World Cup di Pesaro, argento nel concorso
generale e oro alla finale cerchi e clavette. World Cup di Tashkent, bronzo
nella finale di specialità cerchi-clavette. Per la prima volta nella storia
vince la classifica generale di Coppa del mondo di ginnastica ritmica 2015.
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Andreea attraverso risposte ad alcune
mie domande di un paio di anni fa.
In che modo lo sport ha
contribuito al tuo benessere? “Facendo sport a livello
agonistico ho sempre mantenuto in forma il mio fisico contribuendo così al mio
benessere.”
Quando si decide di dedicarsi a uno sport che piace e appassiona è importante considerare tutto ciò che comporta la pratica costante volta prima di tutto al benessere della persona e poi alla performance ed è indispensabile un’attenzione accurata a tanti aspetti, non solo fisico ma anche mentale.
Come hai scelto il tuo sport? “All'età di 5 anni ricevetti una proposta di seguire i corsi che si svolgevano nella palestra della mia città.”
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? “Le maggiori difficoltà che una ginnasta può trovare nel corso della sua carriera sono: anoressia, attenzione all'alimentazione e una grande capacità mentale. Le abilità da allenare giorno dopo giorno sono: la scioltezza delle articolazioni, la resistenza, l'espressività anche corporea, la manualità con l'attrezzo.”
Per raggiungere la peak performance bisogna non sottovalutare nessun aspetto, dall'alimentazione alle condizioni ambientali climatiche che potrebbero interferire.
Per raggiungere la peak performance bisogna non sottovalutare nessun aspetto, dall'alimentazione alle condizioni ambientali climatiche che potrebbero interferire.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara?
“Sia prima che durante mangio carboidrati, proteine
mentre nel dopo gara ci possiamo permettere anche una quantità molto ridotta di
zuccheri.”
Quali condizioni
fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non
ottimale? “Nel mio sport poche sono
le condizioni che non ti permettono di avere un’ottima prestazione, esse sono
un infortunio o come condizione ambientale il caldo o l'aria condizionata.”
Per
impegnarsi nello sport così come in altre attività è importante avere prima di
tutto una forte passione che riesce a spostare montagne, che riesce a
mobilitare energie per impegnarsi quotidianamente, che convince a fare
sacrifici enormi, che permette di crederci fino alla fine.
Cosa ti ha
fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Molte sono le difficoltà che una ginnasta deve affrontare,
principalmente quelle psicologiche. Mentre, al contrario, colei che mi spinge a
dare il massimo giorno dopo giorno sia in allenamento sia in un campo di gara è
la passione e molte volte anche un carattere forte aiuta.”
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?
“Praticando questa attività sportiva ho scoperto di
avere un carattere forte.”
L’atleta
non è solo, soprattutto in uno sport praticato a livelli elevatissimi e che
richiede un impegno costante e un’attenzione costante a tanti aspetti fisici e
mentali.
Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo
benessere nello sport o alla tua performance? “Le persone
che hanno contribuito a un mio benessere personale nella vita sportiva sono:
mia mamma, le mie allenatrici, le mie compagne di squadra e il mio fidanzato.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “I meccanismi psicologici
che mi hanno aiutato di più nella crescita sportiva sono: i miei familiari,
allenatrici e legami stretti.”
Come hai gestito eventuali
crisi, sconfitte, infortuni? “Ho gestito crisi,
sconfitte ed infortuni grazie alla mia famiglia.”
Lo
sport a volte permette di sperimentare emozioni uniche, forti, intense, ricche
soprattutto quando si è atleti di livello internazionale e si partecipa a gare
mondiali dove si rappresenta anche la propria nazione.
La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“La gara della mia vita dove ho sperimentato le
emozioni più belle è stata l'ultimo campionato del mondo di ginnastica ritmica.”
Un’esperienza che ti può dare la convinzione
di potercela fare? “L'esperienza che mi ha
aiutato di più è senz'altro l'ultimo mondiale tenutosi a Stoccarda dove
abbiamo portato a casa una medaglia d'oro nei nastri, mai arrivata durante
l'anno.”
Sogni
realizzati? “Il mio sogno l'ho
realizzato alle olimpiadi di Londra.”
Per
ottenere qualcosa bisogna sempre impegnarsi e faticare, solo con la pratica
costante, la fiducia in sé, una forte passione, si può arrivare in alto e
ambire a medaglie in gare internazionali.
La fatica a volte diventa amica
perché fa capire l’importanza della ciclicità della vita, se non c’è dolore non
c’è gioia, se non c’è fatica non c’è né risultato né soddisfazione, più è
grande la lotta e più grande è il trionfo.
Familiari e amici
cosa dicono circa il tuo sport? “I miei famigliari e i miei
amici dicono che la ginnastica ritmica è tanto bella quanto faticosa.”
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara)? “Le sensazioni che provo durante gli allenamenti sono molteplici:
dolore, fatica, la paura di non potercela fare, determinazione ecc.; nel
pre-gara: forza, speranza, grinta, coraggio, adrenalina; in gara: sicurezza,
precisione, attenzione, grinta, divertimento; post gara, felicità,
tranquillità, liberazione.”
Lo
sport praticato a livelli altissimi comporta un sacrificio enorme, una pratica
costante, un impegno con concentrazione e focalizzazione sul compito e sull'obiettivo e a volte l’atleta ha periodi di crisi, vorrebbe mollare,
abbandonare tutto, ha bisogno di confrontarsi con qualcuno per ritrovare
stimoli, motivazioni ed entusiasmo.
La tua gara
più difficile? “Le olimpiadi.”
Hai mai rischiato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “No. Ho avuto invece
momenti in cui volevo smettere.”
Hai
rischiato di incorrere nel doping? "No".
Un messaggio per
sconsigliarne l’uso? “Di non doparsi perché
non è vero sport.”
Quale messaggio vuoi
rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport? “Che è molto divertente per le ragazze a livelli non molto alti.”
Potrebbe essere utile lo psicologo nello
sport? In quali fasi? “Si. Sempre.”
Un’intervista ad Andreea Stefanescu è riportata nel libro "Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà", di Matteo Simone. Editore: Aracne (Genzano di Roma).
Data di Pubblicazione: gennaio 2022
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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