giovedì 16 agosto 2018

Andreea Stefanescu: Il mio sogno l'ho realizzato alle olimpiadi di Londra

L'esperienza che mi ha aiutato di più il mondiale a Stoccarda, medaglia d'oro nei nastri
Matteo SIMONE 

Andreea Stefanescu nel 2011 oro e due argenti nel concorso a squadre ai Mondiali di Montpellier. 

Olimpiade di Londra 2012 bronzo nel concorso a squadre assieme alle compagne Elisa Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini, Elisa Santoni e Anzhelika Savrayuk. 
Mondiali di Kiev 2013 argento insieme alle sue compagne nel concorso generale e nelle clavette.
Mondiali di Izmir 2014 argento con la squadra nel concorso generale. L'11 aprile 2014 onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana, per la medaglia di bronzo conquistata a Londra 2012. 
Prima tappa World Cup 2015 a Lisbona, un oro nel concorso generale e uno alla finale cerchi e clavette. World Cup di Pesaro, argento nel concorso generale e oro alla finale cerchi e clavette. World Cup di Tashkent, bronzo nella finale di specialità cerchi-clavette. Per la prima volta nella storia vince la classifica generale di Coppa del mondo di ginnastica ritmica 2015. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Andreea attraverso risposte ad alcune mie domande di un paio di anni fa.
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Facendo sport a livello agonistico ho sempre mantenuto in forma il mio fisico contribuendo così al mio benessere.”

Quando si decide di dedicarsi a uno sport che piace e appassiona è importante considerare tutto ciò che comporta la pratica costante volta prima di tutto al benessere della persona e poi alla performance ed è indispensabile un’attenzione accurata a tanti aspetti, non solo fisico ma anche mentale.
Come hai scelto il tuo sport? All'età di 5 anni ricevetti una proposta di seguire i corsi che si svolgevano nella palestra della mia città.” 
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? “Le maggiori difficoltà che una ginnasta può trovare nel corso della sua carriera sono: anoressia, attenzione all'alimentazione e una grande capacità mentale. Le abilità da allenare giorno dopo giorno sono: la scioltezza delle articolazioni, la resistenza, l'espressività anche corporea, la manualità con l'attrezzo.”

Per raggiungere la peak performance bisogna non sottovalutare nessun aspetto,
dall'alimentazione alle condizioni ambientali climatiche che potrebbero interferire.
Cosa mangi prima, durante e dopo una gara?Sia prima che durante mangio carboidrati, proteine mentre nel dopo gara ci possiamo permettere anche una quantità molto ridotta di zuccheri.” 
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?Nel mio sport poche sono le condizioni che non ti permettono di avere un’ottima prestazione, esse sono un infortunio o come condizione ambientale il caldo o l'aria condizionata.”

Per impegnarsi nello sport così come in altre attività è importante avere prima di tutto una forte passione che riesce a spostare montagne, che riesce a mobilitare energie per impegnarsi quotidianamente, che convince a fare sacrifici enormi, che permette di crederci fino alla fine.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport?Molte sono le difficoltà che una ginnasta deve affrontare, principalmente quelle psicologiche. Mentre, al contrario, colei che mi spinge a dare il massimo giorno dopo giorno sia in allenamento sia in un campo di gara è la passione e molte volte anche un carattere forte aiuta.” 
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare attività fisica?Praticando questa attività sportiva ho scoperto di avere un carattere forte.”

L’atleta non è solo, soprattutto in uno sport praticato a livelli elevatissimi e che richiede un impegno costante e un’attenzione costante a tanti aspetti fisici e mentali.
Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance?Le persone che hanno contribuito a un mio benessere personale nella vita sportiva sono: mia mamma, le mie allenatrici, le mie compagne di squadra e il mio fidanzato.” 
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport?I meccanismi psicologici che mi hanno aiutato di più nella crescita sportiva sono: i miei familiari, allenatrici e legami stretti.” 
Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Ho gestito crisi, sconfitte ed infortuni grazie alla mia famiglia.”

Lo sport a volte permette di sperimentare emozioni uniche, forti, intense, ricche soprattutto quando si è atleti di livello internazionale e si partecipa a gare mondiali dove si rappresenta anche la propria nazione.
La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?La gara della mia vita dove ho sperimentato le emozioni più belle è stata l'ultimo campionato del mondo di ginnastica ritmica.” 
Un’esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare?L'esperienza che mi ha aiutato di più è senz'altro l'ultimo mondiale tenutosi a Stoccarda dove abbiamo portato a casa una medaglia d'oro nei nastri, mai arrivata durante l'anno.” 
Sogni realizzati?Il mio sogno l'ho realizzato alle olimpiadi di Londra.”

Per ottenere qualcosa bisogna sempre impegnarsi e faticare, solo con la pratica costante, la fiducia in sé, una forte passione, si può arrivare in alto e ambire a medaglie in gare internazionali. 
La fatica a volte diventa amica perché fa capire l’importanza della ciclicità della vita, se non c’è dolore non c’è gioia, se non c’è fatica non c’è né risultato né soddisfazione, più è grande la lotta e più grande è il trionfo.
Familiari e amici cosa dicono circa il tuo sport?I miei famigliari e i miei amici dicono che la ginnastica ritmica è tanto bella quanto faticosa.” 
Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamento, pre-gara, gara, post-gara)?Le sensazioni che provo durante gli allenamenti sono molteplici: dolore, fatica, la paura di non potercela fare, determinazione ecc.; nel pre-gara: forza, speranza, grinta, coraggio, adrenalina; in gara: sicurezza, precisione, attenzione, grinta, divertimento; post gara, felicità, tranquillità, liberazione.”

Lo sport praticato a livelli altissimi comporta un sacrificio enorme, una pratica costante, un impegno con concentrazione e focalizzazione sul compito e sull'obiettivo e a volte l’atleta ha periodi di crisi, vorrebbe mollare, abbandonare tutto, ha bisogno di confrontarsi con qualcuno per ritrovare stimoli, motivazioni ed entusiasmo.
La tua gara più difficile?Le olimpiadi.” 
Hai mai rischiato per infortuni o altro di smettere di essere atleta? “No. Ho avuto invece momenti in cui volevo smettere.” 
Hai rischiato di incorrere nel doping? "No". 
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Di non doparsi perché non è vero sport.
Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport?Che è molto divertente per le ragazze a livelli non molto alti.” 
Potrebbe essere utile lo psicologo nello sport? In quali fasi?Si. Sempre.”

Un’intervista
ad 
Andreea Stefanescu è riportata nel libro "Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà", di Matteo Simone. Editore: Aracne (Genzano di Roma).  
Data di Pubblicazione: gennaio 2022 
Matteo SIMONE  

380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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