Il mio sogno realizzato è la voglia di fare fatica
Dott. Matteo Simone
Il campionato mondiale Skyrunning 2018 si svolgerà dal 13 al 15 settembre a Kinlochleven, in Scozia. Sono previste 3 discipline di skyrunning: Vertical, Skyrace e Ultra.
Le gare sono aperte sia a singoli che a squadre nazionali. Verranno
assegnati titoli e medaglie mondiali individuali in ogni disciplina e un titolo
combinato basato sui migliori risultati delle gare Vertical e Skyrace.
Vertical:
Salomon Mamores VK, 13 settembre 2018, con 5 km di distanza e 1.000 m di
dislivello verticale, record: Stian Angermund 42'04 "(2017); Laura Orgué
52'22 "(2017). Il percorso sale inizialmente dal livello del mare prima di
uscire dalla linea degli alberi e affrontare i fianchi di Na Gruagaichean,
prima di una cresta rocciosa che porta alla cima Munro di 1.056 metri. I
partecipanti partono a intervalli regolari.
Ultra:
Salomon Ben Nevis Ultra, 14 settembre 2018, distanza: 52 km, dislivello
verticale: 3.820 metri, punto più alto: 1345 m, tempo limite 16 ore.
Skyrace: Salomon
Ring of Steall SkyRace, 15 settembre 2018, distanza 29 km, dislivello verticale
2.500 m, record: Stian Angermund 3h24'51" (2017), Laura Orgué
4h05'12" (2017).
Di
seguito approfondiamo la conoscenza di Alex Oberbacher, convocato per il Vertical K, attraverso
risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione
nello sport almeno un giorno della tua vita? “Qualche anno
fa ho fatto la maturità e adesso lavoro nel noleggio bici d’estate e d’inverno
come maestro di sci. D’estate pratico la corsa in motagna (con qualche gara) altrimenti
tanta bici (sono anche guida di MTB). D’inverno mi dedico come hobby alle gare
di sci alpinismo. Ma proprio un campione non
mi sento mai, forse quando ho vinto i mondiali u23 o altre gare mi sentivo
forte, però sapendo che ci sono ancora tantissimi atleti più forti di me non mi
sento proprio un campione.”
Insomma
il giovanissimo Alex di 2 anni sembra aver improntato la sua vita sullo sport
che diventa sia passione che lavoro e riesce pure bene sperimentando sia
benessere che performance. Un bel connubio sport e lavoro così come è un bel
connubio benessere e performance. Giovanissimo già molto esperto come atleta e
si mette in gioco anche come guida e maestro.
Qual è stato
il tuo percorso per diventare un Atleta? “Arrivo da
una famiglia molto sportiva, da sempre pratico tanto sport. Ho iniziato con lo
sci da fondo che ho fatto fino al 2° anno junior, dopo ho cambiato e sono
passato allo sci alpinismo, facendo d’estate come allenamento tanta corsa in
montagna.”
A
volte basta poco per avviarsi allo sport, basta la passione della famiglia per
coinvolgere figli a sperimentarsi e mettersi in gioco e il resto viene da solo,
come si dice “se sono fiori fioriranno”, se la stoffa del campione c’è prima o
poi uscirà fuori così come sta succedendo per Alex è già campione mondiale U23,
ora si tratta di continuare a impegnarsi con passione, entusiasmo,
determinazione fidandosi e affidandosi a persone più esperte e curando tutti
gli aspetti che contribuiscono sia al benessere nello sport che alla
performance.
Nello sport chi ha contribuito al tuo
benessere o alla tua performance? “Tante
persone mi hanno contribuito alla mia performance, in prima linea la famiglia ma
anche mio zio, vedendolo gareggiare in coppa del mondo mi ha dato tanta voglia
di raggiungere il suo livello. Poi naturalmente tutti gli allenatori che mi
hanno fatto venire tanta voglia e che hanno sempre cercato di aiutarmi.”
Importantissimi
i modelli di riferimento e gli esperti tecnici che sostengono, supportano,
consigliano senza stress e senza pressioni.
La gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?
“La gara che mi ha portato più emozioni è stata il mondiale
di sci alpinismo. Non mi aspettavo la convocazione, e poi potevo gareggiare per
l’Italia proprio il giorno del mio compleanno. Di sicuro è stata quella la gara
che mi ha reso più felice, ma anche i mondiali d’estate di skyrunning dove ho
vinto mi ha dato tante emozioni.”
E
vedi un po’, rappresentare l’Italia in competizioni mondiali e proprio il giorno
del compleanno, e poi vincere proprio un mondiale, per un atleta è qualcosa di
immenso.
Quale è stata la tua gara più difficile?
“La mia gara più difficile non saprei dire, a me
gareggiare mi piace un sacco e ho sempre tanta motivazione. Non ho mai paura
prima delle gare, sono sempre sereno e curioso a misurarmi con gli altri. Non
avendo quello stress pre-gara, che tanti atleti forse hanno, mi aiuta a non
avere gare difficili. Naturalmente le gare che ho fatto male, dove non ero
contento con la posizione finale, erano le gare più difficili.”
Quando
c’è passione, c’è più serenità, quando c’è talento tutto diventa più semplice,
quando si è ragazzi c’è meno stress, almeno questo sembra essere le
caratteristiche di Alex che riesce a fare tutto con facilità.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “L’allenamento, so quanto
mi alleno, e per quello so anche che ce la posso fare.”
Concordo,
si tratta di sviluppare la consapevolezza che per ottenere risultati non è
sufficiente la passione o il talento ma la pratica continua e costante. Si
tratta di presentarsi alle gare con la consapevolezza di aver fatto i compiti a
casa, di essersi impegnati per la gara specifica, di aver fiducia in sé.
Un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva? “Io lavoro quasi tutti gli
giorni, e quindi mi tocca allenarmi spesso alla sera, un giorno ho trovato una
cartina per terra, guardando la cartina ho visto un sentiero forse bello da
fare, cosi dopo il lavoro sono partito senza frontale e senza idea di quanto
era lungo, era lunghissimo, diventava buio e non vedevo più niente, sarò
ritornato dopo mezza notte.”
A
volte lo sport ti prende, ti coinvolge, ti cattura, ti sequestra e bisogna fare
attenzione a metter paletti, ad anticipare e prevenire eventuali imprevisti.
Mi
è capitato un episodio simile un po’ di anni fa, andai in bici fino a
Grottaferrata dove lasciai la bici un pomeriggio e poi ho proseguito di corsa
fino a Rocca di Papa, al ritorno non ricordavo dove avevo lasciato la bici e
quando l’ho trovata era buio, era d’estate avevo gli occhiali scuri da sole e
un completino nero e di corsa in bici mi sono fiondato di sera al buio verso
casa con un po’ di timore e con tanta accortezza.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post gara? “Cerco sempre il giorno
prima della gara di fare un allenamento specifico per la gara, il giorno dopo sono
convinto che mi abbia fatto bene; in gara spesso tutto va bene.”
Si
cerca di fare del proprio meglio sia in allenamento che in gara e il giorno
prima si tratta di riflettere sulla gara, di immaginarsi in gara con semplici
gesti, si tratta di un lieve ripasso per elaborare la gara del giorno dopo, per
far sì che tutto è sotto controllo e possa andare nel migliore dei modi.
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione ? “I rischi, come in tutti
gli sport, sono tanti; soprattutto d’inverno. Già in allenamento devi pensare
alle valanghe e dopo in gara cerchi sempre di scendere più veloce possibile
fuoripista spesso anche senza controllo.”
E’
importante non abbassare mai la guardia, soprattutto in montagna, sempre
concentrati e focalizzati in quello che si sta facendo che sia allenamento o
gara.
Cosa ti fa continuare a fare sport? “I bei momenti vissuti, tanti amici nuovi, tanti posti nuovi. Fa bene
per la salute, non saprei perché smettere.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “No non
riesco, senza sport a livello agonistico sì, ma senza sport in generale no, mi
piace troppo andare in montagna.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Lo sport è bello e fa bene, basta salire in montagna e lo capisce.”
Lo
sport praticato con passione e motivazione permette di far parte di un gruppo
di persone che condividono momenti particolari e speciali, soprattutto se
praticato in natura.
Lo sport permette di tenersi in forma, di sperimentare
benessere e se si è talentuosi permette anche di viaggiare per gare anche a
libello internazionale conoscendo posti nuovi, culture e persone nuove.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Purtroppo le crisi e gli infortuni ci sono sempre, ma cerco di non
fissarmi su quello, ma sui bei momenti vissuti con lo sport.” Hai mai pensato per infortuni o altro di smettere di essere atleta?
“Ma per fortuna i miei infortuni se ne sono sempre
andati col passare del tempo, ma se vedo che una cosa mi danneggia proprio e
che mi fa male, sono disposto a ridurre i miei allenamenti e smettere con
l’attività agonistica.”
In
effetti è importante crederci sempre, anche quando si è costretti a fare uno
stop per qualsiasi motivi, crederci che quello che si è riuscito a fare di
buono in passato può ritornare se siamo pazienti, fiduciosi e se ci mettiamo
all’opera con l’intenzione di risolvere qualsiasi situazione o problema, c’è
sempre una modalità di uscire da un tunnel, per ogni problema c’è sempre almeno
una soluzione, se da soli è più difficile, insieme a persone fidate ed esperte
può essere più facile.
C’è stato il rischio di
incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?
“Ma per me il doping non é mai stato una tentazione,
voglio trovare i miei limiti senza un aiuto proibito e che non fa bene. Il
doping purtroppo rovina tutti gli sport. Vincere pulito ti dà soddisfazione.”
Concordo,
non ha senso riuscire in qualcosa se lo hai fatto barando prima di tutto a te
stesso, a volte il doping diventa una vera pianga, un cancro per lo sport,
davvero ammazza non solo lo sport ma anche gli atleti.
Cosa hai
scoperto di te stesso nel praticare sport? “Ho scoperto che il corpo é molto più resistente di quello che pensi, e
che la mente lo controlla. Se te sei convinto che una cosa ti fa bene, ti farà
bene, anche se gli studi sono contrari.”
Anche
qui concordo, a volte è la nostra mente che decide se possiamo stare bene o
male, se possiamo fare qualcosa o dobbiamo rinunciare, i progetti devono prima
riuscire nella nostra mente e poi possiamo realizzarli realmente.
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti
e in quali fasi? “La figura dello psicologo
non lo ritengo non solo utile ma di più. Ho notato che la mente influisce su
tutto il corpo. Per essere un buon sportivo devi anche avere una testa che
funziona. Uno psicologo dello sport ti può fare venire voglia di fare degli
allenamenti anche quando non ce l’hai e in gara è capace di aiutarti a non
mollare mai.”
Importante
testimonianza, non è sempre scontato che fili tutto liscio in allenamenti e
gare, a volte abbiamo dei sabotatori interni che non ci permettono di
esprimerci al massimo, sabotatori interni che remano contro, che ci
condizionano, che ci demotivano; a volte lo psicologo può lavorare sulla
motivazione, sull’autoefficacia, sulla resilienza traghettando l’atleta
attraverso tunnel, maremoti e tempeste, aiutando a cercare sempre nuove energie
e risorse nascoste dell’atleta fisiche e mentali.
Nella
mente dell’atleta ci sono sempre nuove sfide, nuove gare soprattutto indossando
la maglia azzurra e rappresentando la nazione Italia in giro per il mondo
cercando di fare bene, del proprio meglio individualmente e di squadra per
poter tornare a casa sorridente, felici ed entusiasti da poter continuare una
passione forte e consolidata.
Quali sono i tuoi prossimi
obiettivi? Quali sono i sogni realizzati e da realizzare? “Il mio prossimo obiettivo sportivo è quello di fare un bel mondiale
assoluto in Scozia il prossimo settembre e di prepararmi al meglio per la
stagione invernale. Il mio sogno realizzato è la voglia di fare fatica e ho
sempre ancora voglia di fare fatica.”
Come
dico spesso io, a volte la fatica diventa una vera amica che si vorrebbe sempre
al proprio fianco, perché fa comprendere il valore della vita che va vissuta
con fatica per apprezzare quando riesci in qualcosa che veramente l’hai
guadagnata con il sudore mettendocela tutta, più c’è fatica e più c’è
soddisfazione quando riesci, più aumenta la fiducia in te soprattutto nei
momenti più critici, se non c’è dolore non c’è gloria, “no pain no
gain” (senza dolore non si ottiene niente), “più grande è la lotta e
più glorioso sarà il trionfo”, quindi fatica “for ever”
(per sempre), vuol dire sempre avanti con fiducia e resilienza.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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