Scuola e sport vanno a braccetto,
entrambi i contesti sono educativi prima di tutto per i ragazzi; i genitori e
le famiglie possono affidarsi alle scuole e alle squadre sportive per
l’educazione sana dei propri figli. La scuola dà, più che altro, strumenti
teorici di apprendimento e gli insegnanti diventano gli adulti di rifermento
che trasmettono nozioni e insegnamenti sulle diverse materie per preparare i
ragazzi al mondo, per preparare i ragazzi a relazionarsi con coetanei e adulti,
per preparare i ragazzi ad entrare nel mondo del lavoro e per prepararli a
costruire nuove famiglie.
Lo sport contribuisce a trasmettere regole e valori e la cosa più importante è l’esperienza pratica che si può fare attraverso lo sport. Possiamo paragonare la scuola a una madre sostitutiva protettiva e accudente che si occupa dei ragazzi e provvede alla loro crescita e maturità teorica e cognitiva; mentre possiamo considerare lo sport alla stregua di un papà sostitutivo che provvede a trasmettere più che altro l’arte del movimento, del cavarsela, dell’irrobustire il fisico e la mente.
Lo sport contribuisce a trasmettere regole e valori e la cosa più importante è l’esperienza pratica che si può fare attraverso lo sport. Possiamo paragonare la scuola a una madre sostitutiva protettiva e accudente che si occupa dei ragazzi e provvede alla loro crescita e maturità teorica e cognitiva; mentre possiamo considerare lo sport alla stregua di un papà sostitutivo che provvede a trasmettere più che altro l’arte del movimento, del cavarsela, dell’irrobustire il fisico e la mente.
Attraverso lo sport i ragazzi hanno la
possibilità e l’opportunità di scoprire se stessi, di conoscere meglio sia il
proprio corpo che le proprie capacità, e gradualmente imparano a fare cose, a
mettersi in gioco, a sfidare se stessi e altri amici, a sviluppare
consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. Con l’aiuto degli
allenatori ed eventualmente dello psicologo dello sport, come previsto nelle
squadre di calcio e altre realtà sportive, i ragazzi possono sviluppare sempre
più fiducia in sé, la cosiddetta autoefficacia, possono sempre più essere
sicuri di se stessi, credere di più in se stessi o nella loro squadra, ognuno
con differenti qualità e competenze.
Lo sport praticato con un’equipe
multidisciplinare aiuta a rialzarsi sempre, a trovare obiettivi e mete da
raggiungere, a gestire momenti critici di ansia, sconfitte, infortuni; impara a
essere leali; impara a tirar fuori la vera motivazione nel fare qualcosa; a
mettere insieme cuore, corpo e mente; insomma lo sport diventa una marcia in
più.
Concludendo, una scuola che prevede
attività di insegnamento teorico e attività pratiche come lo sport diventa un
contenitore dove i ragazzi crescono fidandosi e affidandosi a insegnanti,
educatori, allenatori, psicologi. Si forma così una squadra vincente che
prepara alle relazioni di questo mondo, fatto non solo di chat e social ma
anche di incontri, scontri e confronti veri, face to face, corpo a corpo, e
aiuta i ragazzi a diventare persone adulte, autentiche, oneste, leali, ciascuna
col proprio carattere e personalità ma tutti in grado di essere autorevoli e,
allo stesso tempo, collaborativi ed empatici.
Questo è quello che mi sento di dire,
sulle basi della mia formazione sia teorica, acquisita grazie a Università,
Master, Specializzazioni sia e, soprattutto, pratica, acquisita attraverso lo
sport, praticato da solo e in compagnia, in modo individuale o in gruppo, in
particolare attraverso lo sport di endurance, dove si raggiungono gli obiettivi
prefissati con pianificazione e fiducia in sé, curando l’aspetto mentale,
fisico e nutrizionale. Scrivo articoli e libri dove tratto non solo di teorie,
studi e ricerche ma racconto anche di persone vere e di esperienze vissute da
atleti che hanno incontrato lo sport a scuola e si sono formati attraverso lo
sport.
Matteo Simone psicologo dello sport e
psicoterapeuta, collabora con T.T.S.srl per l’organizzazione di eventi a carattere
sportivo-turistico-culturale tra cui i Running
Camp in Kenya, viaggi unici di scoperta, attraverso la corsa, degli
sconfinati altopiani del cuore della Rift
Valley, dove i partecipanti potranno vivere un’esperienza indimenticabile a
stretto contatto con la cultura e con le tradizioni dei più forti corridori al
mondo.
Come è nato il progetto The Heart of Kenyan Running?
Il progetto è nato da un’idea condivisa e sviluppata da Chiara Raso, amministratore delegato dell’azienda T.T.S.srl (Territorio Turismo Sport) di Aosta e di Timothy Limo, atleta keniota élite specializzato sulla distanza degli 800m pista e allenatore della Lornah Kiplagat Sports Academy ad Iten. Chiara, ex atleta della squadra nazionale italiana di sci alpinismo e ex atleta del Centro Sportivo Esercito, ha sviluppato una grande conoscenza del Kenya, della sua cultura e tradizioni essendo stata compagna di vita di Thomas James Lokomwa, atleta di livello internazionale con un personale di 60’33” sulla distanza della mezza maratona, corsa sub 61’ per ben 4 volte nella sua breve carriera, purtroppo stroncata da un incidente d’auto mortale nel settembre 2016.
Il progetto è nato da un’idea condivisa e sviluppata da Chiara Raso, amministratore delegato dell’azienda T.T.S.srl (Territorio Turismo Sport) di Aosta e di Timothy Limo, atleta keniota élite specializzato sulla distanza degli 800m pista e allenatore della Lornah Kiplagat Sports Academy ad Iten. Chiara, ex atleta della squadra nazionale italiana di sci alpinismo e ex atleta del Centro Sportivo Esercito, ha sviluppato una grande conoscenza del Kenya, della sua cultura e tradizioni essendo stata compagna di vita di Thomas James Lokomwa, atleta di livello internazionale con un personale di 60’33” sulla distanza della mezza maratona, corsa sub 61’ per ben 4 volte nella sua breve carriera, purtroppo stroncata da un incidente d’auto mortale nel settembre 2016.
A
chi è rivolta l’iniziativa?
L’iniziativa è rivolta a runners di
tutti i livelli, principianti, amatori e professionisti. Ognuno avrà la
possibilità di allenarsi rispettando i propri ritmi e i propri eventuali
programmi di allenamento. Ciascun ospite sarà sempre guidato e accompagnato nel
corso delle proprie uscite di allenamento da pacers kenyani, che guideranno ogni giorno i nostri gruppi sui
infiniti percorsi di terra battuta nei dintorni della località di Iten.
Da
chi sono organizzati i nostri running camp?
I running camp in Kenya con partenza esclusiva dall’Italia sono organizzati dall’azienda di Aosta T.T.S.srl (Territorio Turismo Sport), in collaborazione con l’Agenzia GATTINONI (ex VALAIR) VIAGGI di Aosta, che cura per noi gli operativi voli, e con l’HATC (High Altitude Training Centre) di Iten (Kenya), fondato dalla campionessa Lornah Kiplagat, bellissima struttura che ospiterà tutti i nostri stage di allenamento.
I running camp in Kenya con partenza esclusiva dall’Italia sono organizzati dall’azienda di Aosta T.T.S.srl (Territorio Turismo Sport), in collaborazione con l’Agenzia GATTINONI (ex VALAIR) VIAGGI di Aosta, che cura per noi gli operativi voli, e con l’HATC (High Altitude Training Centre) di Iten (Kenya), fondato dalla campionessa Lornah Kiplagat, bellissima struttura che ospiterà tutti i nostri stage di allenamento.
Quali sono le date dei running camp di The Heart of
Kenyan Running?
Il primo running camp ufficiale che inaugurerà la nuova iniziativa è in
programma dal 1 al 14 Ottobre 2018. E’ possibile scegliere anche formule con
meno giorni tipo 8-10 notti. Nel corso del running camp ci sarà la possibilità di partecipare a una gara test per
verificare il livello di benessere e di performance acquisito dall'atleta a
seguito di un minimo di giorni di allenamenti. Le date sono ideali in vista
della preparazione ad eventuali maratone o corse su strada della stagione
autunnale. Anche a Dicembre e Gennaio sono previste date per i running camp per preparare al meglio la stagione invernale.
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