Tutto passa, tutto cambia; passa la salita, passa la fatica; rimane la consapevolezza della forza interiore acquisita che aiuta non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana, lavorativa, familiare, relazionale, individuale.
La salita, la fatica, i tunnel diventano amici
dell'atleta, più è ripida la salita, più è grande la fatica, più è lungo e buio
il tunnel e più si è riconoscenti quando tutto è finito per gli insegnamenti ricevuti.
Lo sport diventa allenamento alla vita,
alle intemperie interiori soprattutto se si affronta insieme con le risorse a disposizione
da parte di ognuno. Insieme è molto meglio, più fattibile, più affrontabile.
E’
importante aiutare ad aiutarsi, fidarsi e affidarsi per diventare autonomi e più
forti dentro. Insieme è molto meglio nella condivisione dell'esperienza di
fatica e poi anche di gioia, entusiasmo, soddisfazione. L'amica salita più si
fa sentire e più è utile per sviluppare sempre più resilienza e apprezzare il
ciclo della vita fatta di salite, pianure e discese; fatica e riposo; tensione
e rilassamento; sofferenza e felicità.
Rispetto alle salite e alla fatica
affrontata insieme riporto l’esperienza di una coppia di amici Vito
Rubino e Palas Policroniades che hanno partecipato al Tour
Divide che è la gara di mountain bike più lunga al mondo, 4500 km
non-stop e in autosufficienza sulle Montagne Rocciose. La gara va dal Canada al
Messico e accumula 60,000 metri di dislivello. I concorrenti sono responsabili
di portare tutto l’occorrente tra cui cibo, acqua, e attrezzatura da campeggio.
Non è possibile avere nessun aiuto esterno preorganizzato. Vito
e Palas ce
l’hanno fatta, in 30 giorni e 16 ore, usando una mountain bike in versione
tandem:
Quale è un’immagine della fatica durante
l’impresa? “Affrontare le salite
più difficili della gara nelle condizioni fisiche peggiori. Dopo aver preso la
giardia, io ero così debole che riuscivo a malapena a camminare. Pedalare su
quelle salite sotto il sole cocente del New Mexico sarebbe stato già difficile
normalmente. Noi ci siamo fatti forza l’uno con l’altro e abbiamo spinto fino a
raggiungere il punto più alto alle 2 di notte, sperando che le cose sarebbero
migliorate il giorno dopo. Invece sono peggiorate. Era come attraversare un
inferno. Allora abbiamo pensato a quella frase di Winston Churchill: ‘Se stai
attraversando l’inferno, vai avanti e non ti fermare’.”
Dietro lo sport c’è un mondo fatto di
tanta fatica e impegno con passione e determinazione, tanti pensieri e dubbi,
tante sfide e sogni da realizzare, tante prove in allenamento e gara, tante
persone dietro gli atleti; chi rema a favore e chi contro, ma anche tante gioie
e soddisfazione oltre a tanti aspetti da curare quali forza fisica e mentale,
resistenza, fiducia in sé, clima di squadra, coordinazione, si porta a casa
sempre tanti insegnamenti, esperienze che fanno crescere e maturare.
Per ottenere qualcosa bisogna faticare,
impegnarsi un po’ soffrire, incontrare discese e salite e arrivare a
conclusione sperimentando soddisfazione e gioia oltre che dolore e sofferenza,
questa sembra essere l’esperienza di molti atleti soprattutto degli ultrarunner o comunque atleti di
endurance che fanno sport per un tempo prolungato a volte anche per giorni
interi. Nella mente degli ultramaratoneti ci sono sempre sfide e chilometri da
percorrere in allenamento e in gara.
Lo sport permette di sperimentarsi, mettersi in
gioco, uscire fuori dalla zona di confort per apprendere sempre
dall’esperienza, per conoscersi meglio, ascoltare se stessi durante la fatica, attraverso
il respiro e le sensazioni corporee, sempre pronti ad emozionarsi.
Lo sport regala emozioni uniche che
ripaga la fatica condivisa dove si sperimenta un mondo partecipando a
manifestazioni ed eventi, attraverso lo sport si conoscono nuove persone,
avvengono incontri e confronti, insieme si può arrivare ovunque, lo sport
abbatte muri e barriere anche generazionali, lo sport ti rimette al mondo
facendoti faticare con i più giovani, nello sport si può notare e apprezzare la
ciclicità della vita: partenze e arrivi, fatica e poi recupero e riposo per
alleviare stanchezza e fatica, per renderci più leggeri.
Matteo SIMONE
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