Lo sport offre preziose opportunità di conoscenza di se stessi e degli altri, permette di incontrare persone, località e mondi.
Quando si ha in mente qualcosa di
importante bisogna impegnarsi e focalizzarsi sul compito mettendo da parte il
resto.
Di seguito Chiara Raso, ex atleta della squadra nazionale italiana di
sci alpinismo ed ex atleta del Centro Sportivo Esercito, racconta la sua
esperienza sportiva rispondendo ad alcune mie domande.
Quali
meccanismi psicologici ti hanno aiutato nello sport? “Quello che mi ha aiutato maggiormente a raggiungere i risultati
agonistici più prestigiosi è stato il continuo allenamento della forza di
volontà e della determinazione a concretizzare gli obiettivi prefissati.
Preparandomi per una gara pensavo sempre di voler dare il massimo, ogni volta
partivo per vincere e facevo di tutto perché fosse così. La capacità di
concentrazione e di isolarmi da tutto quanto avevo intorno, per focalizzarmi
solo sull'obiettivo, sono state un punto di forza che mi ha sempre aiutato
molto a concretizzare importanti traguardi non solo nello sport ma anche nello
studio e nella vita professionale.”
Quando gareggi e vinci in casa, la gioia è immensa e resta nel cuore per sempre per ricordarti di quello che sei riuscito a fare nella tua terra, nei tuoi posti davanti alle persone care.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Il giorno più bello per me è stato quello della vittoria del Trofeo Mezzalama nel 2003. E’ una gara storica di sci alpinismo il cui percorso si sviluppa interamente in Valle d’Aosta, dove sono nata: 42km a 4.000m di quota, con partenza da Cervinia e arrivo a Gressoney, attraversando i ghiacciai del Castore e del Lyskamm. Il giorno della mia vita in cui mi sono sentita campionessa è stato però quando, con le lacrime agli occhi e straziata dal dolore, sono uscita a correre, qualche giorno dopo la morte del mio compagno che ha perso la vita in un incidente d’auto il 21 settembre 2016, atleta Keniano di livello internazionale con PB di 60’33” sulla distanza della mezza maratona.”
Nello sport è importante non essere soli, a volte può essere di grande aiuto avere qualcuno vicino soprattutto nei momenti più delicati e difficili. Avere una famiglia, amici o persone dello staff pronti a supportare è molto auspicabile e la condivisione con altri atleti permette di superare la fatica e i momenti più difficili. A volte nella vita ci sono prove davvero durissime da affrontare, gestire e superare; non si è mai pronti per questo, le fasi da attraversare sono durissime ed è importante accettare e rispettare i propri tempi e le proprie modalità per ritornare alla quotidianità e riprendere in mano le redini della propria vita.
Nello sport è importante non essere soli, a volte può essere di grande aiuto avere qualcuno vicino soprattutto nei momenti più delicati e difficili. Avere una famiglia, amici o persone dello staff pronti a supportare è molto auspicabile e la condivisione con altri atleti permette di superare la fatica e i momenti più difficili. A volte nella vita ci sono prove davvero durissime da affrontare, gestire e superare; non si è mai pronti per questo, le fasi da attraversare sono durissime ed è importante accettare e rispettare i propri tempi e le proprie modalità per ritornare alla quotidianità e riprendere in mano le redini della propria vita.
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare
attività fisica? “Ho scoperto che nel
momento in cui vengo messa a dura prova riesco a trovare la forza per reagire e
superare il momento di difficoltà. Riuscire a fare appello a tutte le risorse
interne disponibili è stato per me vitale nel momento in cui ho dovuto superare
la prova finora più difficile della mia vita: la morte del mio compagno in incidente
stradale il 21 settembre 2016.”
Lo
sport, oltre alla performance, permette di scaricare tensioni ed elaborare
situazioni, permette di rimettersi in moto appropriandosi di se stessi, delle proprie
sensazioni corporee, scoprendo che bisogna andare avanti con quello che c’è nel
momento presente cercando di prendere nuove direzioni con le risorse residue.
Hai dovuto scegliere di lasciare lo sport a causa di studi o lavoro?
“Ho dovuto scegliere di lasciare lo sci alpinismo
agonistico nel momento in cui mi sono laureata e ho avviato la mia carriera
professionale da libera professionista. Dopo 3 anni da atleta in forze al
Centro Sportivo Esercito e 7 anni in squadra nazionale ho dovuto scegliere se
continuare a fare dello sci alpinismo la mia “professione” oppure se lasciare
il CSE. Pensando al mio futuro non solo sportivo non ho avuto esitazioni nel
scegliere la libertà dal corpo militare per poter avere la possibilità di avviare
un’attività professionale in proprio, che tutt'ora gestisco e che mi regala
delle belle soddisfazioni, nonostante la fatica e l’impegno quotidiano. Non
posso nascondere che l’agonismo mi manca e che ho dovuto superare periodi di crisi,
in cui mi chiedevo se avessi fatto davvero la scelta giusta per me… Ho dovuto
spesso fare appello alle risorse interne che avevo sviluppato grazie allo
sport, trasferendo la stessa grinta che avevo in gara nell'ambito professionale
per poter raggiungere gli obiettivi che mi prefisso giorno dopo giorno.”
E’
sempre difficile scegliere e nella vita spesso dobbiamo decidere di prendere o
lasciare qualcosa e bisogna trovare un equilibrio sano tra sfera personale,
famiglia e lavoro per vivere al meglio. Chiara, nello sport in ogni situazione
riesce a tirare fuori le risorse occorrenti come se avesse il cilindro di un
mago, grazie a tanta passione e motivazione.
Quale
messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare allo sport?
“Lo sport è lo strumento più potente che la natura
ci ha regalato per mantenerci in salute, per superare le difficoltà quotidiane,
per migliorare ogni giorno di più perché, citando il Dalai Lama: 'attraverso
l’allenamento noi possiamo cambiare, noi possiamo trasformare noi stessi'. Lo
sport ci mette alla prova, ci consente di superare ogni volta il nostro limite,
ci regala emozioni uniche ma soprattutto ci aiuta a formare il carattere e ad
affrontare i problemi della vita, a superarli e a non subirli. Lo sci
alpinismo, in particolare, essendo uno sport di montagna estremo, ci obbliga a
passare spesso attraverso la sofferenza fisica, legata non solo alla fatica ma
anche alle condizioni ambientali, prima di raggiungere il traguardo.
Per me
ogni uscita di sci alpinismo è un po’ una metafora della vita, un viaggio
bellissimo e nello stesso tempo duro, a volte massacrante, che però dobbiamo
saper assaporare attimo dopo attimo, nonostante la fatica e la sofferenza che
possiamo provare, perché ci consente di vivere luoghi naturali unici,
regalandoci ogni volta incredibili sensazioni. E la stessa tenacia che si
sviluppa nel raggiungere sempre la cima, nonostante la stanchezza fisica o le
avversità di un ambiente aspro come quello di alta montagna, si può trasferire
nella vita quotidiana di tutti i giorni. Questo è il regalo più bello dello
sport. E non è necessario praticarlo a livello agonistico per acquisirne tutti
i benefici: l’abitudine alla pratica constante e alla disciplina, secondo me, fa
miracoli anche nella vita quotidiana. Per questo motivo ho deciso di dedicare
la mia intera attività professionale a diffondere tra i giovani il messaggio: 'Vinci nello studio, vinci nello sport', che è il motto della scuola privata di
Aosta da me personalmente fondata e tutt’ora gestita.
Sulla base del noto
principio 'Mens sana in corpore sano', vorrei spronare i giovani di oggi alla
pratica sportiva e far loro scoprire tutti i vantaggi che da essa ne derivano,
in primis lo sviluppo di una migliore capacità di organizzazione e
concentrazione, che avrà risvolti positivi immediati sull’attività di studio.
Attività fisica e attività intellettuale sono strettamente collegate, il
miglioramento dell’una influisce sul miglioramento dell’altra: non solo questo
principio è stato scientificamente dimostrato ma lo si riscontra spesso in
ambito scolastico, dal momento che gli alunni migliori a scuola sono di solito
anche bravi atleti.”
Lo
sport costruisce personalità forti e solide, aiuta a definire propri obiettivi
da raggiungere, a conoscere proprio corpo e proprie capacità, aiuta a credere
in se stessi, a superare momenti difficili, a fare squadra; corpo e mente
diventano alleati vincenti, scuola e sport un ottimo binomio.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? “In campo professionale l’obiettivo principale è quello di far crescere
ancora la scuola privata che gestisco, caratterizzandola proprio come scuola in
cui il ruolo dello sport, quale strumento fondamentale di crescita per i
ragazzi, è pienamente riconosciuto. Tante sono le idee che ho in mente di
sviluppare per diffondere il messaggio “Vinci nello Studio Vinci nello Sport”,
creando anche iniziative a carattere turistico-sportivo-culturale rivolte ai
giovani che possano rappresentare per loro importanti esperienze nel loro
percorso di educazione scolastica.
In ambito sportivo personale il sogno è
molto semplice: continuare a praticare lo sport, dalla corsa allo sci alpinismo
agli sport di montagna che più mi piacciono per poter godere finché potrò di
tutti i grandi benefici dell’attività fisica praticata in ambienti naturali
unici. Al momento non ho particolari obiettivi agonistici in programma, lascio
che sia la naturale evoluzione della pratica sportiva quotidiana a portarmi
dove “sentirò” di voler arrivare in ogni determinato momento della mia vita.”
Invito a seguire Chiara Raso nel progetto The Heart of Kenyan Running
Il
progetto è nato da un’idea condivisa e sviluppata da Chiara Raso,
amministratore delegato dell’azienda T.T.S.srl (Territorio Turismo Sport) di
Aosta e di Timothy Limo, atleta keniota élite specializzato sulla distanza
degli 800m pista e allenatore della Lornah Kiplagat Sports Academy ad Iten. Chiara,
ex atleta della squadra nazionale italiana di sci alpinismo e ex atleta del
Centro Sportivo Esercito, ha sviluppato una grande conoscenza del Kenya, della
sua cultura e tradizioni essendo stata compagna di vita di Thomas James
Lokomwa, atleta di livello internazionale con un personale di 60’33” sulla
distanza della mezza maratona, corsa sub 61’ per ben 4 volte nella sua breve
carriera, purtroppo stroncata da un incidente d’auto mortale nel settembre 2016.
L’iniziativa
è rivolta a runners di tutti i livelli, principianti, amatori e professionisti.
Ognuno avrà la possibilità di allenarsi rispettando i propri ritmi e i propri
eventuali programmi di allenamento. Ciascun ospite sarà sempre guidato e
accompagnato nel corso delle proprie uscite di allenamento da pacers kenyani, che guideranno ogni giorno i nostri gruppi
sui infiniti percorsi di terra battuta nei dintorni della località di Iten.
Da chi sono organizzati i nostri running camp?
I
running camp in Kenya con partenza esclusiva dall’Italia sono organizzati
dall’azienda di Aosta T.T.S.srl (Territorio Turismo Sport), in collaborazione
con l’Agenzia Gattinoni (ex Valair) Viaggi di Aosta, che cura per noi gli
operativi voli, e con l’HATC (High Altitude Training Centre) di Iten (Kenya), fondato
dalla campionessa Lornah Kiplagat, bellissima struttura che ospiterà tutti i nostri
stage di allenamento.
Quali sono le date dei running camp
di The Heart of Kenyan Running
Il
primo running camp ufficiale che inaugurerà la
nuova iniziativa è in programma dal 1 al 14 Ottobre 2018. Lo
stage di allenamento è aperto a runners di tutti i livelli, di tutte le età,
italiani e provenienti da tutto il mondo.
L’allenamento in loco sarà
personalizzato per tutti, ciascuno potrà rispettare i propri ritmi ed eventuali
programmi di allenamento, in vista dei propri obiettivi sportivi personali. In
loco le attività saranno gestite e condotte da Chiara Raso (responsabile presso
T.T.S.srl dell’intera organizzazione e istruttore federale di atletica leggera)
e Timothy Kipkorir Limo, allenatore della Sports Academy di Lornah Kiplagat e
atleta élite specializzato sulle distanze del mezzofondo veloce (800m, 1500m).
Chi sono gli altri membri dello staff?
In
Italia collabora con T.T.S.srl il Dott. Matteo Simone, psicoterapeuta e
psicologo clinico specializzato in psicologia dello Sport, autore di diverse
pubblicazioni, appassionato di running e ultra running.
Il Dott. Simone
garantisce la sua presenza nel corso di alcuni degli stage di allenamento
annualmente programmati in Kenya, ad Iten.
In
Kenya ci avvaliamo della preziosa collaborazione di Ian Kiprono, assistente
allenatore del leggendario Brother Colm O’ Connell, considerato il “God Father”
della corridori Kenioti. Grazie ad Ian, tutti gli ospiti di The Heart of Kenyan
Running avranno le porte aperte alla St-Patrick’s High School di Iten, storica
scuola secondaria superiore, vera e propria fucina d campioni, che ha cresciuti
finora ben 25 campioni mondiali e 5 campioni olimpici, tra cui David Rudisha,
Lornah Kiplagat, Wilson Kipsang, Mary Keithany solo per citarne alcuni.
Come partecipare?
Tutti
gli interessati possono richiedere informazioni dettagliate presso T.T.S.srl
scrivendo a Chiara Raso chiara.tts@gmail.com oppure telefonando presso gli uffici
dell’azienda al numero 327 5341952.
Per
tutto quanto riguarda la trasferta dall’Italia e l’operativo voli il
riferimento è Michela Pistilli michela.pistilli@gattinoni.it presso l’agenzia viaggi Valair
Gattinoni di Aosta.
Un’intervista a Chiara è riportata nel libro “Cosa spinge le persone a fare sport?” – 12 febbraio 2020 di Matteo Simone (Autore).
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