lunedì 1 ottobre 2018

Cosa c'è prima di una gara? Un fiume di pensieri, sensazioni, emozioni

Matteo SIMONE

Cosa c'è prima di una gara? Un fiume di pensieri, sensazioni, emozioni, allenamenti, preparazione, incertezze. Un obiettivo, una sfida, una pianificazione minuziosa, un'attenzione al minimo dettaglio.

Incontri, confronti, tensioni, pressioni. Una parte importante di vita, esperienze uniche, dense, forti, intense. Paure, insicurezze, consapevolezze.
Lo sport rende felici, permette di prendersi cura di se stessi, di sperimentare benessere e di raggiungere gradualmente obiettivi importanti. Lo sport diventa una medicina naturale per il corpo e per l’anima, si tratta di volersi bene facendo sport.
La prima sfida è iniziare il processo di cambiamento, in particolare attraverso lo sport, poi la sfida diventa il continuare nel percorso di attività fisica con allenamenti sempre più mirati, altra sfida è la convinzione di poter sperimentarsi in gara e poi arriva la gara regina, la maratona.

Cosa c'è dopo una gara? Un fiume di emozioni


Cosa c'è dopo una gara? Un fiume di emozioni dopo tanti allenamenti per la preparazione; dopo tante incertezze se fare questa o un'altra, ma l'importanza è l'esperienza che si porta a casa, tanti incontri, abbracci, sorrisi. 

Un obiettivo, una sfida, una pianificazione minuziosa, un'attenzione al minimo dettaglio. Incontri, confronti, tensioni, pressioni. Una parte importante di vita, esperienze uniche, dense, forti, intense. Paure, insicurezze, nuove consapevolezze.
Dopo la gara ci sono i saluti, i congedi, i commenti, le sorprese, i risultati, si ritorna alla quotidianità, si danno appuntamenti per altre gare a partire dall'indomani.

venerdì 28 settembre 2018

Giulia d'Angelis, run: Bisogna pensare positivo anche quando le cose vanno male

Mi allena una campionessa Fabiola Desiderio che mi fa da guida

Lo sport è una cultura che permette di apprendere insegnamenti di vita partecipando ad allenamenti e gare, apprendendo modalità per migliorare la prestazione atletica e anche migliorare l’approccio agli allenamenti e alle gare trasformando persone e rendendole più serene, sicure, fiduciose. Di seguito Giulia, della società “Top Run Fondi”, racconta la sua esperienza sportiva rispondendo ad alcune mi domande: Quando ti sei sentito campione nello sport? Qual è la gara della tua vita?Mi sento una campionessa quando chiudo in bellezza un allenamento duro. La gara della mia vita sarebbe la maratona che pero ancora non ho fatto perche ho 18 anni.”


giovedì 27 settembre 2018

René Cuneaz maratona 2h12'48": I rischi maggiori nell’atletica sono gli infortuni

Bisogna ascoltarsi e non forzare quando si hanno dei sintomi strani
Matteo SIMONE 

Lo sport diventa una continua ricerca dentro se stessi e al di fuori, nel mondo che ci circonda, osservando e documentandosi su altri atleti o tecniche di allenamento. 

Di seguito René racconta le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?I miei esempi sono quelli che ottengono risultati con sacrifici e dedizione conciliando sport e lavoro come Catherine Bertone che nonostante il lavoro, da pediatra ha partecipato alle Olimpiadi di Rio.”

Per arrivare ai massimi livelli non bisogna trascurare nessun aspetto che può incidere nella performance e nel benessere dell’atleta e bisogna fare attenzione al minimo dettaglio.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere o performance?Con la testa che ho, per cercare di migliorare, in questi anni ho speso parecchio tempo in tanti piccoli dettagli. Dai video durante la corsa per migliorare l’efficienza tecnica all'alimentazione per eliminare i dolori alla pancia ed al fegato durante le corse prolungate. Questi sono i fattori che ho curato maggiormente.”

Francesco Sebastiani, Campionato del Mondo master 100km in Croazia 2018

La dedica è per mia figlia Aurora che tutte le volte mi dice 'babbo te corri forte' e mi commuove

Matteo Simone
3804337230- 21163@tiscali.it

Si è disputato l’8 settembre 2018 a Sveti Martin na Muri in Croazia, il Campionato Mondiale 100 km di corsa su strada. Tra i partecipanti della gara open vi era anche Francesco Sebastiani che di seguito riporta le sue impressioni rispondendo ad alcune domande.

Come hai deciso di partecipare? Con chi?Verso i primi del mese di giugno fui contattato da un carissimo amico Stefano Castoldi, dicendomi che sarebbe stata sua intenzione partecipare al Campionato del mondo master della 100km a settembre in Croazia. L'idea mi parve pazzesca, non era certo una gara qualunque, ma in cuor mio avevo già accettato la sfida. Poi con Stefano, un ragazzo a cui diresti di sì anche se ti invitasse a correre a piedi nudi al polo nord.”

Gli ultrarunner di solito sono sempre pronti a mettersi in gioco, a fare le valigie per partire per gare sfidanti, per prepararsi mentalmente e fisicamente a gare di lunga durata che prevede una grande e lunga fatica nell'arco di una decina di ore.

Roberto Isolda, runner: La consapevolezza è di sapermi divertire su qualsiasi terreno

Coltivo nuovi progetti costruttivi in ottica di migliorare la prestazione sulla 100k
Matteo SIMONE 

Coltivare la passione della 100km significa dedicarsi a un grande orto che abbisogna di cura e allenamenti costanti e continuativi di lunga durata e intensi dal punto di vista qualitativo, ma se c’è passione, intenzione, motivazione, obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili si può fare tutto, tutto pesa di meno. 

Di seguito Roberto, della Bergamo Stars Atletica racconta un po’ del suo orto rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao Rob, cosa combini ora?Ciao Matteo! Coltivo nuovi progetti costruttivi in ottica di migliorare la prestazione sulla 100k.”

Elena Rizzi, maratoneta 'Run & Fun': Ricominciare sempre e non mollare mai

Il migliore doping è l 'alimentazione corretta
Dott. Matteo Simone 

Lo sport permette di superare problemi e situazioni, lo sport diventa un bell'orto da coltivare per sperimentare benessere non solo fisico ed estetico ma anche psichico. 
Elena della'ASD Run & Fun San Severo” racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Non c'è stato un percorso, è successo tutto per caso, per sfuggire ad un grave lutto.” 
Come superi crisi, sconfitte, infortuni?Con la voglia di ricominciare sempre e non mollare mai.” 
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Familiari, all'inizio vedevano solo l'aspetto estetico...poi hanno visto i benefici sulla psiche.” 
Ritieni utile lo psicologo dello sport?No, perché già lo sport lo è: Mens sana in corpore sano.”

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