Ho scoperto di avere una mentalità
forte quando sono al culmine della fatica
Matteo SIMONE
Sempre più persone provano a cimentarsi in corse con ostacoli, dove bisogna essere oltre che veloci anche svegli e scaltri per superare ostacoli e prove durante il percorso più o meno lungo.
Nel
2004 partecipai alla “Roma No Limits”
di 36km e l’anno successivo maratona con partenza nel Lago di Anguillara, bisognava correre anche in acqua e attraversare zone
impervie.
Successivamente nel 2009 tale maratona
fu ridotta ad una decina di chilometri dentro Roma, lungo le sponde del Tevere e
prevedeva l’attraversamento dell’Isola Tiberina su un ponte tibetano dove
atleti anche molto veloci un po’ tentennavano e poi si rifacevano quando
scendevano dal ponte, altri ostacoli erano l’attraversamento di pneumatici, camion,
tunnel.
Così ora c’è la possibilità di partecipare
alle cosiddette “Obstacle Course Race”
OCR che prevedono diverse prove da superare oltre che correre.