Sono arrivato dove volevo con le mie forze e con la mia testa
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Il mondo degli ultrarunner può sembrare assurdo, bizzarro, creativo gli atleti sono alla ricerca di lunghi percorsi per mettersi in gioco correndo a piedi e apprezzando momenti della giornata e luoghi che si attraversano pensando al proprio corpo, all’arrivo, ai propri familiari e amici che aspettano, fanno il tifo, incoraggiano, apprezzano.
Di seguito Vincenzo racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Prima di un allenamento importante o gara quali sono le sensazioni corporee? “Ho sempre sensazioni positive, io che corro tutti i giorni, il giorno prima non corro mai, perché cerco di arrivare con la sete di correre”.
Cosa senti e cosa vedi a livello corporeo e mentale? “Mi sento liberare la mente dalle pesantezze della vita quotidiana, mi sento leggero sia fisicamente sia mentalmente”.
La corsa di lunga distanza per tante ore di fatica per attraversare tanti luoghi per lunghi chilometri può sembrare pesante e faticosa, in realtà per tanti procura leggerezza, libertà svago, lontano da problemi e pesantezza della quotidianità e a volte routine quotidiana.
Come ti focalizzi in quello che fai su te stesso e sull'ambiente? “La corsa come la vivo io mi fa avere un forte impatto col mondo esterno e con la natura. Io con le mie gambe attraverso città di mare, di montagna, di campagna, anche perché io corro quasi sempre di notte quando tutto tace tranne i suoni della natura e a volte mi sento al centro del mondo”.