mercoledì 3 febbraio 2021

Una volta lo sport univa e rendeva felici, ora bisogna riorganizzarsi

 Matteo SIMONE 

Una volta lo sport univa e rendeva felici, ora bisogna riorganizzarsi e non mollare. 
Sto approfondendo argomenti che hanno a che fare con la consapevolezza, passione, motivazione, mettersi in moto, costruire mete e obiettivi, realizzare sogni.  

Quello che raccontano tante persone è che lo sport rende felici, libera la mente da tensioni e problemi accumulati durante la giornata o nel corso di altre attività quotidiane meno piacevoli. Certo in questo periodo di pandemia tutto diventa più difficile. 

Tanti raccontano di sperimentare la gioia di vivere attraverso lo sport, vivere intensamente anche situazioni forti, superare crisi e problemi, uscire dalle situazioni più disperate e più difficili. Tutto ciò diventa una palestra di vita, si affronta la vita con più sicurezza, con meno ansie e paure. E infatti, in questo periodo di difficoltà e confusione bisogna mettere in campo tutto ciò che si è appreso nella pratica dello sport, soprattutto le tante crisi superate, per esempio in maratona e nelle ultramaratone, dove si sapeva che prima o poi sarebbe finita. 

Lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa; lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà e gli insegnamenti ricevuti poi servono nella quotidianità ad affrontare le vicende familiari, lavorativi, relazionali. 
È importante partire da se stessi, notare se stessi, non dimenticarsi di sé, fare le cose ascoltandosi e osservandosi con attenzione a iniziare dal respiro e sensazioni corporee, per valutare i propri bisogni ed esigenze momento per momento e verificare se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio e il proprio bisogno.  

martedì 2 febbraio 2021

Stefano De Lorensis, atletica: Se c’è cuore, passione e motivazione dai il massimo di te

 Dare sempre il meglio che sia allenamento o gara anche nei momenti più difficili 

Nello sport si apprende a non molare e tenere duro negli allenamenti ma soprattutto in gara quando bisogna arrivare al traguardo contro avversari molto forti e in condizioni atmosferiche e ambientali anche difficili. 

Nei momenti difficili esce fuori il vero campione che non si abbatte, non demorde, non si demotiva, non si arrende e non perde di vista  stesso ma combatte fino alla fine per fare del proprio meglio sia in allenamento che in gara. 

Lo sport è una grande opportunità per mettersi in gioco, per sfidare prima di tutto se stessi e poi amici e avversari. Per puntare all’eccellenza e al successo bisogna faticare e impegnarsi prima di tutto in allenamento, possibilmente seguiti da persone capaci professionalmente e umanamente e poi cercare di dare tutto in gara in qualsiasi condizione di difficoltà e avversità ambientale o atmosferica non mollando soprattutto se si tratta di una gara di squadra dove l’apporto di ogni atleta è fondamentale per il successo della squadra. 

martedì 26 gennaio 2021

Vladimir Zubenko, alzate olimpiche: Non ci sono traguardi irraggiungibili

 Ci sono molte fasi in cui è utile un supporto psicologico

Per ottenere qualcosa di importante nello sport e nella vita bisogna crederci e impegnarsi duramente seguendo percorsi irti ma non impossibili per raggiungere mete e obiettivi che ripagano il tempo e le energie dedicate.

Di seguito Vladimir racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione almeno un giorno?Assolutamente sì, partendo dalle sfide quotidiane vinte nei confronti dei compagni di allenamento, proseguendo poi nell'ottenere dei miglioramenti di se stessi come ‘skill’ acquisite fino al vincere delle gare. Nell'acquisizione della ‘skill’ cioè esercizi, rammento il primo grande traguardo sportivo da me ottenuto. Si è trattato della Ring Muscle Up, per ottenere la quale, lavorai per circa 2 mesi tentando quasi ad ogni allenamento di farcela. 

lunedì 25 gennaio 2021

Sara Baronchelli, trail e bici: Sport sì ma senza strafare

 Le passioni non devono essere forme di dipendenza 

 

Prima o poi si trova uno sport che fa appassionare e si fanno scoperte grandi su se stessi e sugli altri. Si scopre di essere portati in uno sport, di sperimentare piacere e benessere e a volte anche performance cercando di raggiungere obiettivi ambiziosi trasformando sogni in realtà, con impegno, costanza, fiducia, determinazione. 

Di seguito Sara racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande. 

Qual è stato il tuo percorso nello sport? Chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? “Ho iniziato da sola per sfogo personale dal settembre 2019, mi segue un coach nello specifico”. 

Cosa c'è dietro una gara? Cosa c'è dietro un atleta?

  Matteo SIMONE

La voglia di mettersi in gioco, di uscire allo scoperto, di confrontarsi con se stessi, con avversari, con percorso e clima avverso per apprendere dall'esperienza, per valutare quanto sì vale, a che punto si è, come procedere. 

Dietro una gara c'è tanta preparazione fisica, mentale, nutrizionale, strategica. Tanti pensieri, dubbi, incontri, confronti, ansie, tensioni, confronti.

domenica 24 gennaio 2021

Veronica Fanciulli, windsurf: Il sogno da realizzare sono le olimpiadi

 La mia regata più bella le Olimpiadi Giovanili di Singapore 

Veronica Fanciulli, Gruppo Sportivo Aeronautica Miliare, ha conquistato le seguenti medaglie: 2008 oro al Campionato Europeo Youth U15 Techno293, 2009 oro al Campionato Mondiale Youth U17 Techno293, 2010 argento alle Olimpiadi Giovanili di Singapore e oro al Campionato Mondiale Youth U17 RSX, 2011 oro al Campionato Mondiale Youth RSX, 2012 oro al Campionato Europeo Youth RSX, 2018 argento al Campionato Italiano Classi Olimpiche RSX. 

Di seguito approfondiamo la conoscenza di Veronica attraverso risposte ad alcune mie domande di alcuni anni fa. 
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentita una piccola campionessa il giorno della premiazione delle olimpiadi giovanili di Singapore, nel 2010; quando sono salita sul podio ho realizzato di aver fatto un ottimo lavoro durante tutta la settimana di gare ma ho ancora tanta strada da fare per diventare un vero campione nello sport”. 

sabato 23 gennaio 2021

Antonio Raso, ultramaratoneta: Familiari e amici mi aiutano a non mollare

Matteo SIMONE 

Nel 2008 mi sono appassionato al mondo delle ultramaratone e intervistai alcuni partecipanti a un Campionato Mondiale di Ultramaratona svoltosi in Italia, la 100 km degli Etruschi, dove l’italiano Giorgio Calcaterra vinse il titolo mondiale individuale.  

Le video-interviste illustrano il mondo dei partecipanti a gare lunghissime di corsa a piedi. Tra gli ultramaratoneti video-intervistati vi era anche Antonio Raso e di seguito riporto alcune sue risposte.
Che senso ha la corsa per lei?Mi toglie tanti problemi dalla testa che ho in famiglia, mi scarica e vuol dir tanto, è la cosa più fondamentale della mia vita”.  

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