sabato 23 gennaio 2021

Antonio Raso, ultramaratoneta: Familiari e amici mi aiutano a non mollare

Matteo SIMONE 

Nel 2008 mi sono appassionato al mondo delle ultramaratone e intervistai alcuni partecipanti a un Campionato Mondiale di Ultramaratona svoltosi in Italia, la 100 km degli Etruschi, dove l’italiano Giorgio Calcaterra vinse il titolo mondiale individuale.  

Le video-interviste illustrano il mondo dei partecipanti a gare lunghissime di corsa a piedi. Tra gli ultramaratoneti video-intervistati vi era anche Antonio Raso e di seguito riporto alcune sue risposte.
Che senso ha la corsa per lei?Mi toglie tanti problemi dalla testa che ho in famiglia, mi scarica e vuol dir tanto, è la cosa più fondamentale della mia vita”.  
Ti senti preparato?Sì, preparatissimo, la testa da 4-5 mesi è orientata verso questa gara, speriamo bene”.  

C’è qualcuno che sconsiglia questa gara?Sì, qualcuno che non ha mai fatto sport”.
In questo momento come si sente? Cosa prova?Sono veterano di queste 100km, non è la prima volta però sento un po’ di emozione, questa è un Mondiale ma sono calmo”.  

Gli atleti sono coscienti che quello che si apprestano a fare è un’impresa, una sfida, dichiarano che questo tipo di gara è considerata dai non addetti ai lavori una pazzia, ma sono determinati nella loro impresa e sono consapevoli rispetto a quello che si apprestano a fare.  
Antonio faticava attraverso le ultramaratone e le maratone divertendosi e sempre sorridente e pronto a ricordare aneddoti divertenti e barzellette per alleviare proprio la fatica rendendo felici chi faceva tratti di corsa con lui. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Antonio attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.   
Cosa ti spinge a fare sport?Stare meglio in salute”.  
Cosa stai raccogliendo nello sport?Per prima cosa molti amici”.  

In effetti per Antonio, così come per tanti altri, lo sport e la corsa in particolare è un’opportunità per sentirsi bene, per svagare, per trascorrere del tempo all’aperto nel parco vicino casa, per incontrare amici e formare gruppi che corrono insieme, faticano insieme ma poi si rivedono in gare affrontando insieme chilometri e percorsi e ci si vede anche in pizzeria quando è possibile.  
Sperimenti più benessere o performance? In che modo?Sia benessere che performance, più elasticità con il mio fisico”.
Ce la puoi fare ancora alla tua età? Come?Ancora abbastanza per la mia età, io sono testardo”.  

La passione per uno sport come la corsa fa occuparsi di se stessi, fa provvedere alla propria salute per cecare di continuare a fare sport finché si può, allenandosi e gareggiando, raccontando le proprie imprese e aneddoti particolari. 
Familiari e amici ti incitano a continuare o ti ostacolano?Familiari e amici mi aiutano a non mollare e non mi ostacolano”.   

I familiari un po’ sono preoccupati ma dall’altra parte sanno che la corsa diventa un giocattolo per l’atleta che non si deve rompere. Gli amici sono un po’ increduli e un po’ condividono questa passione.  
Un episodio divertente e/o, triste nel tuo sport?Di episodi divertenti ce ne sono stati molti correndo con i miei amici. Triste sì, il mio primo ritiro al ‘Passatore”.  

Sono tanti gli episodi bizzarri, tristi, curiosi e divertenti negli allenamenti e soprattutto in gare che prevedono anche viaggi e pernottamenti. Ad Antonio piace scherzare e raccontare, la sua compagnia è piacevole sia in allenamento che soprattutto in gare lunghissime dove bisogna distrarsi per sentire di meno la fatica.  
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle?
L'evento sportivo dove ho sperimentato l'emozione più bella, è stato nel mio secondo ‘Passatore’”.   

Il Passatore è una grande sfida di 100km dove si attraversano momenti di crisi e fatica ma anche momenti di amicizia e soddisfazione per esserci riusciti a portarla a termine.
La tua situazione sportiva più difficile?La mia situazione sportiva più difficile è stata nel 2020 con l'infortunio, mi hanno prognosticato di mettermi la protesi al ginocchio, l'ho superato per adesso e spero che ciò avvenga il più tardi possibile”.  

Tutto passa, tutto cambia, tutto non è più come una volta e bisogna fare i conti con l’età e con l’usura ma senza abbattersi si tratta solo di organizzarsi e comprendere quello che si può fare con le risorse residue.  
Cosa hai scoperto nello sport di te e di chi ti circonda?Ho scoperto di me e di chi mi circonda che c'è più educazione e aiuto leale con gli amici soprattutto nello sport”.   

Lo sport avvicina persone di qualsiasi estrazione sociale diventando ognuno una risorsa per l’altro, un modo per confrontarsi e condividere momenti della giornata.  
Una parola o una frase che ti aiuta nei momenti più difficili?Una frase che mi ha aiutato nei momenti più difficili: ‘Grazie ai miei figli e a mia moglie’”.  

La famiglia dovrebbe rimanere sempre l’orto numero uno da coltivare, il resto è una scelta per svagarsi e star bene in salute.  
Prossimi obiettivi? Prossimi obbiettivi vorrei correre altre 42km e 195m per arrivare a 100 maratone”.  

Questa intervista risale al 10 gennaio 2021 e Antonio era vicino alle 100 maratone/ultra. Quell’anno di pandemia a causa covid ha rallentato e ritardato il raggiungimento del suo sogno, ma lui si definiva testardo e non mollava, continuava nel suo intento con fiducia e resilienza. 
Come ti senti a 70 anni? Essere così a 70 anni, abbastanza in forma”.  

In effetti, Antonio aveva compiuto i 70 anni e risultava essere ancora in forma e motivato in questo sport di ultramaratona.
 
Lo sport sembra congelare le persone e ritardare l’invecchiamento, si è più propensi al movimento e alla fatica senza lamentarsi e senza evitarla.  
Come hai scelto la tua squadra e che intenzioni hai? La mia squadra ha scelto me sapendo che ero portato per le lunghe distanze, per partecipare al Campionato Italiano Iuta Ultramatoneti. Ho Intenzione, se il mio sogno si può avverare, di arrivare a cento maratone/ultra e poi corricchiare per il mio parco finché lui vorrà”.    

L’A.S.D. Villa De Sanctis è stata ed è tutt’ora una grande squadra di ultramaratoneti che ha conquistato podi prestigiosi a livello nazionale in ambito ultramaratone. Tra gli atleti vi è anche una sezione di atleti con disabilità visiva che con le guide si allenano e partecipano a gare podistiche.  

Interessanti un paio di dichiarazioni di Antonio: 

15 marzo 2021Bisogna stare attenti. Specialmente a queste età. Con gli anni escono fuori un sacco di problemi fisici che prima erano inesistenti. E basta un non niente per andare ad incontro a dei traumi. Hai visto me. Potevo pensare mai che potesse esistere un’ischemia al ginocchio. Eppure, è così. A me è successo. Comunque, ieri ho fatto la gara al parco di Centocelle, il diecimila virtuale con il cronometro. E sono riuscito a fare 55’ e 17 secondi. Sono contento”. 

04 giugno 2021Grazie Matteo, per aver pubblicato di nuovo la mia storia su Facebook. Sono rimasto molto contento, non me l'ho aspettavo. Sei veramente un grande amico. Il 2 di giugno ho fatto questa maratona, con la mia testa, avendo una mia storica esperienza in maratona. E soprattutto ho dovuto pensare al mio ginocchio, sapendo quello che ho avuto in questo anno e mezzo. Ma ti dico che sono soddisfatto della prestazione. Senza pensare il tempo che avrei fatto. Ma soprattutto di chiuderla non in sofferenza. Il tempo massimo era sette ore. Faceva un caldo terribile. Acqua da bere a volontà, gara organizzatissima. Io l'ho chiusa in 5 ore e 55’ ma tanta gente nemmeno è riuscita a finirla perché faceva caldo. Qualcuno è pure collassato. Io sono contento. Ti abbraccio e a presto, magari per raccontarti una nuova avventura”. 



Matteo SIMONE

380-4337230 - 21163@tiscali.it

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo


Nessun commento:

Translate