martedì 19 gennaio 2021

Intervista doppia a Luca Parisi e Fabrizio Spadaro dell’Atletica La Sbarra

Matteo SIMONE 

La pratica di uno sport permette di mettersi in gioco in sfide personali e con altri atleti apprendendo dall'esperienza e migliorando anche grazie a tecnici che consigliano e invitano a seguire determinati allenamenti per raggiungere obiettivi sempre più sfidanti. 

Luca è un grande atleta di corsa e soprattutto di maratona che ha dimostrato nel tempo di valere tantissimo abbassando sempre di più i tempi di percorrenza soprattutto in maratona fino ad arrivare al suo personale di 2h18’01” che è per pochi in questi anni oltre ai professionisti che riescono a correre attorno alle 2h10’. 
Anche Fabrizio ce la sta mettendo tutta per migliorare per ora in gare di corsa di fondo tra i 10 e i 21 km anche se ha dimostrato di essere interessato a fare il salto preparando una maratona, intanto al prepara mentalmente per capire come può fare e cosa può ottenere poi si tratterà di stilare un programma serio e mirato di allenamento per poter fare un bel crono in maratona. 
Intanto le due persone si sono incontrate e hanno deciso di fare squadra insieme atleta e allenatore per cercare di ottenere le migliori prestazioni per Fabrizio che sembra avere enormi potenzialità da valorizzare e tirar fuori grazie al suo coach Luca Parisi e grazie anche alla squadra “Atletica La Sbarra” a cui entrambi appartengono, Fabrizio come atleta di punta e Luca come esperto tecnico. 
Di seguito approfondiamo la conoscenza di entrambi attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Fabrizio: come ne sei uscito fuori dal periodo del covid? “Ne sono uscito abbastanza bene anche se vedendo i risultati di ogni giorno non sembra finito questo incubo”. 

La pandemia che stiamo subendo dall’inizio di marzo sta mettendo a dura prova tante persone e ancora molti sono confusi e incerti su cosa fare e come comportarsi. 
Fabrizio: cosa hai scoperto di te stesso? “Ho scoperto di me stesso che uscire dalle nostre zone confort aiuta a crescere come persona”. 

In effetti, finché si fanno le cose semplici e ordinarie tutto può filare liscio ma quando ci si avventura in territori non conosciuti, in ambienti non usuali, bisogna trovare risorse proprie dormienti e nascoste. 
Fabrizio: famiglia, amici, fan in che modo si interessano a te e ti supportano? La famiglia mi supporta molto anche se a volte mi dicono le classiche frasi (ma chi te lo far fare, riposati, fa freddo, caldo, piove, non ti pagano) contraccambio portando a casa qualcosina ogni tanto!”. 

Ci sono tante modalità per vivere la propria esistenza, si può stare in poltrona, al coperto, oppure si può provare a uscire fuori dalla zona di confort con coraggio e resilienza. 
Cosa diresti a Fabrizio di 10 anni fa? “A Fabrizio di 10 anni fa direi una cosa sola che poi è più un rimpianto. Dovevo iniziare a correre prima”. 

La vita è una continua ricerca di cosa è meglio per noi stessi, a volte le cose belle si incontrano presto o tardi, da ragazzi o da adulti, ma si fa sempre in tempo a organizzarsi e scegliere uno stile di vita adeguato alle proprie esigenze e possibilità. 
Fabrizio: quanto e come soffri e gioisci negli allenamenti e gare? “Sono una persona che piace tantissimo allenarsi e a cui la fatica quasi esalta però in allenamento non ho nessun tipo di problema mentre in gara soffro molto di testa per la troppa ansia, non riesco a stare troppo rilassato diciamo. È una cosa che vorrei provare a migliorare”. 

Finché si fatica da soli e in allenamento va bene, si può fare, ma quando si mette il pettorale in gara può entrare in gioco il giudizio, la pressione degli altri o da parte di se stesso che pretende, che vorrebbe di più. 
Fabrizio: a quale campione del passato o del presente ti senti più vicino? “Beh la risposta è semplice Kenenisa Bekele è il più completo di tutti però ho un debole per Hicham El Guerrouj”. 

Kenenisa Bekele è ancora un atleta attuale fortissimo che ambisce a ottenere la miglior prestazione al mondo di maratona. E’ un mezzofondista e maratoneta etiope, campione olimpico e mondiale dei 5000 e 10000 metri piani. Maratona: 2h01'41" (2019), 10000 m: 26'17"53 (2005)”. 
Hicham El Guerrouj è un atleta che partecipava al Golden Gala di Roma dove ho assistito anche ai suoi record sui 5.000 metri e il miglio, tra i più grandi mezzofondisti di tutti i tempi, ha ottenuto in carriera due ori olimpici e quattro medaglie d'oro ai Mondiali. 5000 m: 12'50"24 (2003), 800 m: 1'47"18 (1995).
Fabrizio: Ora cosa vedi davanti a te? “Davanti a me non lo so, vediamo e speriamo di tornare al più presto alla normalità, poi un pensierino alla maratona perché no!”. 

Durante il viaggio di andata verso il Lago di Resia parlavamo proprio della sua prima eventuale maratona, di quanto potrebbe valere potenzialmente, e il suo pensiero lo aiuta a essere pronto per questo grande salto. 
Fabrizio: Cosa c'è oltre la corsa? “Oltre la corsa famiglia, lavoro e amore!”. 

Questo potrebbe essere un bel titolo di una canzone: famiglia, lavoro e amore! Certo, nella vita bisogna trovare un giusto equilibrio tra le varie sfere della propria vita cercando di non trascurare troppo nessuna di esse. 
Luca: Qual è stata la gara della tua vita? Ancora non ho fatto la gara della mia vita, sono sicuro che un grande risultato arriverà dalla maratona, la distanza di cui ho anche l’esperienza più difficile del mio percorso sportivo, nel 2014 il mio esordio in cui ho sofferto molto gli ultimi 5km non pensando di riuscire a arrivare al traguardo, ma sono riuscito comunque a superare la finish line con il tempo di 2h28’ e in decima posizione assoluta.” 

Le gare diventano dei test di verifica delle proprie condizioni, diventano un’opportunità per testarsi, per sperimentare sensazioni ed emozioni diverse dopo una programmazione di allenamenti mirati al conseguimento del proprio obiettivo difficile e sfidante. 
Luca: Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “L’allenamento quotidiano accresce in me la consapevolezza di potercela fare anche in gara.” 

Nella mente degli atleti ci sono sempre gare da partecipare, sfide, tempi da migliorare. Luca sembra vere le idee ben chiare a seguito dei suoi tanti anni di carriera sportiva iniziando dal mezzofondo e arrivando alla maratona, una gara che mette alla prova dove si esce maturi e responsabili, dove ci si può sentire arrivati e soddisfatti. 
Luca: Prossimi obiettivi e sogni da realizzare? “Per prima cosa voglio lavorare per il prossimo, fare tutti i corsi della federazione e mettere a disposizione degli altri le mie competenze e esperienze per aiutarli a migliorare, voglio anche correre una maratona sotto le 2h20’! Magari alla prossima. 

Un mese dopo la sua dichiarazione fece il suo record personale di 02h22’51″ classificandosi 3° ai Campionati Italiani di Maratona a Ravenna e di seguito le sue parole in risposta a una mia intervista.
Luca ha dimostrato di saper gestire ogni frazione di gara, ogni chilometro di gara di una lunga maratona, di saper superare problemi durante il lungo viaggio di più di due ore uscendone con nuove consapevolezze, nuovi insegnamenti e più fiducioso per il futuro. 
Che sapore ti ha lasciato questa gara? “Questa competizione mi ha fatto capire che posso ambire a risultati di grande valore per il futuro, la preparazione si è svolta nel migliore dei modi, sto crescendo con gradualità migliorando di volta in volta, senza avere la fretta di un risultato immediato, sono sicuro che questa strategia mi garantirà longevità agonistica e tante soddisfazioni, ho molta pazienza e mi allenerò con dedizione e costanza per raggiungere i miei limiti. 

Importante è portare a casa ottime sensazioni, la consapevolezza di aver fatto del proprio meglio, di essere riuscito nei propri impegni anche se in parte, di essere fiducioso per il futuro, di continuare ad allenarsi e impegnarsi per far bene continuando a sperimentare benessere.
Che significato ha per te questo podio? Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi? “Questo podio rappresenta il punto più alto della mia carriera agonistica in quanto non ho mai vinto una medaglia in un campionato Italiano assoluto, ma rappresenta anche la svolta verso nuovi orizzonti futuri dove voglio sicuramente migliorare ancora e ambire a traguardi sempre più prestigiosi come scendere sotto il muro delle 2h20’.” 

Un bel risultato arrivare terzo ai campionati italiani di maratona, già alla presentazione dei top runner si parlava di Luca Parisi come un atleta in crescita ed è stato importante confermarsi e non saltare facendo un’ottima prestazione.
E finalmente il suo risultato sotto le 2h20’ a Siviglia. 
Sembra essere davvero resiliente Luca, ha fatto dello sport uno stile di vita che gli ha permesso di sentirsi un vero campione superando qualsiasi giudizio altrui e trasmettendo le sue conoscenze e le sue competenze a disposizione di altri che vogliono mettersi in gioco e migliorarsi attraverso la corsa. 

Luca: Come hai gestito il periodo del covid? “Ciao Matteo, innanzitutto ti ringrazio pubblicamente perché tramite le tue interviste ci dai la possibilità di raccontare la nostra esperienza di vita, i traguardi ma soprattutto le sconfitte che alla fine ci rendono più forti di prima. Il periodo Covid non è stato per nulla semplice da gestire, inizialmente si poteva correre liberamente, successivamente le limitazioni alla pratica sportiva hanno reso quasi impossibile riuscire a allenarsi, salvo in un primo momento fatta eccezione per gli atleti in interesse nazionale, per circa un mese sono riuscito a allenarmi al campo di Roma Paolo Rosi e facendo qualche allenamento nei pressi della mia abitazione. 

In seguito quando anche gli accessi agli impianti mi sono stati negati per via delle nuove disposizioni del ministero, ho limitato i miei allenamenti a qualche esercitazione di potenziamento svolta all’interno della mia abitazione ho anche fatto il mio record di piegamenti sulle braccia… e con qualche uscita di corsa sempre nei pressi della mia abitazione”. 


Tempo fa, sempre a seguito di mie domande, Luca dichiarò che un grande risultato poteva venire dalla maratona e così è stato.  

La maratona per tanti diventa una gara regina, una grande sfida, un viaggio importante da percorrere attraversando eventuali crisi e gestendo il ritmo chilometro dopo chilometro dopo un congruo periodo di preparazione.  
Luca: ti senti più atleta o più allenatore? “Mi sento quindi sì prima di tutto un atleta, ma non voglio tenere tutta l’esperienza e le conoscenze che ho acquisito nel tempo solo per me, voglio metterle a disposizione del prossimo per aiutarli a realizzare i loro sogni, quindi mi sento sia allenatore che atleta allo stesso tempo.” 

Luca sembra essere una persona speciale, un allenatore che personalizza i programmi di allenamenti in base all’atleta che li richiede creando un’alleanza e seguendolo sia in allenamento che in gara, per lui ogni progresso è una vittoria a qualsiasi livello, tutti hanno il diritto di sperimentarsi e ottenere successi personali.
Luca: sembra che ne sei uscito fuori nel migliore dei modi, quali sono le chiavi di questo successo? “Riuscire a superare quel periodo molto negativo mi ha dato la forza per nuovi traguardi futuri e non appena ci è stata concessa la possibilità di allenarci nuovamente, quello stesso giorno avrò corso per 20km! Nel giro di circa quindici/venti giorni mi sono rimesso in moto e con rinnovate energie e pazienza ci siamo posti piccoli traguardi intermedi come correre distanze brevi come i 1000/2000m a buon ritmo, successivamente alcuni test come quello sui 3000m dove ho anche realizzato il mio record personale con 8’38’’, qualche giorno dopo ho partecipato al 10000 d’Italia (gara virtuale) dove ho migliorato di qualche secondo il mio precedente record arrivando a 29’55’’, a una ventina di secondi da Eyob Faniel e Stefano La Rosa due atleti di grande importanza del panorama Italiano e internazionale che hanno preso parte all’evento”. 

Luca, come tanti altri, ha trovato nel suo percorso il COVID che lo ha ostacolato nel suo percorso di performance e così non ha potuto portare a termine i suoi intenti, ma è stato capace, assieme al suo tecnico, di congelare i suoi sogni e obiettivi impegnandosi comunque nel mantenere la sua performance acquisita finora cercando anche di migliorarsi un po’ in attesa della riapertura delle gare per confrontarsi con altri e continuare nel suo sogno di indossare una maglia azzurra. 
Il 2 giugno 2020 Luca si è classificato al 3° posto in una gara virtuale che ha visto al primo posto Stefano La Rosa, Carabinieri Bologna, che ha un crono in maratona di 2h11:08 nel febbraio 2018 a Siviglia.  Mentre al 2° posto della gara virtuale si è classificato Eyob Faniel, Fiamme Oro Padova, primatista italiano di maratona il 23 febbraio a Siviglia con 2h07:19 migliorando il record del campione olimpico Stefano Baldini (2h07:22) e con un crono sulla mezza maratona di 1h00:44 nel 2020, terzo italiano di sempre.  
Luca: Sei ancora pronto per un crono in maratona di 2h14'? “Tra qualche mese, ritorno alla normalità permettendo, sarò pronto per un ulteriore salto di qualità anche nella distanza di maratona dove per il momento ho un personale di 2h18’ ma conto di portarlo a 3’/4’ di meno già alla prossima”. 

Gara dopo gara è stato in grado di abbattere i suoi personali in maratona a ogni gara da Ravenna fino a Valencia stabilendo un primato di 2h18’ e con la consapevolezza di poter fare ancora meglio a Londra dichiarando ad un workshop su “Sport e motivazione” alla presenza del sottoscritto, dell’organizzatrice Alessandra Penna e dell’atleta giornalista Aldo Zaino classe ’35, di poter correre in 2h14’, raccontando le sue vicende passate e le sue modalità di allenamento. 
Luca: La FIDAL si interessa a te? Hai ricevuto convocazione a raduni della nazionale? “Per il momento non sono stato contattato da nessuno della Fidal che si occupi del settore maratona, ma se loro mi chiamano per un raduno o per comunicarmi di avermi inserito in qualche progetto magari in chiave Olimpica risponderò presente. Sarebbe un onore per me far parte della nazionale ed è il sogno di ogni atleta credo!”. 

Luca sembra essere un atleta che può destare interesse nell’ambito di gare internazionali per quello che riesce a fare in termini di progressi enormi risultando un forte atleta soprattutto in maratona. 
Cosa diresti a Luca di 10 anni fa? “Al Luca di 10 anni fa direi di dare retta ad Armando e di non fare alcuni errori, come quello di essere approdato alla maratona quando non ero ancora pronto”. 

Luca sembra aver appreso grandi insegnamenti dall’esperienza e ha un grande rispetto per le persone che lo hanno aiutato e soprattutto è sempre riconoscente nei confronti di Armando che è venuto a mancare un paio di anni fa ma che resta sempre un suo punto di riferimento.  
Quanto conta il sostegno di Chicca e dei tuoi fan e come contraccambi? “Un’altra persona che è determinante nei miei successi è la super Chicca (Franca Falvo) che vive le mie gare come se fossero le sue… ogni corsa la dedico a lei che in me ci crede veramente tanto! E io faccio il tifo per lei che combatte contro il diabete di tipo 1 che è un avversario davvero forte, ma lo teniamo a bada a suon di record sulle distanze sia brevi che lunghe che affrontiamo ogni volta ‘a razzetto! Fondamentali sono anche tutte le persone che mi seguono sia su Fb ma anche per Instagram che mi spronano a fare sempre meglio e che si entusiasmano guardando i video o le foto dei miei allenamenti”. 

Questa è una bella e interessante dichiarazione, al mondo d’oggi è bello sentire un forte atleta occuparsi del benessere di altri atleti che allena solamente per farli sperimentare benessere e metterli in condizioni di provare a migliorarsi allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, diventando una grande squadra di persone che si motivano a vicenda. Luca continua ad allenare tanti altri atleti che continuano a ottenere ottimi risultati come Carlo Poddighe e Fabrizio Spadaro, entrambi dell’Atletica La Sbarra. 
A quale campione del passato o del presente ti senti più vicino? “Un campione del passato a cui penso spesso è il grande Steve Prefontaine, ribelle e senza paura di nessuno! Piuttosto che Emil Zatopek, lavoratore e atleta instancabile capace di tre medaglie d’oro nella stessa Olimpiade che ha fatto suo un metodo di allenamento chiamato Fartlek un tipo di seduta che spesso eseguo nel mio piano di allenamento. Un saluto a tutti il vostro Luca”. 

È interessante un evento di Steve che alle Olimpiadi di Monaco di Baviera 1972 arrivò 4° nei 5000 m ma in quella gara iniziò a spingere e condurre il gruppo dall'inizio alla fine, dove venne superato nell'ultimo tratto di pista perdendo oro, argento e bronzo. Questa tattica considerata folle e spregiudicata coinvolse però l'intero stadio, che seguì con il fiato sospeso l’impresa di Steve.  
Zátopek fu il primo atleta a infrangere la barriera dei 29 minuti sui 10000 m piani (nel 1954). Ai Giochi olimpici del 1952 di Helsinki vinse tre medaglie d'oro nell'atletica leggera. Dopo aver primeggiato nei 5000 m e nei 10000 m piani, conquistò la terza medaglia nella maratona, gara in cui decise di competere all'ultimo minuto e che disputava per la prima volta in carriera. In ognuna di queste gare stabilì anche il record olimpico. Zátopek ansimava mentre correva e venne soprannominato la locomotiva umana. 
Cosa ti servirebbe per fare il record del mondo di maratona? Il record del mondo? Dovrei rinascere Keniano o Etiope, ma questo non basta, serve una forza di volontà e disciplina notevoli perché il talento non è tutto, i miei due atleti preferiti nella maratona solo Kipchoge e Bekele e loro due sono gli esempi di come il fisico umano quando ben allenato e una mente altrettanto allenata a sopportare situazioni di stress notevoli, possa spingersi fino a quei limiti, impossibili per chiunque oltre a loro due.” 

Luca comunque resta con i piedi per terra, sa che non può inventarsi niente ma comunque è consapevole che può ancora migliorare lui stesso e può tirare fuori dalle persone che allena talenti nascosti incrementando motivazione, forza di volontà, fiducia ed entusiasmo che permettono di continuare a faticare e a superare stress enormi dovuti ad allenamenti intensi e gare impegnative. 

Luca: Da qui a 1 anno cosa ci dobbiamo aspettare da te? “Il 2020 come già ho avuto modo di dire anche in altre occasioni è stato un anno particolare a causa della pandemia, e ha visto alterare e compromettere tutti i piani previsti, come correre la maratona di Roma, e quella di Londra. Ci si è messo anche qualche imprevisto, ma con rinnovato entusiasmo di mettermi continuamente in gioco mi sono posto la sfida di riuscire nei prossimi mesi di arrivare a correre la maratona nel tempo di 2h16’ che ciò avvenga da solo, piuttosto che in una maratona vera. Certo sarebbe meglio poter correre come facevamo prima, svolgere quindi una maratona ufficiale, ma in questo momento storico non bisogna arrendersi e continuare a inseguire i propri sogni nella speranza chissà, che un giorno torneremo alla normalità. 
In questo periodo sto evitando di svolgere i miei allenamenti in pista, prediligendo soprattutto l’allenamento in contesti naturali e mediante l’ausilio del Fartlek, un mezzo di allenamento che usava il grande Emil Zatopek, è a lui che mi sto ispirando per pianificare la prossima maratona! Chicca è d’accordo con me e mi incentiva a fare sempre meglio, ricordandomi di non esagerare mai tra un allenamento e un altro, perché è l’insieme di mesi e mesi di lavoro che daranno il risultato finale non il singolo allenamento. Questo ultimo concetto ogni tanto me lo dimentico ma ci sta lei a riportarmi sulla giusta strada! Vediamo dove ci porterà il metodo ZatopekUn saluto a tutti e buone feste”. 

Luca è un ricercatore di metodi e opportunità di allenamento per portare al massimo la sua forma fisica e mentale cercando di abbassare sempre i suoi personali e competere ad altissimi livelli e ha al suo fianco la sua supporter di fiducia che è allo stesso tempo atleta e sostenitrice del grande Luca. 
Ringrazio Luca per la sua voglia di raccontare e trasmettere entusiasmo e passione a tutti per quello che riesce a fare credendoci e dimostrando che il duro lavoro apre la strada per tanti successi. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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