Grande
interesse
per il libro "Ultramaratoneti e gare estreme", un mondo non ordinario a tanti sconosciuto. Il libro parla di
tanti atleti, maratoneti ed ultramaratoneti, atleti di trail e di ultratrail,
sabato culturale all’insegna della fatica, dello sport, con la presenza di
ospiti d’eccezione, si è parlato dell’esperienza di allenamento, di gara,
dell'equilibro che si viene a creare tra attività sportiva, famiglia e lavoro.
Nel
testo parlo di passione nello sport, di motivazione, di superamento del limite
gradualmente un passo alla volta, riportando le esperienze di tanti ultrarunner
sia di livello amatoriale che di livello nazionale ed internazionale che fanno
sport per ore ed anche giorni sperimentando deprivazione del sonno,
partecipando a tante gare in autosufficienza, cioè provvedendo personalmente
alla loro alimentazione.
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Aldo Zaino, podista classe ‘35 che è
solito essere presente ad eventi culturali e conferenze stampe inerenti allo
sport, molto gradite sono le sue foto.
Un grazie all’ultrarunner Iolanda Cremisi, belle le sue parole: “Un libro che parla di noi, di tutti quei sportivi che vogliono trovare e provare il proprio limite, sfidarlo e andare oltre, senza tuttavia perdere di vista il rispetto di sé e degli altri. Attrazione e incomprensione e un po' di sana follia, sicurezza, percezione, autoefficacia e resilienza le parole chiave! Senza ovviamente tralasciare punti cardine di questa sconosciuta e difficile disciplina come la motivazione, la nutrizione, il recupero, gli allenamenti e non ultimo la strategia organizzativa”.
Stralcio della Quarta di copertina: “Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti
professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro
problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e
i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt è
nell’esperienza che risiede la conoscenza.”
Stralcio della Prefazione di Sergio Mazzei: “Ribadisco che il potenziale
umano va ben al di là di ciò a cui siamo normalmente abituati. Grandi atleti
che realizzano prestazioni eccezionali, fachiri capaci di sottoporsi a prove
fisiche al di là dei limiti che ordinariamente conosciamo, hanno ottenuto
risultati inimmaginabili con il proprio corpo. Come affermò Ken Wilber: l’Io e
dove metti il confine.”
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