Il lavoro da fare non è semplice ed è lungo, di pende dalla persona,
richiede volontà e resistenza. Bisogna lavorare su diversi aspetti tra i quali
l’autoconsapevolezza, la ricerca di risorse personali, l’incremento
dell’autoefficacia, lo stabilire priorità e/o obiettivi.
E’ possibile iniziare dall’azzeramento, una sorta di vuoto fertile e
focalizzarsi sul respiro e le sensazioni corporee per sentirsi, sentire il vero
se stresso, comprendere nel “qui e ora” come si sta, cosa si vuole e, un po per
volta, mobilitare le energie per soddisfare i propri bisogni.
Qualcuno ci ha provato e mi ha risposto: “Grazie! Ci provo! Guarda sono
in bici proprio perché riesco a pensare solo al respiro e alla natura così
bella! Oggi è la prima volta dopo tanto tempo e vedo che mi sta piacendo. Fa
bene allo spirito.”
William Hart, nel suo testo “L’ARTE DI VIVERE”(1), spiega l’importanza di
sviluppare l’autoconsapevolezza vivendo nel qui e ora: “Quando ci sediamo tranquilli e fissiamo l’attenzione sul respiro, senza
l’interferenza di alcun pensiero, attiviamo e manteniamo un salutare stato di
autoconsapevolezza.
Fissare l’attenzione sul respiro favorisce lo sviluppo della
consapevolezza del momento presente. La giusta concentrazione consiste nel
mantenere questa consapevolezza il più a lungo possibile, momento dopo momento.
Ogni giorno, nel compiere le azioni abituali, dobbiamo essere concentrati.”
KABAT-ZINN nel suoi testo “Dovunque tu vada ci sei
già. In cammino verso la consapevolezza” (2) illustra l’importanza
del non fare, di fermarsi, di sperimentare l’essere: “Un buon modo di
interrompere le nostre occupazioni è passare per un momento alla ‘modalità
dell’essere’. Valutate semplicemente questo momento, senza tentare affatto di
cambiarlo. Cosa sta accadendo? Cosa provate? Cosa vedete? Cosa sentite?