Tutto è relativo, tutto è soggettivo, tutto è personale, è quello che succede per tanti ultramaratoneti, o ultrarunner, o ultratrailer che vedono il mondo in modo diverso dai normali runner o dalle persone comuni che praticano una qualsiasi attività sportiva o che seguono lo sport in TV o sui mass media.
E’ quello che emerge da interviste ad ultramaratoneti per la redazione di
un testo rivolto a loro ma anche a coloro che non conoscono questo mondo
particolare per capire le loro motivazioni, passioni, stranezze, conoscere
aneddoti, modalità di superare crisi, difficoltà, aspetti psicologici che
utilizzano per raggiungere i loro obiettivi.
Dalle risposte alla domanda “Cosa significa per te
essere Ultramaratoneta?” una parte degli atleti ha evidenziato
semplicemente il percorrere una distanza superiore alla maratona mentre
un’altra parte ha evidenziato aspetti inerenti le capacità mentali di
perseguire uno sforzo prolungato nel tempo oltre quello previsto per la
percorrenza della distanza di una maratona e le conseguenze relative, tipo la
capacità di saper soffrire, di saper autoregolare le proprie energie, lo
sperimentare nuove emozioni, ecc..
Ma emerge anche l’importanza dello sperimentare, del far parte di una
categoria privilegiata che sa che se vogliono possono fare tutto nello sport e
nella vita.
Riporto di seguito le
risposte alla domanda “Cosa significa per te
essere Ultramaratoneta?”:
Vito Rubino: “Fare gare che durano
almeno un giorno intero (12-24h). Significa correre dall’alba al tramonto senza
fermarmi; significa non dormire per correre tutta la notte, e scoprire un nuovo
giorno mentre continuo a correre.”
Nicola Ciuffreda: “Accettare
una nuova sfida della lunga distanza, una scommessa con te stesso che
nonostante tutto quello che succede intorno a te nel mondo reale di tutti i
giorni e nella vita sei pronto a reagire e metterti in discussione a nuove
emozioni e sensazioni che ti accompagnano lungo le strade di una gara.”
Pasquale
Artuso: “Significa saper soffrire e
gestire meglio la fatica più di un maratoneta, soprattutto a livello
psicologico che non fisico.”
Vincenzo Luciani: “Un motivo di orgoglio e
di autostima; l’acquisizione di una mentalità da ultramaratoneta nel senso di
capacità di autoregolazione delle proprie energie fisiche e di autocontrollo
psichico sperimentato sulla lunga durata della prestazione sportiva; una
capacità di saper ‘soffrire’, tener duro e saper
resistere ad uno sforzo prolungato.”
Marco
Dori: “Significa misurarmi con i miei
limiti soprattutto mentali. Non ho una corporatura da maratoneta; sono alto
1,94 mt e peso intorno ai 95 kg e negli anni passati già la maratona per me era
una misura limite. Poi ho scoperto le ultra e ciascuna di esse è stato un
percorso dentro me fatto di sfida, difficoltà, solitudine, contatto con la
natura, rispetto, voglia di mettermi alla prova. Quando parto so che vivrò
un’esperienza irripetibile e unica.”
Mauro
Fermani: “Vuol dire non accontentarsi,
aver voglia di mettersi alla prova, soffrire e cercare di raggiungere altri
obiettivi senza smettere di sognare.”
Ciro
Di Palma: “Ultramaratoneta per me significa
andare avanti in modo lucido, con un obiettivo, passando attraverso sacrifici e
difficoltà ma sempre però attraverso una pianificazione e con metodo.”
Claudio Leoncini: “Non aver imbarazzo e
paura di se stessi; nelle ultramaratone si passano ore e ore in compagnia solo
dei propri pensieri.”
Paolo Zongolo: “Avere appunto una
filosofia differente dal semplice runner, cercare sempre di spingersi ad
affrontare sfide diverse e sempre più dure, ma non per dimostrare qualcosa a
qualcuno, al contrario, l’ultramaratoneta a mio parere cerca di sorprendere e
migliorare se stesso per fortificare mente e corpo.”
Ivan Cudin: “Letteralmente un podista
che pratica corse più lunghe della maratona. Secondo la mia accezione,
significa aver trovato un attività sportiva che mi faccia star bene e mi regali
sensazioni irripetibili, che mi faccia vivere emozioni molto forti e mi ha
aiutato a trovare dentro di me la giusta forza di volontà e convinzione per
superare i momenti di difficoltà.”
Daniele Baranzini: “Significa perforare il
mondo interiore ed esteriore.”
Giuseppe Mangione: “Per me essere ultramaratoneta significa in primis aver trovato un ottimo
equilibrio psicofisico.”
Francesca Canepa: “Significa semplicemente
ritenere possibile correre QUALSIASI distanza. Senza limiti. Significa che il
mio cervello non vede confini, il mio corpo neanche.”
Lisa Borzani: “Nel senso stretto del
termine significa percorrere distanze superiori ai classici 42 k in senso più
ampio per me significa amare correre su strada o per sentieri per un periodo di
tempo abbastanza lungo da far entrare in gioco variabili diverse oltre a quelle
della classica ‘gara di corsa’ variabili che riguardano l’ambiente esterno ma
anche il proprio intimo modo di vivere la lunga distanza.”
Paolo
Chersogno: “Significa raggiungere una meta
lontana ottimizzando le proprie risorse a disposizione.”
Filippo Canetta: “Cercare di fare qualcosa
che al momento presente sembra impossibile, impegnarsi, farlo e poi accorgersi
che non era impossibile.”
Pablo Barnes: “Per me non è niente di speciale, mi
accorgo di essere leggermente diverso solo quando mi trovo con gente che non fa
queste cose, ma ultimamente anche i miei amici sono corridori come me.”
Stefano
Ruzza: “Cercare i propri limiti e provare
a spostarli in là, fisicamente, ma soprattutto mentalmente.”
Stefano Bognini: “Cercare di superare
sempre nuovi limiti.”
Michele
Belnome: “ESSERLO SIGNIFICA FARE CIO’ CHE
PER GLI ALTRI E’ RITENUTO IMPOSSIBILE.”
Roldano Marzorati: “Libertà di correre con
meno tensioni interne ed esterne.”
Roberto
D’Uffizi: “Significa avere la possibilità di effettuare un
meraviglioso viaggio dentro noi stessi dove mente e fisico, in sinergia,
cercano di portarti oltre lo stremo.”
Marco Zanchi: “Intraprendere dei viaggi tra la natura e con solo le tue energie a
disposizione.”
Marinella
Satta: “Niente in particolare, amo lo
sport, che faccia gare di 1 km oppure 100 km è la stessa cosa, forse nelle gare
lunghe ho più soddisfazione, in quanto la gara dura più a lungo, corro almeno
per 1 ora e mi sento più appagata che fare 5 minuti di gara.”
Valentina Spano: “Far parte di un gruppo di privilegiati. Sono una persona che ama
correre alla follia, l'ultramaratona è solo il mezzo per raggiungere la
felicità. L'ultramaratoneta secondo me dimentica l'orologio, non pensa più i km
uno ad uno. L'ultramaratona È un modo per prolungare la gioia della corsa.”
Gianluca Di Meo: “Ultramaratoneta non
significa per me oltre i 42 km, ultramaratoneta è uno stato mentale aldilà dei km. È un
avventuriero del limite.”
Silvio Cabras: “Per me essere ultramaratoneta significa riuscire a
fare qualcosa che per molti sembra impossibile!”
Dante Sanson: “Avere disciplina di
vita forza di volontà e Benessere mentale e fisico.”
Monica Testa: “Per me essere ultramaratoneta significa percorrere tantissimi km, e
perdere una notte di sonno.”
Armando Quadrani: “Spostare i limiti fisici e
mentali oltre uno schema predefinito. In trigonometria esprimerei il mio
pensiero dicendo che è il limite che tende all'infinito. Non ci sono ostacoli,
barriere, punti di arrivo che possono interrompere una avanzata. Una continua
ricerca del mio io, che forse non riuscirò mai a scoprire fino a dove è stato
collocato. Un viaggio continuo con me stesso, dentro me stesso. Quasi un peregrinare
senza meta ,un navigare a vista. Una retta infinita che non ha un punto di
origine ne di arrivo.”
Riccardo Borgialli: “Significa sfidare i propri limiti, o meglio,
spingere sempre un po’ più in là il limite che ognuno di noi ha.”
Andrea Boni Sforza:
“SIGNIFICA CHE QUANDO SUPERO IL 42°KM, INIZIA LA MIA GARA.”
William De Roit: “Significa essere
in grado di correre almeno per 24 ore, nell'antica Grecia chi ci riusciva
diventava ‘Emerodromo’.”
Vito Todisco: “Essere
ultramaratoneta per me significa essere uno di quelli che vive la corsa come un
sogno da assaporare per un tempo prolungato.”
Gian Paolo Sobrino: “Portare a termine
con estrema disinvoltura gare (o meglio esperienze) molto più lunghe di una
semplice maratona; approcciare una maratona da 42 Km con la consapevolezza che
per me è un corto e non ho problemi a chiuderla.”
Matteo Pigoni: “Il concetto di
ultramaratoneta mi porta la mente alla strada, mentre ultra trailer mi fa
viaggiare nella libertà delle montagne.”
Marco Connor: “Significa non solo
coprire lunghe distanze ma uno stile di vita.”
Giorgio Piras: “Semplicemente uno
cui piace correre per tante ore, confrontarsi con distanze ben oltre la 42 km.
e godersi soprattutto la corsa.”
Luca Pirosu: “Sfiorare la
sofferenza con una delle cose che ti piace di più, sembrerà arrogante, ma ti
senti invincibile!”
Susanna Forchino: "Essere una persona
che ha la possibilità di vedere il mondo sotto occhi diversi".
Nella vita si fanno delle
scelte, molti preferiscono poltrire o restare in una zona di estremo
confort per non rischiare un giudizio, una brutta figura, altri per sentirsi
vivi devono sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni corporee, il cuore
che palpita, il respiro affannoso, il sudore colare da proprio corpo, il senso
di fame, sete, freddo, caldo, c’è tanto bisogno di sentire.
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