Alcuni
atleti vanno alla ricerca di sensazioni positive e di benessere sperimentate ed
alla ricerca della sfida, di vedere quanto si è capaci a perpetrare uno sforzo
nel tempo. La domanda: “Cosa ti
motiva ad essere ultramaratoneta?” ha avuto le seguenti risposte:
“Oltre la passione e la fatica, la determinazione di arrivare sempre alla
meta con grande soddisfazione.”
“La motivazione principale che mi ha spinto ad iniziare tale percorso, è
stata la mia caparbietà e tenacia nel cercare il prossimo risultato dopo averlo
ottenuto, sfidando la fatica fisica, grazie ad un’ottima tenuta mentale che in
questo tipo di attività estrema, è fondamentale perché le gambe possono essere
in forma ma se la testa dice no non vai da nessuna parte!!!”
“Vedere fin dove posso e riesco
ad arrivare, mi ha dato sempre fastidio “non riuscire a vedere cosa c’è dietro
una curva” perché dovevo girare per tornare indietro.”
“Ogni singola sensazione che si respira.”
“Soprattutto la voglia di sfidare
me stesso, di mettermi alla prova e di tentare l’avventura, di compiere
un’azione straordinaria. E poi ho considerato la corsa come un esercizio
allenante anche per la vita di tutti i giorni, perché si impara a resistere, a
saper disciplinare se stessi, a mantenere la barra dritta anche nelle avversità
della vita. Naturalmente la corsa presenta anche molti aspetti gioiosi: un
senso di libertà, la possibilità di incontrare amici validi e di conoscere bene
la multiforme fauna umana dei podisti.”
“La ricerca dei miei
limiti nell’endurance.”
“Correre in una
dimensione che va oltre quelle ritengo essere le mie possibilità. Ogni volta è
una sorpresa. E poi soprattutto allenare la mente durante la corsa stessa.”
“Nella mia
personalissima visione dello sport, l'unica vera gara è l'Ironman, tutte le
altre sono solo frazioni della vera gara, e come tali hanno senso in quanto
allenamenti per la vera gara.”
“LA SODDISFAZIONE DEL
TRAGUARDO.”
“Riuscire a staccare la spina dalla
routine quotidiana, incontrare amici, conoscere posti nuovi.”
“La ricerca di se, l’esperienza,
l’avventura, l’incontro con l’altro.”
“Il piacere che provo nel fare gare
lunghe e la soddisfazione che provo una volta raggiunto l’obiettivo.”
“Lo scoprire nuovi ed abbattere i
miei limiti.”
“La ricerca dei propri limiti senza
però andare eccessivamente ‘oltre’.”
“La motivazione che mi spinge ad
essere un ultramaratoneta è il fatto di cercare sempre di spostare un pò più in
là il mio limite...”
“Correre mi fa star bene, mi sento
in equilibrio con me stessa.”
“La passione per la corsa di lunga
distanza. Il piacere della sfida con se stessi su prove così impegnative, tanto
per il fisico, quanto per la mente.”
“Penso la voglia di rimanere da
solo immerso nei pensieri e nella natura per molte ore.”
“La voglia di raggiungere un
obbiettivo che si materializza nel traguardo di una gara.”
“La scoperta del mondo da un punto
di vista privilegiato.”
“Sono entrato nell’ottica di
paragonare l’ultramaratona alla vita con tutte le sue difficolta momenti
piacevoli e momenti brutti andare avanti e affrontare i vari problemi e cercare
di pensare sempre positivo poi mi piace anche un po di sano agonismo.”
“La grande passione che ho per la
corsa e la mia grande volontà per correre.”
“Mi piace l’endurance, spostare i confini di ciò che si ritiene di poter
fare, provare a correre sempre più forte anche dopo molte ore. Adoro la
sensazione di fatica appena finita la gara e vederla trasformarsi in recupero
già nel giorno seguente. Io recupero subito.”
“La voglia di pormi degli obiettivi
anche ‘importanti’ come distanza o dislivello (nell’ultratrail) e di cercare di
lavorarci su per raggiungerli,”
“La gioia di correre di conoscere
persone nuove e di sfidare sempre me stesso.”
“La possibilità di vestire la
maglia della Nazionale.”
“Amo pensare di poter fare di più
anche se a volte il fisico ti dà segnali di cedimento e li sono le volte in cui
penso di ridimensionarmi!”
“Inseguire i sogni, esplorare il
mondo.”
“Mi piacciono le lunghe distanze.”
“Sicuramente la sensazione che si
prova sapendo che si sta compiendo una grande impresa personale e sportiva.”
“Scoprire tanti posti meravigliosi,
sentire il mio corpo in forma e in grado di stare in giro tante ore senza
troppa fatica. E a livello competitivo, gareggiare mi è sempre piaciuto.”
“La
voglia di competere contro me stesso.”
“IL FASCINO, LA BELLEZZA E
SOPRATTUTTO ‘LA FATICA’.”
“Mi
considero un Homo erectus anche grazie alla mia genetica dove si andava a
caccia col solo bastone e si cercava di sfinire la preda per poi catturarla.”
“Mi
piace, è la mia passione che mi motiva!”
“Uscire fuori dal gregge mi motiva,
partecipare a gare che non sempre si è sicuri di potere portare a termine mi
motiva, fare nuove conoscenze con un variegato mondo di persone non comuni mi
motiva, la preparazione (allenamento) mi motiva, tutto il percorso che porterà
alla gara mi motiva.”
“Lo sforzo organico prolungato nel tempo e il dover in qualche modo
farvi fronte anche per mezzo della mente, rappresentano un’ottima scuola di
vita per affrontare positivamente e costruttivamente gli imprevisti che ci
capitano davanti nella vita di tutti i giorni: le mie motivazioni sono quindi
anche indipendenti dall’aspetto sportivo.”
“La voglia di correre e migliorarmi.”
“La passione per la montagna e il visitare nuovi luoghi, mi sento un po
esploratore durante queste avventure.”
“Niente in particolare, forse condividere la gara con tanti altri
appassionati come me.”
“Riuscire
a percorrere un lunga distanza.”
“Alla base della decisione di andare oltre la maratona c'è comunque stata
una spinta psicologica forte. Volevo portare la medaglia ad una persona che non
poteva camminare più.mio suocero è stato in coma vegetativo per 14 mesi. Dalla
sua malattia ho cambiato la mia corsa. È come se volessi fare tutti i km che
lui non può fare più.”
“La ricerca nel andare al limite l’avventura infinita, mi
piacciono i viaggi che non finiscono subito.”
Vito Rubino: “Correre mi ha permesso di esplorare percorsi piu’ lunghi rispetto al
trekking. In un certo modo la corsa e’ per me un trekking accelerato, per chi
va di fretta. Ma c’è anche qualcos’altro che si innesca correndo. Respirare più
forte, sentire gli odori della natura piu’ intensamente, sentire il cuore
andare su di giri e spingere i miei limiti, in una parola vivere quei momenti
piuùintensamente. Correre ha anche effetti di benessere a lungo termine.”
Silvio Cabras: “Mi motiva avere sempre nuovi obbiettivi da
raggiungere, non sapendo ancora quali siano i miei limiti, e poi mi dà la
possibilità di esplorare nuovi posti che senza la corsa non avrei visitato!”
Dante
Sanson: “La consapevolezza di poter “riuscire a farcela”, e la creazione di
un circolo virtuoso nel quale un ambizioso obiettivo mi dà la forza per
affrontare una ambiziosa preparazione psicofisica e viceversa. Sarebbe
psicologicamente quasi impossibile sacrificarsi per lunghi allenamenti fine a
se stessi, sarebbe altrettanto impossibile, sciocco ed anche pericoloso,
affrontare una ultramaratona senza la giusta preparazione (si potrebbe anche
azzardare una gara senza la giusta preparazione ed arrendersi a meta ma per me
sarebbe molto frustrante).”
Monica Testa: “Mi motiva, so che è sbagliato, ma poter essere considerata da un
marito che ammira sportivamente un'altra donna normalissima e poter non essere
come lei ci mancherebbe, ma riuscire anche io nel mio piccolo mi carica.
Armando Quadrani: “La carenza di motivazioni e stimoli che la maratona mi dava, mi ha
‘costretto’ ad andare oltre, a cercare qualcosa di diverso. Una nuova scarica
di adrenalina , lo spirito di avventura, la paura, l'incognita che si prova
ogni volta nel percorrer un viaggio.”
Riccardo Borgialli: “Indubbiamente le emozioni che si provano prima,
dopo e durante una corsa. Portarti allo sfruttamento di tutte le energie che si
hanno in corpo mentre si è in paesaggi stupendi è qualcosa che nessun altro
sport ti può dare.”
Andrea Boni sforza:
“L’IDEA DI VIVERE E LEGGERE UNA CORSA COME UN’AVVENTURA, AL DI LA’ DEL SOLITO
RISULTATO CRONOMETRICO.”
William De Roit: “La voglia di capire fin dove posso spingermi!”
Simone Cataldi: “Raggiungere
nuovi limiti.”
Vito Todisco: “Le
motivazioni sono tante, una delle tante è sicuramente l'ambiente amichevole che
trovi in queste gare.”
Gian Paolo Sobrino: “Vivere esperienze diverse; essere consapevole che il mio fisico non
prova fatica.”
Matteo Pigon: “Tutte
le gare a qui partecipo mi riempiono di adrenalina, a differenza della strada,
il TRAIL ha mille incognite che ti fanno vivere gli allenamenti e le gare molto
intensamente.”
Mario Connor: “Scoprire me stesso e i miei limiti.”
Gli atleti considerano l’importanza del fattore mentale, affermando che non basta solamente l’allenamento fisico ma è opportuno sviluppare anche aspetti mentali quali la caparbietà, la tenacia, la determinazione e questi aspetti poi saranno utili anche per la vita quotidiana, infatti permetteranno di saper gestire ed affrontare determinate situazioni considerate difficili.
Questo è
il sorprendente, bizzarro, straordinario mondo degli ultrarunner, incontri,
saluti, abbracci, condivisione dell’esperienza. Per approfondimenti è possibile
consultare il libro "Ultramaratoneti e gare estreme", Prospettiva
Editrice. Collana: Sport &
Benessere. Anno edizione: 2016. Pagine: 298 p. , Brossura. EAN: 9788874189441.
4° nella classifica Bestseller di IBS Libri - Sport - Atletica e sport da campo e da pista - Maratona e corsa campestre
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Matteo SIMONE
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Matteo SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI: 380.4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html
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