Per comprendere appieno la dimensione e
la diffusione di comportamenti negli adolescenti è attivo dal 1982 lo studio
internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti
collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), cui l’Italia partecipa dal
2001. Tale studio è promosso dall’Ufficio Regionale per l’Europa
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e coinvolge ogni 4 anni, nei 44 paesi
aderenti, un campione di studenti di 11, 13 e 15 anni.
Partecipando
all’indagine, i giovani intervistati hanno descritto il proprio contesto
sociale (relazioni familiari, con i pari e con la scuola), la propria salute
fisica e la soddisfazione della propria vita, gli stili di vita (attività
fisica, alimentazione) e i comportamenti a rischio (uso di tabacco, alcol,
cannabis, comportamenti sessuali, bullismo). L’indagine in generale, e le
singole nazionali, vogliono, infatti, essere un supporto di informazioni valide
e aggiornate sui comportamenti dei ragazzi in modo da orientare nel modo
migliore le scelte dei decisori, dei professionisti, degli operatori.
Nel
2010 le classi su cui svolgere l’indagine sono state prima e terza media della
scuola secondaria inferiore e seconda della secondaria superiore. A tutti i
soggetti delle classi campionate è stato somministrato un questionario anonimo
per indagare i comportamenti correlati alla salute, il rapporto con la scuola,
i genitori e i pari e informazioni generali che ne definissero condizione
anagrafica e livello sociale.
I
dati 2014 mostrano rispetto alla precedente rilevazione del 2010, una
diminuzione della percentuale di ragazzi in sovrappeso in tutte le fasce di
età.
La diminuzione è particolarmente evidente tra gli 11enni. Anche per quanto
riguarda l’obesità, si osserva un lieve calo, più evidente nei 13enni. Si
evidenzia un gradiente Nord-Sud tra le Regioni con prevalenze più alte nelle Regioni
del Sud.
Sono stati indagati anche alcuni aspetti
delle abitudini alimentari che, se scorrette, possono aumentare il rischio
di diverse patologie croniche oltre a favorire l’aumento di peso. Dai dati è
emerso che solo una bassa percentuale di studenti consuma frutta e verdura
almeno una volta al giorno. Il valore più alto (22,7%) si registra tra le
ragazze di 15 anni.
La colazione rappresenta un pasto estremamente
importante per l’equilibrio fisiologico ma anche psicologico soprattutto
nell’infanzia e nell’adolescenza. Saltare questo pasto influenza le capacità di
concentrazione e di apprendimento, nonché favorisce il consumo disordinato di
snack e “cibi spazzatura” (junk food). (1)
Nel 2014
diminuisce per entrambi i sessi e in tutte le classi di età la percentuale di
adolescenti che hanno consumato alcolici almeno una volta a settimana. Nel 2014
si registra un aumento dei 15enni che dichiarano di essersi ubriacati almeno 2
volte nella vita.
Rispetto
al 2010 cresce il numero dei ragazzi che svolge attività fisica
(un’ora di attività più di tre giorni a settimana) in tutte le fasce di età;
l’aumento è più sensibile tra gli 11enni, in particolare nei maschi. I dati
sulla sedentarietà, evidenziano in tutte le fasce di età che pur essendo in
diminuzione il numero dei ragazzi che trascorrono tre ore o più al giorno
davanti alla TV, in particolare tra i 15enni. Aumenta la percentuale di
adolescenti che passano tre ore o più al giorno a giocare con il PC, lo
smartphone o il tablet. L’aumento è più sensibile tra le ragazze, in
particolare è raddoppiato tra le 11enni.
Tra
il 2010 e il 2014 è aumentato il numero dei ragazzi che dichiarano di aver
subito episodi di bullismo, in particolare è aumentato in
entrambi i sessi il numero degli 11enni che dichiarano di subire
occasionalmente atti di bullismo.
Nell’indagine 2014
sono state aggiunte, nei questionari destinati ai 15enni, alcune domande
relative al gioco d’azzardo. Dai risultati si evidenzia che circa il 60% dei
15enni maschi e il 22%, delle femmine ha sperimentato il gioco d’azzardo almeno
una volta nella vita.
Esiste
un netto gradiente Nord-Sud in merito al gioco d’azzardo
praticato nel mese prima dell’indagine con picchi che vanno dal 7% della P.A.
di Trento ad oltre il 44% della Campania. Sono considerati a rischio dipendenza
gli studenti che dichiarano di aver sentito il bisogno di scommettere sempre
più denaro oppure hanno dovuto mentire su quanti soldi avevano
scommesso/giocato; vengono considerati dipendenti, invece, gli studenti che
hanno sentito il bisogno sia di scommettere sempre più denaro sia di dover
mentire sulla somma scommessa.
L’indagine evidenzia che quasi l’8% dei
maschi è a rischio dipendenza mentre quasi il 2% è da considerarsi dipendente.
Non posso che
augurare a tutti i ragazzi di praticare un sano esercizio fisico e consultare
libri sulla psicologia dello sport e del benessere che sono anche reperibili
presso Frizzi e Lazzi, negozio di “Scarpe Running e non solo” sito in
Manfredonia Corso Manfredi 303, oppure a Roma presso “Planet Sport Running”,
viale Spartaco 60/66.
(1) Cavallo
F, Giacchi M, Vieno A, Galeone D, Tomba A, Lamberti A, Nardone P, Andreozzi S
(Ed.). Studio HBSC-Italia (Health Behaviour in School-aged Children):
rapporto sui dati 2010. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2013. (Rapporti
ISTISAN 13/5).
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI:
380.4337230 - 21163@tiscali.it
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