Gli ultramaratoneti, in genere
non sperimentano l’ansia della competizione, del pregara, ma quello che in
genere avviene una certa aspettativa positiva, non si vede l’ora di affrontare
il lungo viaggio che, come i lunghi viaggi, è fatto di conoscenza, di scoperte,
di imprevisti.
Gli ultramaratoneti come si fa per i lunghi viaggi, si
preparano in anticipo, si informano sulle condizioni climatiche sul
percorso, su quello che è opportuno o indispensabile portare a seguito, si
documentano. Come i lunghi viaggi diventa importante la preparazione, l’attesa,
c’è una voglia di divertirsi, di conoscere, di scoprire se stessi e quello che
succede.
Per gli ultramaratoneti non si tratta di fare gare
estreme ma occasioni per divertirsi, infatti affrontano tale imprese con
opportuna preparazione e accorgimenti in modo da non trovarsi in condizioni di
estrema difficoltà, certo, come nei lunghi viaggi che capitano imprevisti,
anche nelle ultramaratone possono accadere degli imprevisti lungo il percorso,
ma ciò non impedisce di fare esperienze che danno un senso alla propria vita.
Ecco cosa raccontano alcuni grandi
ultraviaggiatori rispondendo alla domanda “Che significa per te partecipare ad una gara
estrema?”.:
Angelo
fiorini: “Cosa significava per me
partecipare a gare estreme? La gente si domandava: ma chi te lo fa fare!!!!!!
Per una medaglia! A queste persone rispondevo che solo chi prova una passione
poteva capire l’adrenalina che cresce dentro di te quando fai una cosa cui
credi e che non deve avere necessariamente un rientro economico e la corsa non
ne ha nessuno! E la felicità nel tornare a casa con la medaglia al collo!
Capisco che sia difficile per i più capire questa passione, ma sono
soddisfazioni che ti riempiono di orgoglio anche se certe imprese non portano
niente di concreto ti danno una carica che ti fa superare la fatica fisica. “
Marco
Stravato: “Vivere
quel viaggio, ringrazio sempre gli organizzatori per darmi la possibilità di
correre o camminare in luoghi dove forse non sarei mai andato.”
Vincenzo Luciani: “Significa affrontare una
prova, con la determinazione di farcela e con l’umiltà di chi corre sapendo
dare del lei alla lunga distanza. Ogni volta è la prima volta, non basta aver
fatto tante volte quella gara.”
Marco Dori: “Significa impegnarsi,
raggiungere e superare i propri limiti, essere concentrato, correre nella
natura, vivere le emozioni di una sfida sempre nuova.”
Enrico Vedilei: “Prepararmi
psicologicamente e fisicamente, documentarmi sul tracciato, sulle condizioni
ambientali e sul paesaggio che dovrò affrontare di li a poco. Anche questo è
cultura generale che i libri di scuola non potranno mai insegnarti.”
Ivan Cudin: “Significa impegnarmi a
fondo cercando di superare tante difficoltà alla ricerca di un obiettivo:
raggiungere il traguardo.”
Giuseppe Mangione: “Partecipare a una
ultramaratona per me è sempre una grande festa non la vivo in tensione ma un
ritrovo con tanti amici se il risultato viene sono ancora più contenta ma finirla e
già un risultato.”
Francesca Canepa: “Significa sapere con
certezza a che ora parto ma non avere garanzie sul quando e sul se arrivo.
Significa prepararmi ad affrontare eventuali imprevisti e significa sapere che
sarà impegnativo mentalmente.”
Lisa Borzani: “Significa mettermi in
gioco, provare a raggiungere l’obiettivo prefissato, iniziare un’avventura
‘programmata’ e preparata.”
Maria Chiara Parigi: “Partecipare ad una gara
estrema vuol dire stare concentrati e fare del mio meglio senza mai perdere di
vista la salvaguardia della mia vita!”
Filippo Canetta: “E’ solo un viaggio,
nulla di estremo. L’estremo dipende dalla preparazione.”
Paolo Barnes: “Significa la quota di
endorfine e la illusione
di stare facendo qualcosa nella vita.”
Stefano Ruzza: “Gareggiare divertendomi,
un vero semplice gioco a chi arriva prima. Se metto troppa serietà e
aspettativa alla vicenda, diventa solo stress negativo.”
Michele Belnome: “SIGNIFICA CONOSCERMI SEMPRE
DI PIU’. IO CHI SONO.”
Salvatore Musone: “Partecipare ad una sfida
di andare oltre il limite e lo faccio grazie all’ appoggio di mia moglie e le
mie due figlie che mi hanno sempre sostenuto ed incoraggiato: questo è stata la
mia forza per andare avanti.”
Roldano Marzorati: “Una vacanza dalla noia,
dalla routine di tutti i giorni, un’avventura.”
Roberto d’Uffizi: “Significa attraversare
la ‘terra di nessuno’, una dimensione spazio-temporale di difficile
spiegazione, laddove devi far appello solo a te stesso, cavartela da solo: una
sofferenza enorme, ma anche uno stimolo enorme.”
Marco
Zanchhi: “Una nuova sfida, nuova
avventura, nuove emozioni.”
Valentina Spano: “E’ un'avventura, un gioco. Spesso vedo posti bellissimi
(come nei trail) oppure vado in città che altrimenti non avrei visitato,
spesso, come nel caso del Passatore, la gara diventa un viaggio. Sempre, la
gara è un viaggio dentro se stessi.”
Vito Rubino: “La possibilità di allontanarmi dalla “gabbia”
delle quotidianità urbana e dal comfort. Significa mettermi in una situazione
di stress dove è necessario concentrarmi e sforzarmi per andare avanti o per
tirarmi fuori da una situazione pericolosa.”
Silvio Cabras: “Significa mettersi sempre in gioco, poi è
un'occasione per socializzare con nuove persone cui si crede negli stessi
valori! “
Dante Sanson: “Disciplinare la vita in modo
dettagliato in funzione del raggiungimento obiettivo, durante la gara poi vuol
dire godere del tempo potendo isolarsi e pensare solo a se stessi e a come
ottimizzare ogni singolo attimo ogni singolo passo o decisione finalizzando il
tutto al raggiungimento di un ambizioso e difficile obiettivo il quale può e
deve arrivare e passo dopo passo si avvicina. Della serie ‘è bello perché è difficile ma
non impossibile da raggiungere’ ma il tutto va gestito con estrema attenzione ed un
pizzico di coraggio nel prendere le giuste decisioni in base alle proprie
sensazioni.”
Armando Quadrani: “Mettersi in discussione
ogni volta e cercare di vincere una scommessa con noi stessi.”
Riccardo Borgialli: “Partecipare alle gare mi permette di confrontarmi
con gli altri atleti e valutare il mio livello, in particolare poi in gara si
registrano tempi sempre migliori perché vuoi l’adrenalina, vuoi il vedere ‘i
forti’ correre veloce, tutto questo fa si che tu possa dare ancora di più di
quello che hai. In altri casi invece la gara è l’unico modo per fare un
percorso, mi spiego, percorsi da 100 e più km non potrebbero essere corsi
‘rapidamente’ se non ci fossero ristori e assistenza da parte di un
organizzazione, queste gare infatti molte volte permettono ai partecipanti di
vedere luoghi che altrimenti non riuscirebbero mai a visitare.”
Stefania: “Un viaggio
all'interno di me stessa.”
William Da Roit: “Significa essere pronto
a tutto e non avere paura di niente!”
Vito Todisco: “Partecipare ad
un'ultra è per me la stessa cosa che prova uno a farsi un week eend al mare, la
vivo sempre come una vacanza, un modo per staccare la spina dalla routine
quotidiana.”
Matteo Pigoni: “Rimettermi in gioco
con me stesso.”
Mario Connor: “Arrivare in fondo in
qualsiasi condizione fisica e mentale.”
Giorgio Piras: “certo c’è sempre
apprensione e timore, ma anche la
consapevolezza che se qualche cosa non va per il verso giusto ci si ferma
anzitempo.”
Enrico Togni: “Dirmi al traguardo:
hai visto Enrico? Ce l’hai fatta anche questa volta, soddisfazione, autostima.”
Efisio Contu: “Scoprire sin dove
posso arrivare.”
Luca
Pirosu: “Trovarti insieme a un
centinaio, migliaio di persone che hanno una mentalità verso la vita simile
alla tua e perchè no una sana competizione per vedere a che livello sei, non è
solo muovere le gambe un’ultramaratona, ma usare molto la testa con la
distribuzione delle energie nel percorso durante le ore di gara.”
Alberto Ceriani: “Una grande soddisfazione personale.”
Susanna Forchino: “Significa prendermi
uno spazio tutto per me, fuori dagli impegni quotidiani e fuori dal tempo.”
La partecipazione a gare estreme è una scoperta, un contattare il proprio limite, sfidare se stessi, conoscere nuovi percorsi, sentire nuove emozioni; mentre alcuni considerano le gare estreme qualcosa da affrontare serenamente con sicurezza a volte sottovalutando la difficoltà ed il rischio che si corre.
Per tanti significa raggiungere un nuovo
obiettivo o anche essere competitivi ed ambire alla vittoria.
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