mercoledì 3 giugno 2015

O.R.A. Obiettivi Risorse Autoefficacia e DOPING

Il Moderatore Giuseppe Meffe illustra un paio di libri di Matteo SIMONE:
In questi lavori editoriali di Matteo si evince una vera ed autentica apertura della sua anima al pubblico lettore, secondo le sue caratteristiche di autenticità individuale. Matteo sente il bisogno, in qualità di persona matura, di prendersi carico delle responsabilità della società in cui vive, prendersi un carico, sviluppando quell’abilità strategica nel dare risposte ai tanti problemi dalla capacità di competere nello sport e nella vita agli gli effetti di un mondo ‘malato di protagonismo’ tale da mettere a repentaglio anche la stessa vita.
Il punto di partenza è sicuramente ‘La persona’ che è al centro di tutto, le persone, le relazioni sia quelle maggiormente significative che meno, comprendere capire sapere approfondire per organizzarle in maniera ragionevole. Un piano fatto da piccoli ma importanti obiettivi raggiungibili, considerando le proprie risorse interne che possediamo ma che spesso non agiamo. Andare a scandagliare potenzialità ancora nascoste che se ben indirizzate possono essere artefici di un cambiamento. 
Immerso nel proprio ambiente che osserva attentamente non lasciandosi scappare nulla, lo sport ma la vita in genere, la loro e quella degli altri, destrutturando e concettualizzando la realtà circostante che vive sulla sua pelle per sentirla, viverla dentro per poi raccontarla con soave abilità letteraria.
Questi scritti amabilmente tessuti ed intrecciati offrono al pubblico lettore una palestra di riflessioni fatte di metafore, fantasie, sogni.
Riguardo al libro: O.R.A. Obbiettivi Risorse Autoefficacia Matteo SIMONE, l’autore, ama semplificare senza tralasciare l’approfondimento sulle questioni, definisce con un acronimo un modello facile da utilizzare, andare alla sostanza delle cose, far utilizzare, rendere facile l’approccio alle dimensioni delle proprie risorse, sempre in considerazione sia per uno sportivo che non, utili linee guida per la vita di tutti i giorni, qualcosa di concreto di tangibile. L’idea che tutti noi possiamo definire degli obiettivi, comprendere quali sono le risorse possedute e quelle da governare per misurare il livello di efficienza-efficacia più precisamente di auto efficienza-efficacia.
All’interno di questo volume si possono rintracciare consigli utili per fortificare e strutturare meglio gli obiettivi nella vita utilizzando al meglio quello che è nascosto dentro di noi e che possiamo sviluppare nel quotidiano.
Il pensiero principale dell’autore è quello di rendere l’approccio a sé, il più semplice possibile e l’aspetto metodologico aiuta ad intraprendere la giusta strada, è visto come un impegno civico importante quello di garantire a tutti un benessere psicofisico adeguato su concetti chiave della Gestalt.
Relativamente al libro: DOPING il cancro dello sport, non c’è omertà in questo lavoro ma voglia di svelare per mettere a nudo tutto quello che, da sportivo quale si considera l’autore, ama denunciare forte. Offre con questo lavoro un insegnamento e visione lungimirante, lo fa con la rabbia che gli viene dentro, condannando apertamente e ponendo degli ‘alert’ su quanto ancora potrebbe accadere. E’ come se, volesse mettersi al riparo, volesse far sapere agli esperti e a i non esperti che questo fenomeno è molto ben nascosto dentro la nostra società e va combattuto.
Il fenomeno del doping attanaglia e discredita lo sport degradando così la fatica del lavoro onesto di tanti. Una classificazione ben articolata che semplifica e va al fondo dagli anni 20-40 con le anfetamine nel ciclismo e football americano all’ eritropoietina dello scandalo Alex Schwazer.
La faccenda di Alex Schwazer (Vipiteno, 26 dicembre 1984) è un atleta italiano specializzato nella marcia, campione olimpico della 50 km a Pechino 2008. Il 6 agosto 2012 viene annunciato che l'atleta è stato trovato positivo all'eritropoietina ricombinante in un controllo antidoping a sorpresa effettuato dall'Agenzia mondiale antidoping il 30 luglio e viene escluso dal CONI dalla squadra della 50 km di marcia dei Giochi olimpici del successivo 11 agosto, mentre il giorno seguente sempre il CONI sospende l'atleta su richiesta del Tribunale Nazionale Antidoping.
Al di là delle sostanze proibite confessate dallo stesso Schwazer alla vigilia delle Olimpiadi di Londra del 2012, gli inquirenti hanno infatti voluto andare oltre, sospettando che l’altoatesino sia ricorso a sistemi poco leciti fin dal 2008, cioè dai Giochi di Pechino nei quali conquistò lo storico oro nella 50 chilometri.
Il lavoro di sintesi e di completezza che ha avviato nel libro vuole essere uno strumento utile che tutti ‘gli atleti e non’ possono tenere nella propria libreria per dare risposta a questo fatto di cronaca che esige da parte nostra un argomentazione una posizione che non sia frutto di un pregiudizio o di uno stereotipo ma di un approfondimento che il libro offre.

Giuseppe Meffe e Matteo SIMONE
http://lavitaeingioco.wordpress.com
http://www.edizioniferrarisinibaldi.com/store/Products/256-doping.aspx

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