“L’importante
in una corsa non è il risultato finale ma quello che senti mentre corri”
Forrest Gump
La
maratona oltre ad essere una prestazione sportiva agonistica è un’esperienza.
Percorrere una maratona non significa solamente cercare di vincere, cercare di
fare la prestazione della vita, cercare di fare il record personale.
Percorrere
una maratona significa anche fare un’esperienza e, cioè, organizzarsi per
partire, per andare in un posto, mettersi d’accordo con gli amici di viaggio,
con gli eventuali amici da incontrare nel lugo della maratona.
L’esperienza
maratona significa sperimentare l’alimentazione pre gara, preoccuparsi del
tempo atmosferico, pensare all’abbigliamento adatto. L’esperienza maratona
comprende l’eventuale partecipazione agli eventi collaterali, il presentarsi
alla partenza, osserare e fare attenzione al territorio che si attraversa, ai
colori, alle abitazioni, ai corsi d’acqua, alla gente lungo il percorso,
soprattutto ai bambini che applaudono e che aspettano che gli batti il “cinque”
con il palmo della mano.
La maratona, un obiettivo che va maturando nel
corso degli anni
Ci si arriva a step, è importante la gradualità,
l’impegno, l’adattamento progressivo. Bisogna sapersi monitorare nel corso del
tempo, sapersi testare o farsi testare. E’ importante considerare la
preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la preparazione mentale.
La preparazione per la maratona richiede
un impegno notevole di tempo e di fatica fisica. Preparare una maratona diventa
un investimento di energie fisiche e di tempo finalizzati alla miglior resa nel
giorno della competizione.
La preparazione va programmata con la
massima accuratezza considerando il proprio potenziale atletico relativo alle
precedenti competizioni e ai precedenti programmi di allenamento. Va
considerato il periodo di preparazione, estivo, invernale per poter programmare
le uscite di allenamento più lunghe o più faticose.
È auspicabile stilare un programma di
massima di allenamento che comprenda alcuni test importanti di allenamento o di
gara, per valutare il grado di
preparazione e in modo da capire i ritmi da poter sostenere nella competizione-obiettivo.
La preparazione mentale può curare
diversi aspetti che contribuiscono alla migliore riuscita della prestazione. È
importante partire dalla consapevolezza dell’atleta nell’impegno che si
appresta a prendere. Si può invitare l’atleta a considerare le precedenti preparazioni a competizioni simili
considerando i momenti di difficoltà, di eventuali crisi, di eventuali
infortuni, di eventuali rinunce e pensare a come sono stati affrontati,
superati.
Si può invitare l’atleta a confrontarsi
con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile, a persone più
esperte. Si può invitare l’atleta ad immaginare di visualizzare gli allenamenti
più impegnativi, quando si svolgeranno, in quali condizioni atmosferiche, in
quali percorsi, con eventuali amici di allenamento, in quali orari.
Una volta fissato l’obiettivo-maratona,
è importante per l’atleta prestare attenzione ai suoi allenamenti, alle sue
sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando e quanto fatica, come
fatica, come è la sua respirazione, come sente le sue gambe, è importante
accorgersi di ogni minimo fastidio e capire a cosa possa essere dovuto, in modo
da poter intervenire in tempo e rimediare per evitare di perdere importanti
sedute di allenamento e compromettere la prestazione-obiettivo.
L’atleta durante la preparazione per la
maratona deve essere attento ai suoi bisogni e cercare di farli coincidere con
l’obiettivo prefissato, l’atleta può avere bisogno di partecipare ad una
competizione durante il periodo di preparazione, però deve essere attento a non
distrarsi dall’obiettivo previsto, quindi avere un occhio orientato al presente
ed uno al futuro prossimo.
Una maratona oltre ad essere una
competizione atletica è un esercizio fisico prolungato nel tempo che supera le
2 ore e che può protrarsi anche per 6-8 ore, pertanto affrontare/sostenere
questo sforzo prolungato nel tempo comporta una preparazione fisica e mentale,
direi una preparazione totale dell’essere umano che comprende l’alimentazione,
il corretto gesto atletico, una programmazione oculata degli allenamenti per un
congruo periodo di tempo che può essere dai 2 ai 6 mesi a seconda della
preparazione di base, delle caratteristiche, delle ambizioni dell’atleta.
Altro suggerimento è il credere in
quello che si fa, essere convinti di quello che si fa, visualizzare, soprattutto
ad inizio gara, di partire con il freno a mano tirato e rilasciarlo un po’ per
volta, cercare di avere la sensazione di correre con il freno a mano leggermente
sollevato in modo da non bruciare eccessivamente benzina già dai primi km.
Questi suggerimenti sono
semplicemente delle proposte di piccoli cambiamenti che a qualcuno potrebbe
essere utile, potrebbe fruttare una migliore prestazione o anche decidere di
rinunciare alla competizione.
(1) Simone M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per
raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano,
2013, p. 124.
Matteo SIMONE
21163@tiscali.it 3804337230
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