Il punto di partenza per ogni intervento, progetto è la
valutazione del contesto, delle persone e questo può avvenire conoscendo il
contesto, le persone attraverso l’osservazione, il dialogo, il confronto. Un
primo approccio è quello di chiedere informazioni relative al loro operato,
alla loro persona, alle loro intenzioni, motivazioni, obiettivi, sicurezze,
timori.
Bisogna
fare un monitoraggio, una valutazione delle persone coinvolte, di come sono
composti i team che siano aziendali, sportivi, squadre di soccorritori. E’
utile comprendere quali sono le risorse, le caratteristiche, le qualità
occorrenti nei diversi contesti, nelle diverse fasi, cercare di potenziare,
rafforare quelle che si posseggono già, sviluppare quelle che non si
posseggono.
Si
possono creare occasioni di incontro, confronto, per poter parlare, discutere,
fare esperienza, per poter insegnare e far apprendere le buone prassi che
portano all’eccellenza nei diversi settori e nelle diverse fasi del processo
produttivo, sportivo, di intervento in contesti emergenziali.
John Whitmore nel suo libro Coaching elenca le
caratteristiche che un team efficae e con un alto grado di erformance dovrebbe
presentare: “Sostegno reciproco, cooperazione, fiducia reciproca, adattabilità,
pazienza, amicizia, impegno, coraggio, senso dell’umorismo, entusiasmo,
compatibilità, altruismo.” Inoltre Whitmore ilustra le fasi dello sviluppo
progressivo di un team: “La prima fase è chiamata dell’inclusione.
Quando si
entra a far parte di un team, è
piuttosto comune che si manifesti un po’ di ansia e una certa introversione. Il
desiderio di essere accettati e la paura di un possibile rifiuto sono molto
forti. Fortunatamente, per molti questa fase non si protrae a lungo, ma
qualcuno può anche aver bisogno di settimane o mesi prima di sentirsi
effettivamente integrato nella squadra. Una volta che la maggior parte delle persone sente di essere ‘inclusa’
nel gruppo, emerge un diverso genere di dinamica, quella dell’affermazione
individuale, una fase nella quale ciascun membro del team cerca di esprimere la
propria personalità e di estendere il proprio ‘territorio’. All’interno del
team esplode la competitività, che in certi casi può persino portare ad alcune
singole performance di eccesionale valore, talvolta a scapito degli altri
membri del gruppo. Caratteristiche più positive emergono nella fase della
cooperazione. Si accentua esageratamente l’aspetto di ‘amalgama’ del gruppo,
ostacolando di conseguenza l’emergere di qualsiasi forma di dissenso.” (1)
Modello O.R.A. (Obiettivi, Risorse, Autoefficaica) applicato al gruppo
(2)
Contempla interventi di gruppo ed individuali.
In gruppo avviene la definizione dell’obiettivo del gruppo
mentre nelle sedute individuali viene definito l’obiettivo individuale.
Quello che potrebbe emergere, per esempio, voglio vincere
campionato come obiettivo di gruppo; voglio essere capocannoniere, o miglior
portiere con minor goal subiti, ecc. come obiettivo individuale.
Oppure voglio vincere staffetta come obiettivo di squadra;
voglio migliorare tempo mia frazione come obiettivo individuale.
Ogni componente del gruppo dovrebbe scrivere il suo obiettivo
di squadra, il più dettagliato possibile, per esempio tempo di esecuzione, reti
segnate, subite, vedersi nel raggiungimento dell’obiettivo di gruppo, sentire
se è una cosa credibile ed osservare quali potrebbero essere le proprie risorse
e quelle degli altri componenti per raggiungere l’obiettivo.
Quindi andrebbe scritto tutto in sedute di gruppo, i
componenti riportano su un foglio tutto quello che sperimentano, obiettivi,
risorse proprie o degli altri.
Vengono verificati gli obiettivi che ognuno ha individuato
tra i componenti del gruppo, si notano eventuali differenze di obiettivi
rispetto ai tempi di raggiungimento o qualitativi.
Si stabilisce un obiettivo condiviso da tutti i componenti e
si individuano le risorse occorrenti per il raggiungimento dell’obiettivo della
squadra, quindi ognuno individua le proprie risorse e quelle di ogni
componente.
Si discute assieme rispetto alle risorse individuate e si
stabiliscono assieme le risorse, qualità, caratteristiche che ogni componente
ha disposizione e che sarebbe eventualmente da potenziare per il buon esito
della performance della squadra.
Per aumentare la propria autoefficacia in modo da beneficarne
l’intera squadra, è importante che le risorse individuate vadano legate ad
esperienze passate dove si è dimostrato di possederle, in modo da recuperarle
mentalmente, e al fine di questo recupero ogni componente può individuare
episodi propri o relativi ad altri componenti del gruppo.
Per esempio un atleta può ricordare una propria prestazione
di successo dove ha dimostrato di utilizzare la risorsa individuata per
l’obiettivo comune della squadra, esempio, l’attenzione, la determinazione, la
giusta gestione dell’ansia, il divertimento, ecc..
Dopo aver stabilito per ogni componente la risorsa occorrente
per il buon esito della prestazione di squadra, si può invitare ogni componente
ad immaginare la prestazione di squadra nella quale ogni componente si esprime
con la risorsa occorrente. Questa esperienza permette di individuare eventuali
aspetti critici, permette di vedersi raggiungere l’obiettivo stabilito, di
sentire le sensazioni piacevoli collegate.
Questa modalità di lavorare con il gruppo permette anche un lavoro
di consapevolezza della squadra rispetto alle proprie potenzialità.
A fine lavoro che può durare diverse sedute, ogni componente
della squadra potrebbe avere la consapevolezza maggiore rispetto al proprio
impegno nella squadra e quello degli altri, e scoprire come è percepito dagli
altri componenti, potrebbe essere un’occasione di confronto e di allenamento a
tavolino che aiuta a gestire le dinamiche di gruppo pre, durante e post
prestazione sportiva.
Periodicamente è possibile stabilire un incontro per fare il
punto della situazione e comprendere cosa c’è stato di positivo e su cosa
sarebbe necessario focalizzare l’attenzione per costruire un clima di squadra
teso alla performance.
(1) Whitmore J., Coaching. Per le aziende e le persone che vogliono: crescere
e apprendere, migliorare le prestazioni, trovare scopo e significato, Sperling
&Kupfer, Torino, 2006, pp. 216-221.
(2) Simone
M., O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello
di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport,
Edizioni ARAS, Fano, 2013, pp. 115-117.
380-4337230
- 21163@tiscali.it
ISBN 978-8896378991
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