Il mutare dei modelli di vita, del lavoro e del
tempo libero influisce in modo decisivo sulla salute. Lavoro e tempo libero
devono divenire fonti di benessere per tutti. Il modo stesso in cui la società
organizza il lavoro deve contribuire a renderla più sana. Dalla promozione
della salute derivano condizioni di vita e di lavoro più sicure, stimolanti,
gratificanti e piacevoli. (1)
Nel testo Il
libro della corsa James Fixx riporta un paio di testimonianze sulle
conseguenze positive della corsa: 1. Un uomo d’affari, Frank Adams, corre per
sette, dieci chilometri al giorno in un parco del Connecticut. “Una volta,
quando mi capitava d’irritarmi in ufficio, tornando a casa mi bevevo un paio di
martini. Adesso faccio una corsa.” 2. Il dottor Ronald M. Lawrence, fondatore
dell’Associazione dei medici corridori nonché insegnante alla Scuola americana
di medicina sportiva: “Si smette di fumare per tentare le distanze maggiori.
Per lo stesso motivo si riduce il consumo d’alcool. Ci si diverte molto di più
se non si è ralllentati dall’alcool e dal fumo. Bisogna modificare le abitudini
alimentari, perché una buona nutrizione è parte integrante degli esercizi
aerobici. Così la salute generale migliora. Si dorme meglio, ma non c’è più
bisogno di dormire a lungo. La vita sessuale ci guadagna. Le ansie pesano di
meno e in generale ci si trova più agguerriti contro lo stress. Anche la
produttività sul lavoro migliora. Si guarda un po’ meno la televisione e ci si
scopre intorno un mondo nuovo”. (2)
La corsa a piedi comportava alcuni grossi
vantaggi. Prima di tutto non avevo bisogno di partener – compagni o avversari
che fossero – e nemmeno di strumenti o equipaggiamenti speciali. Né dovevo
recarmi in un posto idoneo a quello sport. Bastava che avessi a disposizione
delle scarpe da jogging, una strada decente, e
potevo mettermi a correre quando e quanto mi pareva.
Poco tempo dopo smisi di fumare, Quando si corre
ogni giorno smettere di fumare è nelll’ordine naturale delle cose. Ovviamente
non fu facile, ma continuare a correre e al tempo stesso a fumare non era
pensabile. Il desiderio spontaneo di coprire distanze sempre maggiori fu una
forte motivazione, e anche, credo, un valiudo aiuto a superare lo stato di
carenza da fumo. Smettere di fumare divenne il simbolo del passaggio a una
nuova vita”. (3)
I ragazzi più sportivi sarebbero meno inclini al
consumo di sostanze. E’ quello che emerge da uno studio condotto dai
ricercatori dell’Istituto per la Ricerca Sociale di Ann Arbor nel Michigan
(USA) e pubblicato sulla rivista Addiction.
L’obiettivo della ricerca era quello di capire
fino a che punto l’esercizio fisico influisse sull’assunzione o meno di
sostanze tra i giovani adulti. Il campione preso in esame era composto da oltre
11mila ragazzi statunitensi dai 18 ai 26 anni. Diversi gruppi di giovani sono
stati seguiti dal 1986 fino al 2001 con 4 sondaggi consecutivi nei quali veniva
chiesto il livello di attività fisica svolta, il consumo di alcol, sigarette o
marjiuana nel corso degli ultimi 30 giorni prima del sondaggio e in generale
nei periodi precedenti oltre alle generalità su componenti del nucleo familiare,
livello di istruzione, età e genere.
I risultati hanno mostrato che maggiore è
l’attività sportiva minore è il consumo di sostanze già all’inizio dello studio
con i giovani intorno ai 18 anni di età. Inoltre è stato osservato che un
aumento dei livelli dell’attività sportiva praticata dai giovani con il passare
degli anni, risulta in una corrispondente diminuzione di uso di sigarette,
marijuana e altre droghe.
OMS, Carta di Ottawa, 1986.
(1) Fixx J.F., Il libro della corsa, Casa editrice
sonzogno, 1980, p. 33.
(2) Hariki
M., L’arte di correre, Einaudi,
Torino, 2009, pp. 32-33.
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Nessun commento:
Posta un commento