Una qualità
unica della psicoterapia della Gestalt è l’accento sulla modificazione del
comportamento di una persona in sede di terapia, attraverso la sperimentazione.
Per illustrare l’importanza
dell’esperienza riporto un racconto tratto da L’ARTE DI VIVERE di WILLIAM HART, La tecnica di meditazione Vipassana
come insegnata da S.N.Goenka (1) : Una volta un giovane professore stava
compiendo un viaggio per mare. Era un uomo assai colto, pieno di titoli, ma
aveva poca esperienza della vita. Tra l’equipaggio della nave su cui stava
viaggiando c'era un vecchio marinaio analfabeta. Ogni sera il marinaio faceva
visita al professore nella sua cabina per ascoltarlo dissertare su diversi
argomenti. Era molto impressionato dalle conoscenze del giovane.
Una sera, mentre il marinaio stava
lasciando la cabina dopo alcune ore di conversazione, il professore gli chiese:
"Dimmi, hai mai studiato la geologia?"
"Che cos'è?”
"La scienza della terra."
"No, non sono mai stato a scuola. “
"Allora hai proprio sprecato un
quarto della tua vita."
Il vecchio marinaio se ne andò
rattristato. "Se una persona così istruita dice questo, certamente deve
essere vero." pensava. "Ho sprecato un quarto della mia vita!"
"Che cos'é?"
"La scienza del mare."
"No, non ho mai studiato
niente."
" Allora hai sprecato metà della
tua vita."
Il vecchio se ne andò, ancora più
triste: "Ho sprecato metà della mia vita, così dice quest’uomo tanto
istruito."
La sera seguente, ancora una volta il
professore chiese al marinaio: "Dimmi, hai mai studiato la meteorologia?
" Che cos'é? Non ne ho mai sentito
parlare "
"Ma come! É la scienza del vento,
della pioggia, del tempo."
"No. Non sono mai stato a scuola. Non ho
mai studiato."
" Non hai mai studiato la scienza
della terra in cui vivi, non hai mai studiato la scienza del mare su cui ti
guadagni da vivere, non hai mai studiato la scienza del tempo che incontri ogni
giorno? Vecchio, hai sprecato tre quarti della tua vita."
Il marinaio era molto infelice:
"Quest'uomo istruito dice che ho sprecato tre quarti della mia vita!
Dev’essere senz’altro vero.”
Il giorno seguente, fu il turno del
vecchio marinaio. Corse alla cabina del giovane e urlò: "Professore, avete
studiato nuotologia?".
" Nuotologia? Che vuoi dire?"
"Sapete nuotare, professore?"
"No, non so nuotare."
"Professore, avete sprecato tutta
la vostra vita! La nave ha urtato contro una roccia e sta affondando. Quelli
che sanno nuotare possono raggiungere la spiaggia vicina, ma quelli che non
sanno nuotare annegheranno. Mi dispiace, professore, ma avete sicuramente perso
tutta la vostra vita."
Potete studiare tutte le
"ologie" del mondo, ma se non imparate la nuotologia, tutti i vostri
studi sono inutili. Potete leggere e scrivere libri sul nuoto, potete dibattere
sui suoi sottili aspetti teorici, ma come vi può aiutare tutto questo se vi
rifiutate di entrare in acqua di persona? Dovete
imparare a nuotare.
L’esperimento è
la pietra miliare dell’apprendimento esperienzale: è ciò che trasforma il
parlare nel fare, la reminiscenza e la teorizzazione nell’essere qui con tutta
la propria immaginazione, energia ed emozione. Per esempio, mettendo in atto
una vecchia situazione incompiuta, il paziente riesce a comprenderla nel suo
contesto più ricco e a completare l’esperienza impiegando le sue risorse di
oggi, la sua saggezza e la comprensione della vita.
A proposito
dell’esperienza, voglio citare J. Zinker: “Lo studio del terapeuta diventa un
laboratorio vivo, un microcosmo nel quale la persona esplora se stessa a un
livello realistico, senza la paura del rifiuto o delle critiche. L’esperimento
creativo aiuta la persona ad approdare a nuove espressioni, o almeno la spinge
verso i confini, i margini entro i quali vuole crescere. Gli obiettivi a lungo
termine dell’esperimento consistono nell’allargare l’orizzonte della
consapevolezza del paziente e della comprensione di sé, nel farlo sentire più
libero di agire efficacemente nel suo ambiente e nell’ampliare il suo
repertorio di comportamenti nelle situazioni di vita.
Gli obiettivi
della sperimentazione creativa all’interno del setting terapeutico sono:
-
ampliare il repertorio comportamentale della persona;
-
creare quelle condizioni che aiutino la persona a
vedere la propria vita come una propria creazione;
-
stimolare l’apprendimento esperienziale della persona e
l’evoluzione di nuovi concetti di sé;
-
portare a termine le situazioni incompiute e superare i
blocchi nel ciclo consapevolezza-ecitazione-contatto;
-
scoprire le polarizzazioni di cui non si ha
consapevolezza;
-
stimolare l’integrazione di forze conflittuali nella
personalità.
La costruzione
di un esperimento è una danza complessa, un viaggio collaborativo.
Per accogliere
l’esperienza di un’altra persona, bisogna sviluppare armonia all’inizio di ogni
singola seduta: un processo di riscaldamento per ristabilire il contatto ogni
volta” (2).
Durante il
percorso, lo psicoterapeuta utilizza diverse tecniche, tra le quali la
visualizzazione, l’immaginazione, la fantasia, ma se riesce ad accompagnare il
cliente in una esperienza reale, il processo è molto più veloce e può
costituire il prototipo di successive situazioni difficili che il cliente fino
ad allora non è riuscito ad affrontare, forse perché si sente incapace, o
ritiene di non poterlo fare.
(1)
Hart W., LA
MEDITAZIONE VIPASSANA come insegnata da S.N. Goenka Un’arte di vivere,
Edizioni ARTESTAMPA, 2011, Modena, pp. 21-22.
(2)
J. Zinker, Processi creativi in psicoterapia della
Gestalt, FrancoAngeli, Milano, 2001, pp. 119-124.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt, Terapeuta EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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