lunedì 27 gennaio 2014

L’esercizio del posto sicuro per ridurre lo stress

Matteo SIMONE 
3804337230- 21163@tiscali.it 

Lo psicologo si avvicina alla persona in difficoltà in punta di piedi, mostra la propria disponibilità all’ascolto empatico, si parla di empatia come qualcosa che serve a comprendere l’altro, a mettersi nei panni dell’altro, per capire il suo stato, la sua situazione, la sua sofferenza, il suo vissuto.

Tra lo psicologo e la persona si crea uno spazio protetto, si condivide uno spazio ed un tempo esclusivo, riservato a loro due, devono trovare una distanza che sia ottimale per entrambi e abitare questa distanza per il tempo stabilito o necessario, questo permette alla persona di fidarsi, affidarsi, sperimentarsi, parlare delle proprie sensazioni, emozioni.
La fiducia che si costruisce gradualmente durante la relazione terapeutica, permette di accompagnare la persona in un viaggio, un percorso, un’esperienza, con una costante e continua attenzione in modo da poter in ogni momento cambiare rotta, invertirla, verificare a che punto si è giunti, come si sta in quel momento.
Nell’articolo "EMDR: Un approccio integrato e integrante", Isabel Fernandez illustra la nascita e sviluppo dell’Eye Movement Desensitization and Reprocessing: L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) è un approccio terapeutico che 
rappresenta uno strumento fondamentale per molti psicoterapeuti, avendo ormai un'ampia base di pubblicazioni e di ricerca controllata che lo supportano quale trattamento validato empiricamente per il disturbo post-traumatico da stress (PTSD)La focalizzazione dell’EMDR è sul ricordo dell’esperienza o esperienze traumatiche che hanno contribuito a sviluppare la patologia o il disagio che presenta il paziente. Nonostante il lavoro terapeutico con l’EMDR sia molto articolato e complesso l’aspetto che lo caratterizza di più tra gli approcci è rappresentato dalla stimolazione bilaterale alternata (destra – sinistra) che realizza il terapeuta mentre il paziente si focalizza sulle componenti del ricordo dell’esperienza traumatica. Perciò viene creato un duplice focus di attenzione (dual focus): il paziente si concentra sullo stimolo interno (immagini, cognizioni, emozioni e sensazioni corporee legati al trauma) mentre segue uno stimolo esterno dato dalla stimolazione bilaterale alternata.
L’EMDR è stato strutturato come metodo terapeutico nel 1989 da Francine Shapiro. Nel 1995 l’EMDR uscì dal campo sperimentale per diventare un metodo terapeutico standard, strutturato in otto fasi. Fase 2 (Preparazione – Psicoeducazione): è la fase di conoscenza reciproca dove è possibile instaurare la cosiddetta alleanza terapeutica, si forniscono spiegazioni sulle modalità del lavoro, di intervento, si spiegano alcune tecniche di rilassamento da utilizzare nei momenti maggiormente emotivi o di difficoltà. L’esercizio del posto sicuro ha l’obiettivo di dare al paziente delle capacità per ridurre lo stress.

Alcuni consigli che mi sento di dare sono:
1. Non cercare a tutti i costi un posto sicuro da manuale ma provare anche a cercare momenti positivi sperimentati, qualcosa in cui si è riusciti e quindi cercare le emozioni, le sensazioni presenti in quei momenti, cioè un lavoro sulle risorse.
2. Sarebbe opportuno prima di  installare il posto sicuro consolidare l’alleanza terapeutica in modo che il paziente/cliente si possa affidare e fidare di più, per esempio approfondendo il lavoro sulle risorse, quale sue qualità, caratteristiche sono state determinati; in questo modo  il percorso, la strada per la ricerca di un posto sicuro potrebbe essere più agevole.
3. Accogliere, accettare quello che c’è in quel momento, comunque tutto quello che avviene è possibile utilizzare nella relazione prima di iniziare il protocollo EMDR.
4. Credo che per individuare il posto sicuro il paziente/cliente ha bisogno di sentirsi sicuro di essere lì in seduta, accolto, contenuto, riconosciuto nelle sue difficoltà ma anche nelle sue risorse.

Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR 

Nessun commento:

Translate