Se non ci riusciamo,
riproviamo ancora e ancora, sorridendo, senza tensione; senza scoraggiarci,
continuiamo a ripetere l’esercizio. (1)
Una possibilità
di esplorare la realtà interiore e di percorrere il sentiero del qui e ora,
della consapevolezza del momento presente, è illustrata da William Hart nel
libro LA MEDITAZIONE VIPASSANA -
Un’arte di vivere:
“La tecnica più
appropriata per esplorare la realtà interiore è la consapevolezza della
respirazione.
Non si tratta di
un esercizio di respirazione, bensì di consapevolezza. Lo sforzo non è quello
di controllare il respiro, ma quello di prendere coscienza di come il respiro
stesso sdi manifesta.
Sforzandoci di
fissare l’attenzione sul respiro impariamo a rimanere nella realtà del momento
presente.
Quando ci
sediamo tranquilli e fissiamo l’attenzione sul respiro, senza l’interferenza di
alcun pensiero, attiviamo e manteniamo un salutare stato di autoconsapevolezza.
Questo istante,
il presente, è proprio il più importante. Non possiamo vivere nel passato,
perché se ne è andato. Non possiamo vivere nel futuro, perché ancora non
esiste. Possiamo vivere solo nel presente.
Se siamo
inconsapevoli delle nostre azioni presenti, siamo condannati a ripetere gli
errori del passato, e non potremo mai riuscire a realizzare i nostri sogni nel
futuro. Se siamo in grado di sviluppare la capacità di essere consapevoli del
momento presente, possiamo servirci del passato, come guida, per regolare le
nostre azioni future.
Questo
è il sentiero del qui e ora, della consapevolezza del momento presente.
La meditazione
consiste nel riportare la mente al momento presente, nel qui-e-ora. Aiuta a
sviluppare calma, a relazionarsi, ad affrontare la sofferenza esistenziale e
fisica, a gestire il dolore.
La morfina o
altri antidolorifici riducono in media il dolore del 25%, la meditazione riduce
il dolore del 40%.
La base della
meditazione è concentrare la mente sul respiro e di mandare via pensieri
intrusivi.
La velocità di
respirazione influenza la mente (2) Gli effetti di una riduzione della velocità
di respirazione non si limitano solo al corpo, ma si estendono alla mente e
alle emozioni. Una respirazione lenta, tranquilla, porta compostezza e un
naturale sollievo dalle alterazioni emotive. Controllando e regolando la
respirazione, si ottiene un controllo completo su se stessi, riuscendo a rimanere
mentalmente tranquilli anche di fronte alle emozioni.
Per questo in
Giappone si crede tradizionalmente che lo Zen, in cui il controllo della
respirazione occupa un posto importante, sia una via all’autocontrollo.
La mancanza di
autocontrollo fa si che persone, altrimenti capaci, sotto stress non siano in
grado di fare quello che in condizioni normali sanno fare benissimo Quando c’è
in gioco qualche cosa di importante, chi ha problemi emozionali di questo tipo
si sente i muscoli e la mente tesi, il che impedisce di agire in modo
appropriato.
Nessun
accorgimento cosciente può fare nulla per risolvere questo problema, fuorchè il
controllo della respirazione
La parola passan
significa “vedere” e si riferisce al tipo ordinario di visione che abbiamo
quando apriamo gli occhi, Il termine Vipassana, invece, si riferisce ad un tipo
di visione speciale: l’osservazione della realtà all’interno di noi stessi, che
si raggiunge scegliendo le sensazioni
fisiche come oggetto di attenzione.
Pertanto, lo
psicologo può invitare l’atleta innanzitutto a prestare attenzione alle sue
sensazioni quel momento in seduta, in gara, in altre occasioni della sua vita,
l’atleta può prestare attenzione a come è la sua respirazione e può provare
piccoli cambiamenti, ad esempio può provare a fare una respirazione profonda
abbinando una visualizzazione che possa aiutarlo ad ottenere un po’ più di
sicurezza e a mandar via parte di ansia
non funzionale ma in eccesso e quindi disturbante.
La giusta
modulazione tra respirazione e visualizzazione può far parte dell’allenamento
mentale da provare durante il colloquio o durante gli allenamenti e tutto ciò
alla ricerca di un attivazione pre gara ottimale che possa proiettare l’atleta
in una esperienza di flusso per ottenere una peak performance.
(1)
William Hart, LA MEDITAZIONE VIPASSANA come insegnata da
S.N. Goenka Un’arte di vivere, Edizioni ARTESTAMPA, 2011, Modena, p. 96.
(2) HIRAI T., Curarsi con la meditazione zen, Red Edizioni Milano, 2007.
Psicologo dello sport, Psicoterapeuta
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