venerdì 9 giugno 2017

Damiano Murolo, Gara 100km: Sensazione di intimo e profondo appagamento

Matteo Simone 

Si fatica tanto ma poi a volte si gode tanto, si sperimenta un’immensa sensazione di appagamento, ognuno sperimenta la sua propria sensazione di fine gara, di riuscita, di essere stato finisher di una luna traversata di corsa a piedi con partenza di Firenze e arrivo a Faenza attraversando un passo della Colle a 1.000 metri circa di altitudine.

Tanta preparazione, tanti allenamenti tanti dubbi e ansie, ma poi ce l’hai fatta, stai a posto per tanto tempo.
Di seguito l’esperienza di Damiano che racconta le sue impressioni intime e profonde rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, com'è andata?Direi benissimo, così come speravo e desideravo che andasse.”
Soddisfatto?Molto soddisfatto, appagato...una sensazione di intimo e profondo appagamento, quasi difficile da descrivere...è una emozione che sento di aver coltivato dentro di me nei mesi di allenamento e che km dopo km ho percepito che si stava concretizzando, sino al culminare con l'arrivo.”
Hai avuto particolari problemi, difficoltà, momenti critici?Mi sono approcciato con molto umiltà a questa gara, per me nuova per la distanza, sconosciuta per il percorso...ho avuto la fortuna di avere i consigli di grandi esperti...di amici quali Michele Debenedictis, Domenico Martino, Francesco Cannito, Antonio Nicassio...i loro preziosi consigli li ho portati con me, e al momento delle difficoltà ne ho fatto tesoro...quindi, per fortuna...posso dire di non aver avuto particolari difficoltà o momenti critici.”

Molto furbo Damiano, molto accorto, una buona strategia quella degli allenatori interni, avere dentro di sé le persone di fiducia che al momento opportuno escono fuori per darti suggerimenti giusti, tanti riportano i consigli degli ultrarunner che diventano esperti della specialità, quasi maghi, riescono a correre qualsiasi distanza con l’esperienza, il coraggio, il sorriso e la simpatia.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, durante, dopo la gara?Prima della gara tanta tensione, l'emozione di partire per un viaggio sconosciuto...la paura che qualcosa potesse andare male...Come sempre prima della partenza mi piace alzare la testa e guardare il cielo...e penso sempre: è arrivato il giorno tanto atteso. Durante la gara...ripassavo nella testa i consigli ricevuti e poi osservavo quanto di più possibile...paesaggio, pubblico...gli altri atleti...forse la cosa più bella delle ultra è che ti offrono la possibilità di osservare quello che ti sta attorno...insomma di correre senza orologio. Dopo la gara...solo gioia e felicità...e perché no...appagamento...ma non solo per aver terminato la mia prima 100 km, ma per i colori, gli odori, i rumori vissuti nel percorso...dentro di me l'immagine di uno spettacolare cielo stellato e delle lucciole a bordo strada.”

Tutto passa, tutto arriva e se ne va, tante attese, tante ansie non resta niente solo ricordi, e sensazioni sulla pelle come tatuaggi per sempre. Un bel resoconto poetico quello di Damiano, il succo delle ultramaratone.
Organizzata bene la gara, ristori, pacco gara, premiazioni?Organizzazione perfetta...ristori puntuali e ottimamente forniti...tutti gli assistenti molto gentili e sorridenti...e questo per me è molto importante...forse avrei gradito della frutta secca...ma parliamo di un personale dettaglio.”

Si è sentito coccolato Damiano dagli organizzatori, tante accortezze e gentilezze per lui come per gli altri atleti.
Tifo, sostegno, amici, percorso, com'era?Io ho corso tutta la 100km con il mio amico Giuseppe Matteucci, dalla partenza sino al traguardo...passato insieme. Tifo presente e caloroso anche di notte...non siamo mai stati da soli...e questo è molto importante.

Molto importante fare le cose insieme, soprattutto se si tratta di cose importanti, insieme è molto meglio, ci si aiuta, ci si comprende.
Come decidi obiettivi e strategie di gara, team, famiglia, amici, figure professionali? Sono sposato con Rossana, Architetta libera professionista, abbiamo due figli Marco (6 anni), Sara (2 anni) e a settembre nascerà Greta...io sono Geometra libero professionista...per cui partecipo solo alle gare vicino a casa nostra Bari e punto a qualche gara fuori...magari con l'occasione si organizza il fine settimana fuori con tutta la famiglia. Nella maggior parte dei casi mi alleno da solo sotto casa uscendo al mattino molto presto e cercando di limitare la mia assenza da casa. Questo al momento non è molto compatibile con le ultra, ma la priorità è la famiglia, per cui faccio le gare che posso...va bene cosi!”

Va bene così, ma direi meglio di così, un bel team famigliare con moglie e figli, sport e salute all’insegna del benessere e della presenza, osare senza strafare senza troppo tempo lontani dalla famiglia, insieme si possono fare grandi cose.
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di allenarti? Curi la preparazione mentale?Certamente si, con le ultra ho abbandonato le tabelle...ora mi godo la corsa. Mi propongo di fare un certo di numero di uscite e di km, ma semplicemente ascolto le sensazioni del corpo...se è la giornata giusta cerco di dare qualcosa in più...altrimenti rientro e pazienza!

E certo, quello che viene viene, senza stress, senza troppi vincoli mentali di tempi da rispettare e tabelle da rispettare, la corsa libera rende liberi.
Coccole e autoprotezione hanno posto nella tua preparazione o nel post gara?Nel post gara mi premio con delle patatine fritte...magari al formaggio e dopo pranzo o cena...con un grappino, ma dal lunedì ritorno al‎ mio soliti regime alimentare...Sto bene così.

Ogni tanto si può trasgredire, soprattutto dopo impegni gravosi e sostanziosi in termini di allenamenti o gare.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?
Non ho mai avuto idoli...ho sempre cercato di essere semplicemente me stesso.”
Qual è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare?Il mio fraterno amico Sabino, 23 anni più grande di me, costretto sulla sedia a ruote per la poliomielite...il quale sin da ragazzino...avevo 16 anni quando ci siamo conosciuti...mi ha sempre detto: 'ricordati, con la nostra intelligenza possiamo arrivare dove vogliamo...e poi non dimenticare mai...la nostra libertà è il bene più prezioso che abbiamo'."

Vero, liberi di essere felici o tristi, di fare o di restare a guardare.
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed impegnarti?Erasmo da Rotterdam: in ogni attività la passione toglie gran parte delle difficoltà.”

Questa mi piace, tutto sta nel volere, se qualcosa ci piace, ci entusiasma, riusciamo a trovare il tempo, riusciamo a superare qualsiasi ostacolo che viene a mettersi davanti.
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport?Mia moglie...la sua serenità ed il suo sostegno mi fanno correre meglio.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?Più che scoperto, ne ho avuto la conferma...riesco ad essere tenace e caparbio...e poi che ho bisogno di momenti in cui stare solo con me stesso...in questo la corsa mi appaga.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare? La ricerca di nuovi obiettivi...per ora non ho mai pensato di mollare...anzi...mi chiedo...chissà dove arriverò.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport? Il vero sport è quello che ti diverte e ti fa stare bene...con il vero sport...si vince sempre...perché basta viverlo per sentirsi vivi e vincenti.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Ritengo utile la figura dello psicologo in generale, per cui anche nello sport.”
Prossimi obiettivi? Certamente rifare l'anno prossimo la 100km del Passatore...e poi chissà...magari la Nove Colli…!”

Magari ci si trova in una delle due o in tutte e due le gare ambite da tanti ultrarunner.
Un’intervista a Damiano è riportata nel libro “La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza”.  
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La 100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a Faenza. È un libro che racconta di atleti di livello nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela, attenzione, preparazione.
Sono trattati aspetti della psicologia dello sport quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari, difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale fare affidamento su
se stesso.
 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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