venerdì 9 giugno 2017

Pisano Romualdo, ultrarunner: E’ solo la testa che può portarti al traguardo

Matteo SIMONE 

Importante avere sempre mete e obiettivi, una direzione da seguire.

Quando una persona ha un obiettivo, una meta, una direzione poi si tratta di organizzarsi, pianificare, mobilitare le energie per il conseguimento dei propri obiettivi, del raggiungimento della meta prefissata seguendo sempre la propria direzione e se nel percorso ci sono inciampi, problemi, difficoltà, crisi, si fa sempre in tempo a riorganizzarsi, a rimodulare i propri obiettivi, a cavalcare l’onda del cambiamento senza arrendersi ma avanzando sempre, andando sempre avanti per la propria strada.
Di seguito l’esperienza e le impressioni di Romualdo, rispondendo ad alcune mie domande.
Prossimi obiettivi, sogni da realizzare? “Ciao Matteo a metà 2017 è arrivato il momento di tirare le somme e mi sento di dire apertamente che uno dei miei obiettivi principali in questo momento è finire una 100 km. Come per un maratoneta la distanza di 42,195 rappresenta la distanza regina, per un ultramaratoneta una 100km è uguale e purtroppo a marzo il ritiro della 100km di Seregno mi ha segnato molto, ma dopo avere metabolizzato a dovere l'accaduto ho deciso di ripartire da dove mi sono fermato.”

Fa bene Romualdo a specificare: “in questo momento”, perché tutto cambia, cambiano esigenze, bisogni, obiettivi, ogni volta bisogna comprendere cosa vogliamo da noi, per noi, cosa vogliamo fare, dove vogliamo arrivare e organizzarsi e programmare per il soddisfacimento dei nostri bisogni ed esigenze.
I sogni?Beh di quelli ne ho tanti ma uno dei miei difetti è l'ambizione e tu mi dirai ambizione di cosa? Beh voglio stare con i piedi ben saldi a terra ma sai per ambire a puntare in alto bisogna allenarsi tanto e fare anche un bel po’ di sacrifici ma sempre con il sorriso perché non mi dimentico mai di far parte di quel fantastico mondo di amatori.”

L’ambizione diventa la molla che fa scattare la voglia di allenarsi e impegnarsi duramente per emergere, per eccellere ma stando sempre con i piedi per terra, con la consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti, senza pretese ma provandoci sempre, osando senza strafare.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante? Saranno tutti fattori che porterò con me sulla linea di partenza della 100km di Asolo del prossimo 15 luglio, allo start sarà un lento rilascio di emozioni e pensieri con lo sguardo rivolto alle spalle verso Seregno ma guarderò avanti per portare a termine una delle più dure 100km d'Italia.”

Anche a me piacerebbe esserci ad Asolo con tanti altri ultrarunner coraggiosi e bizzarri, dice bene Romualdo, il passato serve come lezione, importante è focalizzarsi sul presente, da qui in poi, sulla linea di partenza per sperimentare sensazioni ed emozioni che hanno a che fare con la voglia di fare bene, di faticare per portare a termine una grande impresa.”
Quali saranno le strategie di gara? In questo momento non ho ancora fissato una strategia, voglio fare una buona gara e chissà per il risultato dobbiamo aggiornarci il 16 luglio e nel frattempo sempre ‘forza e motivazione’.”

Interessante seguire programmi e progetti di ultrarunner, seguire il loro sviluppo, monitorare nel tempo le loro sensazioni ed emozioni per comprendere sempre di più questo mondo fantastico e sorprendente.
Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali? Il mio coach Faustini Osvaldo segue anche in queste settimane le fasi di preparazione ad un'ultramaratona che non sarà proprio una passeggiata ma sa che stavolta la motivazione è forte e non sbaglierò una virgola. La mia famiglia mi osserva in silenzio quasi a rispetto della concentrazione che sto avendo in questo momento. La 100km di Asolo prevede 50km in salita fino a circa 1800 mt s.l.m. e in queste settimane sono in una fase di allenamento con carichi molto elevati dove le uscite sembrano interminabili.”

Importante avere persone vicine sai competenti e professionisti del settore che danno un aiuto tecnico che familiari che possono dare sostegno e presenza.
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di preparati a gare importanti? Sono partito dalle campestri passando per gare da 10km, mezze maratone, maratone e così via, la preparazione di un ultramaratona prevede carichi elevati di allenamento e cerco di preparare le gare con congruo anticipo e per scelta personale preferisco farne di meno ma con l'aspirazione di ottenere risultati positivi, poi se la ciambella non esce con il buco ritento che sarò più fortunato.

Più che fortuna è importante allenarsi con criterio simulando il più possibile la gara e la fatica relativa, per il resto si devono incastrare un po’ di altri fattori, serenità, giusta attivazione, energie sufficienti, idratazione congrua, abbigliamento tecnico.
Utilizzi una preparazione mentale pre-gara? Tutto avvolto nella fase di preparazione, quando mi ritrovo da solo a correre tanti km per tante ore, cerco di conoscere sempre di più quella parte del mio carattere che forse solo io conosco, poi è facile perché se hai una crisi durante la gara devi superarla da solo perché non ci sarà nessuno a fartela passare.”

Si tratta di prepararsi per un buon approccio mentale alla gara impegnativa e alle eventuale crisi da accogliere, gestire e superare.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? Mi ispiro a me stesso, fino a qualche anno fa non sapevo nemmeno cosa significasse il termine ultramaratona.
Cosa hai scoperto del tuo carattere che ti aiuta nel prepararti e affrontare gare importanti? “E’ la testa che decide dove portarti, è solo la testa che può portarti al traguardo ma devi credere sempre in quello che fai, la fiducia in se stessi è fondamentale nelle ultra.”
Quali sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano in gare importanti? “Avere la consapevolezza che una disfatta, un ritiro è comunque il risultato di un mettersi in gioco per avere desiderato un obiettivo.”
Quale può essere un messaggio rivolto agli organizzatori della prossima gara? Non mi sento di dare consigli da quel punto di vista ma solo conferme e finora ho sempre detto agli organizzatori di non cambiare niente per l'anno successivo perché era tutto al posto giusto cosi come organizzato.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport prima di una gara importante? Credo proprio di sì, chiunque abbia un pizzico di ambizione sulla linea di partenza ha una propria reazione emotiva e spesso dalla troppa ansia da prestazione non si ha voglia di ascoltare niente e nessuno, probabilmente parlare con una persona che sa cosa provi nella fase immediatamente precedente allo start potrebbe servire ad alleviare lo stress psicologico al quale ci sottoponiamo.”

Un’intervista a Romualdo è riportata nel mio libro “Maratoneti e
Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, Edizioni Psiconline.
 
Romualdo è menzionato nel mio libro Cosa spinge le persone a fare sport? 
Cosa spinge le persone a fare sport?  
Prefazione di Isa Magli 

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it   
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Translate