domenica 11 giugno 2017

Ghilardelli Marco: Perchè non osare l’iscrizione al Tor Des Geant? Wow mi presero

Matteo SIMONE
 

A volte lo sport fa conoscere nuove modalità di essere al mondo, a volte lo sport ti rimette al mondo, ti rende libero, ti fa scoprire mondi da vedere e da calpestare ma anche mondi interni da approfondire soprattutto quando sei in solitudine e in difficoltà.

Di seguito Marco racconta la sua esperienza e le sue esperienze da ultrarunner rispondendo ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Sono un amante della montagna e ho cominciato a corricchiare per tenermi in forma nel 2012, nel 2013 esordio in gare ufficiali in maratona e poi da buon montanaro di risaia perché non osare l’iscrizione al Tor des Geants? Wow mi presero…e da li incominciò veramente tutto fino a oggi con oltre 30 tra maratone e ultra.”
Quali fattori contribuiscono al benessere e performance nello sport?Benessere e ultramaratone non vanno molto d’accordo…per pensare  al benessere non bisognerebbe consumare un paio di scarpe ogni mese ma uno all’anno.
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello sport?Nominare qualcuno in particolare sarebbe un torto verso altri. Ho una vita super intensa frenetica e molto piena ma fortunatamente serena e sono circondato da persone stupende che mi vogliono molto bene.”
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?Che sono un folle..ma è solo perché non comprendono il piacere della solitudine di cui puoi godere solo quando sei chiuso in te stesso e in piena difficoltà.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Ultima notte al Tor…potrei arrivare per le 22,00 ma la mia famiglia e i miei amici arriveranno il sabato mattina verso le 7.00 a Courmayeur allora che faccio…passo la notte gironzolando per il monte Bianco facendo amicizia con chiunque ne avesse voglia e arrivai a Courmayeur ancor prima di loro allora per aspettarli mi sedetti su una panchina alle porte del paese aspettando di far passare un po' di tempo…forse troppo che arrivarono a cercarmi gli addetti dell’organizzazione ahahaha.”

La bellezza dello sport fatto con passione a contatto con la natura è che ti fa perdere il punto di vista della competizione ma si tratta di occasioni per approfondire la conoscenza di se stessi e anche degli altri, in condizioni difficili e negli orari più diversi, dall’alba al tramonto, di notte con diversa visibilità e condizioni atmosferiche, è un mondo che cattura, che coinvolge, che rapisce, si rischia di perdere la cognizione del tempo.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?Quanto amo le piccole cose…ho passato molto tempo ad impegnarmi per il denaro…oggi penso all’indispensabile per l’ordinaria amministrazione, poi a vivere.
Quali caratteristiche e qualità ti aiutano nel praticare il tuo sport?La testa dura come un paracarro e un fisico che mi ha dato pochi problemi  con infortuni o cose simili.”
Che significato ha per te praticare il tuo sport?Il tempo che gli dedico e il tempo che dedico a me…mi chiudo nei miei sacrifici nelle mie fatiche per potermele assaporare con piacere.”
Quali sensazioni sperimenti nello sport?Nelle ultra passi come si suol dire, dalle stelle alle stalle…cerco sempre di gustarmi l’arrivo nelle stelle.

Vero, nelle ultra si sperimenta tanto e intensamente, si sperimenta deprivazione del sonno, stanchezza, fatica, ma la gioia dell’arrivo è immensa, si arriva sempre saltando, fieri, con le braccia alzata, le energie per esultare sono sempre disponibili.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo sport?Personalmente patisco molto il caldo e quindi cerco di evitare di scegliere gare importanti in quel periodo anche se non sempre è possibile…il Passatore è praticamente in estate e non ci si può rinunciare…vorrà dire che soffrirò.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica? Hai rischiato di mollare di fare sport?A oggi no, però mi piace tanto guardarmi in giro…mollare no ma cambiare o trasformare in altro non lo escludo.”

E’ importante sempre farsi trovare pronti a cavalcare l’onda del cambiamento, tutto passa tutto cambia, possono cambiare passioni e motivazioni, e allora diventa importante rimodulare mete e obiettivi e organizzarsi per nuove direzioni.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport?C’è un mondo da scoprire, perché stare fermi…correte, correte  e con le ultra si fa molta più strada.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi?Mentalmente sono abbastanza forte, e nelle difficoltà bastano 2 parole per convincermi a non mollare…penso comunque che ci si possa lavorare sulla psicologia e non è tempo sperperato.”

Diciamo che alcuni ultrarunner potrebbero diventare testimonial di psicologi per illustrare l’importanza del fattore mentale nelle difficoltà dello sport e della vita, come un ultrarunner supera momenti di crisi e di difficoltà, come porta a termine le sue ardue imprese, così come altri ultrarunner soccombono, rischiano di farsi male, vivono momenti di sconforto.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare?Di sogni ne ho un carretto pieno e ci devo ancora capire parecchio, ma riuscire a fare una 24 ore di livello interessante è una delle mie principali ambizioni.

Eccolo scovato un altro atleta con ambizioni elevate, lo sport permette di sperimentare, vivere intensamente, impegnarsi grazie a motivazioni e passioni e l'atleta vuole sperimentare anche la performance per avere la sua parte di gloria.
Sei consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti?Assolutamente no…alcune volte penso di sottovalutarmi e altre di sopravvalutarmi….ma, non ci capisco molto neppure io.”
 
Nelle ultramaratone è difficile testarsi proprio perché non c’è solo la componente fisica, non ci sono solo le tabelle di allenamento da rispettare, ma c’è una gran fetta di fattore mentale che permette di centuplicare le energie e le forze nell’atleta, la testa decide come e quando ottenere un certo risultato, su cosa far leva, quale è il bisogno del momento, come alimentarla.
Quanto ti senti sicuro? Quanto credi in te stesso?Regola numero uno …credere nel tuo prodotto per poterlo valorizzare al meglio. Non mi sento sempre sicuro ma credo molto in me stesso.”

Un buon punto di partenza aver fiducia in sé che si può incrementare volta per volta, gara per gara, riuscendo un po’ per volta a fare sempre qualcosa di più e un po’ meglio.
Quale tua esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare?Alla 100 km di Seregno sono partito influenzato, dal 50° km è stato un calvario, non riuscivo  a mangiare  a bere, 100 km con solo 3 bustine di zucchero, fortunatamente cose così non capitano spesso ma ti insegnano il livello di sofferenza a cui puoi arrivare e perlomeno nel mio caso ti fanno crescere molto.”

Per crescere, maturare, migliorare bisogna incontrare stress ogni tanto e conoscerlo, accoglierlo, gestirlo, superarlo, diventa una palestra per la vita e lo sport è questo che offre soprattutto attraverso le ultramaratone ti fa incontrare situazioni assurde, bizzarre, sconvenienti, che ogni volta devi trovare la strada giusta, il metodo, le condizioni per andare avanti, per uscirne sempre fuori.
Hai un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
C’è una persona molto umile che ho avuto la fortuna di conoscere facendo ultra che ha fatto grandi cose con tanto lavoro…un esempio Luca Sala.”

Luca Sala è nominato un po’ da tutti, soprattutto dai più giovani delle ultramaratone, una persona che si interessa a loro, si prende cura di loro, li osserva, è presente, li accompagna al traguardo preparandoli in tempo molto prima. Il mondo ultra è ricco di persone umili.
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà?Non prendendo decisione quando si è delusi o feriti…non ho mai cercato il riscatto immediato dopo un fallimento, ho sempre preferito ragionare e ponderare e pianificare con calma nuove occasioni.”

Per approfondimenti sul mondo degli ultrarunner è possibile consultare il libro
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, edizioni-psiconline, 2017
https://www.edizioni-psiconline.it/anteprime/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
21163@tiscali.it +393804337230

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