Il 19 febbraio si è svolta la 100km del Conero – Memorial Mimmo Strazzullo, organizzata da Grottini Team. Tra le donne la vittoria è andata a Silvia Luna in 7h53’02’’, precedendo Ilaria Bergaglio 8h05’06’’ e Lorena Brusamento, in 8h07’11’.
Tra gli uomini la vittoria è andata a Massimo Giacopuzzi in 7h01’04’’, precedendo Gabriele Turroni 7h15’46’’ e Giovanni Quaglia 7h21’45’’.
Tra i partecipanti anche Mimma Caramia (ASD Corri Castrovillari) che ottiene il suo record personale e di seguito racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Ciao, complimenti, te l'aspettavi? Non è mai facile fare una proiezione su una gara così lunga perché intervengono troppe variabili imprevedibili non legate solo alla preparazione fisica ma anche alla tenuta mentale ed emotiva.
Vero, in gare di 100km della durata dalle circa 7 ore a più di 10 ore di sforzo fisico, ci si può allenare fisicamente e mentalmente ma il giorno della gara entrano in gioco tanti fattori interni ed esterni, controllabili e non che posso inficiare o incrementare la performance e bisogna essere disposti ad accettare tutto e prendere e portare a casa tutto sensazioni piacevoli e spiacevoli, stanchezza e soddisfazione, lezioni apprese.
Qual è stato il prezzo da pagare? Puntavo moltissimo su questa 💯 km del Conero ma non ho pagato nessun prezzo particolare se non quello degli allenamenti che sicuramente per gare così lunghe sono abbastanza impegnativi.
Per partecipare a gare di tale impegno e durata considerati estremi bisogna avere tanta passione, motivazione, voglia di mettersi in gioco, voglia di sfidare se stessi e gli altri e non aspettarsi nessuna remunerazione ma accontentarsi di restare integri, felici, resilienti, soddisfatti e carichi per continuare allenamenti e viaggi continuando a cercare stimoli per tenere vivo l’entusiasmo di continuare ad applicarsi quotidianamente da soli o in compagnia.
Come hai gestito e controllato la gara con il fisico e con la testa? Ho cercato di impostare un passo abbastanza costante che è poi la mia caratteristica principale…io riesco a prendere un passo e tenerlo a lungo… Perdevo solo sul tratto dei San Pietrini, a partire dal 4°/5° giro si sono fatti sentire nei miei piedi soprattutto....su un circuito di 10km 4.4 km di San Pietrini non sono pochi…. .per un totale di bel 44km di quell'assetto stradale.
Bisognava fare un percorso di 10km da ripetere 10 volte e all’inizio bisogna capire dove ci si trova, come impostare la gara in base alla propria preparazione e al contesto e poi si entra in gara un po’ per volta cercando di fare del proprio meglio.
Quanto eri motivata nel raggiungere questo risultato e da quando ci lavoravi? Ho lavorato molto per fermare il crono sotto le 11h …al centesimo km ero a 10h 48min....mi sono allenata sempre con questo obiettivo…si ha bisogno di forte motivazione per portare al termine allenamenti molto lunghi specie da sola come faccio io.
Lo sport prevede la definizione di obiettivi chiari e sfidanti e poi si passa all’azione mobilitando energie, organizzandosi per allenarsi al meglio con la consapevolezza di potersi presentare alla partenza della gara con una preparazione adeguata a portare a compimenti mete e progetti. La 100km prevede una preparazione fisica e mentale molto dura, tanti allenamenti di corsa per decine di chilometri cercando di trovare spazi e tempi incastrandoli tra i vari altri impegni quotidiani, da soli o in compagnia ma l’allenamento va programmato e portato a termine.
Cosa e/o chi ti ha aiutato? Sicuramente fondamentale è stata la presenza di mia madre che ogni volta che può mi accompagna in queste gare e non mi fa mancare nulla. Lei è sempre lì per darmi al volo tutto ciò di cui ho bisogno è la mia forza. Mi ha aiutato tanto condividere tutta la gara con Alisia calderone grande atleta con un palmares di gare prestigiose, donna che stimo moltissimo. E l'affetto di tutti gli amici che contattavano mia madre per sapere come stessi…sono stata invasa di energia ed emozioni.
È sorprendente e straordinarie quando le mamme ci siano sempre accanto ai propri figli per sostenerli anche se con un po’ di apprensione ma vicine a loro per fare quello che possono cercando di alleviare un po’ di fatica e sofferenza ma condividendo loro gioie e soddisfazioni.
Gare di ultramaratona della distanza di 100km non sono solo prestazioni atletiche di endurance ma anche viaggi dentro di sé e con altri atleti per tratti di percorso, si fanno incontri, si rivedono persone, si scambiano parole di incoraggiamento, si condivide fatica e gioie e Alisia è una collega psicologa che si mette in gioco in queste gare dure ma che rendono felici e resilienti.
Quali consideri siano state le tue risorse, qualità, caratteristiche utili? La mia risorsa principale è la costanza nel passo…so di non essere veloce quindi sfrutto il passo costante e regolare. La mia grande tenacia e disciplina mentale mi aiuta in queste lunghe gare… riesco a rimanere concentrata e a godermi le emozioni del momento senza perdere concertazione.
Preparare e portare a termine gare di 100km richiede tanta disciplina, concentrazione, focalizzazione, consapevolezza dei propri mezzi e caratteristiche organizzandosi al meglio e strategicamente su quello che si può fare. In effetti la gara e lunga e bisogna centellinare le energie e trovare un giusto equilibrio nel passo da mantenere il più possibile costante, non troppo piano perché poi non si farebbe in tempo a recuperare il tempo perso nella prima parte ma nemmeno troppo veloce altrimenti i serbatoi energetici si azzerano e bisogna rallentare e fermarsi per recuperare e ripartire, l’esperienza aiuta.
Quanto sei fiduciosa ora in te stessa? Sono fiduciosa che posso ancora migliorarmi perché arrivo al traguardo in scioltezza…. sicuramente stanca ma non stravolta.
Ogni gara è un obiettivo portato a compimento ma anche un test per capire come proseguire e cosa far meglio o diversamente per essere più performanti e alo stesso tempo rimanere sani e integri fisicamente e mentalmente.
Con chi ne parli della tua gara? Il mio coach Giovanni Patruno è la persona con cui tecnicamente analizzo la gara e gli allenamenti per poter impostare i prossimi lavori.
Insieme è molto meglio nel capire cosa fare e come, soprattutto se si è esperti e competenti e si hanno chiare le dinamiche dello sport di endurance portando avanti progetti di allenamento e gare sviluppando i vari aspetti dello sport di endurance che prevedono, forza, potenza, resistenza e chiarezza di intenti.
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato lì? Ho portato con me ogni emozione bella che ho condiviso con i miei amici che rimane la parte veramente bella della gara, i loro sorrisi, le loro voci, e lascio su quel percorso un pezzo del mio cuore e le lacrime all'arrivo.
La vera essenza dello sport è quello che rimane dopo una gara programmata da tanto tempo con un programma di mesi di allenamento e con motivazioni e aspettative che poi permettono di essere presenti quel giorno con tanti altri a condividere fatiche e sogni insieme, ognuno con proprie sensazioni ed emozioni. Ti hanno aiutato pensieri, parole, frasi, immagini, persone? Mi ha aiutato pensare ai miei amici, alle loro voci…mi sembrava di sentirli, quasi di vederli sul circuito che mi incitavano…. Sebastiano, Nunzio, Rita, Giovanni, Daniele, Igor, Carlo, Francesco, Dora, Cinzia, la mia squadra ASD Corricastrovillari e il mio presidente Gianfranco Milanese … erano tutti li su quel percorso...con me e nei miei passi. E dal primo metro all'ultimo il mio coach che in solo 2 mesi e mezzo ha capito moltissimo di me.
Ecco cosa c’è dietro una gara considerata estrema, tanta voglia di fare, di riuscire, di mettercela tutta per portarla a termine e possibilmente con un grande risultato, tante persone che condividono, supportano, aiutano, questo è il vantaggio dello sport.
Un’intervista a Mimma è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre” (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport).
Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022.
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio. Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre, l’autore riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti. Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza.
Matteo Simone 3804337230- 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/
Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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