domenica 3 agosto 2014

Affrontare lo sport incrementando la capacità di resilienza che c'è in ognuno di noi

Matteo SIMONE

Si è tenuto nel novembre 2013 ad Ancona, nell’aula Terzo Censi del Palarossini, il convegno dal titolo "Gestione dello stress e lavoro di squadra nelle emergenze subacquee".

Sono intervenuti relatori esperti del settore da tutta Italia e nutrita è stata la partecipazione di istruttori ed appassionati della disciplina.
Sul tema “Sport e resilienza” ho fornito gli strumenti per affrontare lo sport ed in particolare l'attività subacquea incrementando la capacità di resilienza che c'è in ognuno di noi.
L’obiettivo dell’intervento è stato illustrare, in maniera teorico e pratico-esperienziale, aspetti inerenti la resilienza e le modalità per svilupparla; fornire strumenti teorico-pratici per stimolare l’autoconsapevolezza e valorizzare le risorse personali e di rete; presentare un mio modello di intervento denominato: O.R.A. che è l’acronimo di Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia.

E’ importante focalizzarsi sulle cose che si fanno

Matteo SIMONE  

Nella fase precontemplativa sei consapevole del proprio disagio, nella fase contemplativa hai capito di avere dei problemi e vorresti fare qualcosa per star meglio, mentre la fase successiva a quella contemplativa è la fase dell’azione e poi del mantenimento, cioè la persona inizia a fare qualcosa di diverso per star meglio e persegue in questo nel tempo.

Il carattere è difficile da cambiare se non fai un percorso di psicoterapia con un terapeuta con il quale si instaura una buona alleanza terapeutica.
Suggerirei, innanzitutto, un approccio di autoconsapevolezza e di rispetto maggiore della tua persona, nel senso di fare le cose con attenzione e rispettando i tempi e le sensazioni che sperimenti. E’ importante focalizzarsi sulle cose che si fanno pienamente senza distrazioni, senza fretta, senza mettere troppa carne sul fuoco e rispettando i tempi di recupero, di stacco tra una cosa e un’altra in modo da goderne appieno.

La corrida: una cultura della crudeltà


Mi considero una persona rispettosa di me stesso, degli altri, del prossimo in generale, degli altri uomini fortunati e sfortunati, rispettoso degli stranieri, dei migranti, delle persone che si trovano in situazioni difficili, di disagio, di guerra, di torture.

Con il passare degli anni sono diventato sempre più rispettoso non solo delle persone, degli esseri viventi umani, ma anche rispettoso degli animali, degli esseri viventi animali che considero simili all’uomo, simili a noi, con le proprie famiglie, i propri organi interni, che hanno delle anatomie e fisiologie simili alle nostre, forse dei sentimenti, delle emozioni simili alle nostre, che soffrono come soffriamo noi quando perdiamo un famigliare, un parente, un amico.

 Così, quindi, considero gli animali degni di rispetto, degni di prorpi diritti, di proprie libertà.

Sono venuto a conoscenza del progetto BASTA CORRIDA TOUR 2014 - BfA (Bike for Animals) ideato da Paolo BARBON ed ho pensato di poter partecipare assieme agli attivisti francesi e spagnoli per urlato il nostro NO alle violenze sugli animali, alla vergogna della corrida.

Più che urlare, personalmente ritengo che è importante già parlare di queste tematiche, sensibilizzare l’opinione pubblica, i cittadini del mondo, della terra su quello che avviene solo perché si tratta di una cultura, solo perché attorno alla corrida ci sono degli interessi enormi, ci sono persone che campano per un lavoro trasmesso da generazioni precedenti, ma credo che le persone abbiano bisogno di essere più consapevoli, di considerare quello che succede, di come si fa turismo sulla morte atroce di esseri viventi animali, di come una cultura della morte, dell’aggressività è nociva non solo per gli animali ma anche per i bambini, per gli esseri viventi umani.

 

martedì 24 giugno 2014

La gara non inizia alla partenza e non finisce all’arrivo



La gara inizia con il credere di poterci riuscire, con il documentarsi sulla competizione, con lo stilare un programma di massima, con il rivolgersi ad un tecnico.
Nella preparazione non bisogna tralasciare nessun dettaglio, è opportuno ascoltare i suggerimenti di coloro che hanno già sperimentato tale evento sia per ciò che concerne la gara che per quello che riguarda la preparazione.
Durante la preparazione è consigliabile svolgere le sedute di allenamento della durata prevista, così come è importante cercare di partecipare ad alcune gare test.
E’importante avvicinarsi alla gara continuando ad ascoltare i consigli di coloro che ci sono già passati, per quanto riguarda, per esempio, la giusta alimentazione nel periodo precedente la gara o il saggio recupero pre e post gara.
Durante la gara è importante seguire un approccio volto all’attenzione, all’autoconsapevolezza, all’ascolto interno.

Capoeira: arte marziale, danza e gioco con regole e tradizioni da rispettare

La Capoeira nacque in Brasile da schiavi provenienti dall’Angola che si esercitavano tra di loro a combattere mentre erano reclusi in celle molto basse.

La Capoeira è stata per un periodo vietata perché si temeva che gli schiavi si preparassero troppo bene a combattere e questo non era accettabile per le autorità locali, così quando i capoeiristi si accorgevano di essere visti simulavano di danzare.
Per questo motivo, la pratica della Capoeira rimase clandestina e da ogni capoerista era attribuito un soprannome, usanza ancora attuale.
La Capoeira è un arte marziale che può sembrare una danza, ma è anche uno stile di vita, una modalità di comunicazione, di aggregazione multiculturale con regole, tradizioni ed etica da rispettare.
Capoeira Angola
Il Mestre Pastinha cercò di preservare gli elementi di matrice africana e popolare dando grande rilievo all'aspetto ludico, al canto e alla batteria. La tradizione da lui portata avanti prese il nome di Capoeira Angola.

Come affrontare le Super Ultramaratone come la Nove Colli Running di 202km



Alcuni consigli su come preparare questo tipo di competizione dal punto di vista mentale, di come affrontare la gara e cosa ancora più importante il sano recupero a termine competizione.
Preparazione gara: raggiungere l'obiettivo, autoefficacia e risorse personali, visualizzazioni e sviluppo autoconsapevolezza.
Gara: attenzione, osservazione, respiro, allenatore interiore, come gestire eventuale crisi.
Post gara: resilienza, recupero.
Bisogna definire obiettivi seri ed importanti che prevedono investimento di tempo e di energie.
E’ importante curare aspetti che in genere vengono tralasciatii o poco considerati dagli atleti quali il respiro, l'attenzione, l'ascolto che vanno al di là dell'aspetto fisico o tecnico che è di competenza del preparatore atletico e dell'esperienza personale.
Lo dice anche la campionessa mondiale di apnea Ilaria Bonin in un’intervista su Idea Sport, Notiziario della CONFOSPORT ITALIA (1): “Ascolto il mio respiro, ascolto il mio cuore e decido io quanto andare avanti, riesco quasi a staccarmi dal corpo, rimanendo solo testa e parole positive che mi mandano avanti”.
E' importante e fondamentale percorrere tanti km ma soprattuto tanti km.
Inotre è fondamentale avvicinarsi alla gara dopo aver disputato gare di distanze e difficoltà intermedie quali la 50km, la 6 ore, la 100km, la 24 ore, in modo da sperimentare un elevato chilometraggio sulle gambe.

lunedì 16 giugno 2014

Autoefficacia e autoconsapevolezza per affrontare la maratona

Alcune ore prima della partenza di una maratona, una ragazza mi ha chiesto alcuni consigli per affrontare tale gara ritenuta difficile ed impegnativa anche perché per lei era la seconda volta che si cimentava in tale distanza.

Le ho fatto presente che potevo proporgli un breve lavoro sull’autoefficacia e sull’autoconsapevolezza.
Per quanto riguarda l’autoefficacia, ho introdotto la maglia virtuale dell’autoefficacia che ho chiamato anche maglia virtuale delle risorse. Trattasi di un lavoro esperienziale con alcune visualizzazioni, pertanto l’ho invitata a valutare le qualità, risorse, caratteristiche occorrenti per portare a termine tale prestazione ed ha individuato tre caratteristiche e cioè: forza, resistenza e tenacia.

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