martedì 23 febbraio 2016

Gianluca Di Meo: Vorrei attraversare l’Alaska con la slitta in autosufficienza


Gianluca di Meo, ultrarunner, si definisce avventuriero del limite, amante delle corse bianche nelle nevi, non gli basta mai. 

L’ho conosciuto nel 2015 in occasione di un raduno premondiale della Nazionale Ultratrail. Gianluca non è un atleta della Nazionale ma fa parte dello staff, da esperto nelle gare di endurance, le più strane, le più difficili, da una mano al Team che si occupa degli atleti della Nazionale, lo fa con passione. Ecco di seguito come si descrive.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Ognuno nel suo piccolo si può e si deve sentire campione. Ogni asticella superata è un motivo per gioire, per raggiungere obiettivi e sentirsi campione indipendentemente dal risultato. Quello che per un atleta è un risultato mediocre per un altro può essere gioia. Ognuno mantenendo il senso della realtà si può sentire nel suo piccolo un campione. Indipendentemente dal cronometro.”
Parole sagge, è vero campione non è solo colui che vince un mondiale o un olimpiade, ma lo è chi fa qualcosa che ha senso nella sua vita. Mi piace la descrizione che fa Sergio Mazzei (Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work di Cagliari) nella Prefazione al mio libro O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport: “A mio avviso, l’essere campioni non significa necessariamente ed esclusivamente primeggiare nelle pratiche sportive ma soprattutto riuscire a realizzare ciò che serve attraverso un processo irto di difficoltà. E’ un campione l’alcolista che attraversa il suo percorso dei 12 passi così come il tossicodipendente che esce dalla sua dipendenza, così come il padre di famiglia che riesce attraverso grandi sacrifici a provvedere ai bisogni dei suoi cari. E’ un campione lo studente che supera gli esami del suo corso di studi o il timido e imbranato ragazzo che riesce a dichiararsi alla ragazza sognata nonostante la paura del rifiuto. Altrettanto è un campione colui che perseverando attraversa tutti gli ostacoli che si presentano nel suo cammino verso la realizzazione dei suoi obiettivi. Anche dal punto di vista della pratica psicoterapeutica è un campione il paziente che ha il coraggio di osservare se stesso e la propria vita e che impara a usare propria consapevolezza.”

Andrea Pisanu, triathlon: Il meglio deve ancora venire, lo sport mi fa sentire vivo

Matteo Simone 

Questa è la storia di un ragazzo resiliente con tanta voglia di vivere e di rialzarsi, ci accomuna la passione per lo sport ed in particolare per il triathlon. 

Tanti problemi, ma mai arreso, sempre ripartito con ambizioni alte, per poco non si è qualificato ai mondiali, ma ora questo è l’obiettivo numero uno e ci sta lavorando. 
Ecco come si racconta Andrea Pisanu.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un comune sportivo?Ogni volta che taglio il traguardo, e soddisfatto di ciò che ho fatto, so di aver vinto. Tante volte ho tagliato il traguardo per primo, e tante per secondo o terzo, ma la mia più grande soddisfazione non è tanto la posizione, ma sapere di aver dato il massimo in quell'esatto momento. In quel momento, si mi sento un campione.”

Andrea si è sentito più volte non solo campione nello sport ma anche nella vita per aver sempre superato i momenti bui con tanta voglia di continuare ad esistere, ed ora non esistono ostacoli per i suoi obiettivi.

lunedì 22 febbraio 2016

Roldano Marzorati, ultrarunner: Ho sfondato la soglia psicologica dei 200 km


Lo sport prolungato prevede delle strategie mentali che ti permettano di non abbandonare la gara anzitempo, ti capita di partire per una gara di 24 ore ed inizi a pensare alla fine della mezz’ora che hai ancora da percorrere altre 47 mezz’ore, ma riesci a mettere in atto dei meccanismi mentali che ti riportano al qui e ora e al momento presente a correre, a stare sveglio o a distrarti per avanzare con i metri e i chilometri e a trascorrere tanto tempo in piedi facendo sport osservando, facendo attenzione, alimentandoti ed avendo comunque un approccio meditativo.

Ecco come si racconta Roldano.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un comune sportivo?Più che campione mi sono sentito vincente un giorno ma poi ritorno un comune sportivo non amo i toni superlativi in voga sui social network.

Daniele Ricci: Il rugby mi ha fatto appassionare alla vita

Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta

"Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze’" (Guramento dell’Atleta Special Olympics)

Tante cose in comune con Daniele Ricci, la passione per lo sport come attività sportiva e crescita personale, nonché possibilità per sviluppare risorse nelle persone e nei tea. 

Anche l’interesse per le persone speciali ci accomuna come anche la gestalt, l’esperienza, la fenomenologia.
Ecco come si presenta Daniele rispondendo ad un questionario di psicologia e sport per il benessere e la performance per conoscere anche il suo punto di vista dei su aspetti che incidono su benessere e performance.

domenica 21 febbraio 2016

Angela Gargano, Guinness World Record, 100 maratone in un anno

Matteo SIMONE

Una donna straordinaria, la si incontra a tante maratone, a tante ultramaratone, alle gare più impensabili e difficili quali la 202,4km Nove Colli Running, a gare di 24 ore di corsa, 6 giorni di corsa e perfino 10 giorni di corsa, una vita a correre. 

Solare e amichevole sempre con il sorriso e pronta ad aiutarti.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Ho vinto qualche maratona ed ultra, nel 2002 ho corso 100 maratone in un anno solare ed inscritta nel Guinness World Record, ad Antibes ho stabilito la migliore prestazione femminile italiana della 6 giorni (564,220 km) e ad Atene la migliore prestazione femminile italiana della 10 giorni (826,00 km), ma non mi sono mai sentita una campionessa. Però, una sola volta mi sono sentita tale, e non per aver vinto, semplicemente per aver tagliato il traguardo della Nove Colli (202 km).

giovedì 18 febbraio 2016

Marinella Satta: La maratona di Rimini con 2 palloni da basket


Gabriele Rusin, Presidente dell'ASD "Rimini Marathon", allenatore di minibasket ed ex giocatore di basket di serie A, si è reso disponibile a ospitare Marinella Satta alla maratona di Rimini per un'impresa da Guinness dei primati: correre la maratona con 2 palloni di basket, coinvolgendo anche tutte le squadre di minibasket di Rimini, Sant'Argangelo e Bellaria, circa 300-400 bambini, che hanno corso a staffetta, la maratona con Marinella.  

Di seguito Marinella racconta della sua impresa e risponde ad alcune mie domande sulla sua vita di atleta: Non posso deludere i bambini, cercherò di fare del mio meglio e cercherò di fare la maratona con 2 palloni. Ho già iniziato gli allenamenti con 2 palloni. 

mercoledì 17 febbraio 2016

Salvo Campanella, handbiker: Tutta la vita è una gara

Matteo SIMONE 

Ex maratoneta, Salvo Campanella il 2 luglio del 2012 è precipitato da sette metri di altezza, nel cantiere dove lavorava. 

Racconta nell’intervista pubblicata su SuperAbile INAIL, Il magazine per la disabilità, (Agosto Settembre 2014): “Cosa ho provato dopo l’incidente? Mi sono fatto una risata. Intanto sono rimasto vivo, e poi poteva andare peggio”.
Sempre sulla rivista è riportato che nel tragitto in ambulanza verso l’ospedale Salvo chiama la moglie e le dice: “Ho avuto un incidente sul lavoro, mi sono fatto male alla schiena, non mi funzionano le gambe, la maratona di New York me la vado a fare in handbike”.

18 giorni dopo l’incidente Salvo viene trasferito all’Unità spinale di Palermo e, alla fine del mese, comincia la riabilitazione a “Villa delle ginestre”. 

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