Gabriele Rusin, Presidente dell'ASD "Rimini Marathon", allenatore di minibasket ed ex giocatore di basket di serie A, si è reso disponibile a ospitare Marinella Satta alla maratona di Rimini per un'impresa da Guinness dei primati: correre la maratona con 2 palloni di basket, coinvolgendo anche tutte le squadre di minibasket di Rimini, Sant'Argangelo e Bellaria, circa 300-400 bambini, che hanno corso a staffetta, la maratona con Marinella.
Di seguito Marinella racconta della sua impresa e
risponde ad alcune mie domande sulla sua vita di atleta: “Non posso deludere i bambini, cercherò di fare del mio meglio e cercherò
di fare la maratona con 2 palloni. Ho già iniziato gli allenamenti con 2
palloni.
Penso di potercela fare, non faccio previsione del tempo, credo di
potercela fare entro le 5h30’ ore. Ho fatto domanda per un eventuale Guinness, a
livello femminile mi risulta che nessuna donna l'abbia fatto. Quello
femminile palleggiando con 1 palla, per il momento è ancora mio, con 4h28’.”
Ti sei
sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita? “Quando giocavo a basket, non mi sono mai sentita inferiore a
nessuno, ho sempre osato, mi sentivo una vera atleta. Anche quando ho iniziato
a correre, non ho mai avuto paura delle avversarie, non mi sono mai sentita inferiore
a nessuna, l'avversaria peggiore ero me stessa. Ero talmente convinta di
ciò che facevo, con molta naturalezza, che osavo molto, però sperperavo
parecchie energie.”
Come ha
contribuito lo sport al tuo benessere? “Tantissimo, quando
giocavo o correvo, riuscivo a estraniarmi da tutti gli eventuali problemi. Mi
passava tutto, sana come un pesce (pur avendo la febbre a 39-40, quando avevo
partita, come d'incanto mi autoconvincevo di stare bene). Dopo 46 anni di
attività (ho iniziato a giocare a basket nel lontano 1969 e a correre nel 1977),
mi fa ancora stare bene fare attività fisica, a prescindere dal risultato.”
Come hai
scelto il tuo sport? “Come tutte le cose che faccio, tutto capita per puro
caso. Per il basket, ho iniziato per seguire le amiche, per la corsa ho
iniziato perché fui invitata da un amico a partecipare ad una gara
podistica. Ho partecipato anche ai giochi della gioventù, correvo per non fare
lezione.”
Nella tua
disciplina quali difficoltà si incontrano? “Nella corsa, come tutte le cose, la
difficoltà maggiore, il più delle volte, è mettersi le scarpe e andare a
correre. Hai meno vincoli di orario. Oppure quando hai voglia di allenarti,
devi cercare di ritagliarti i tuoi spazi e incastrare il tutto con la vita
famigliare e lavorativa (fino a 2 mesi fa, adesso questo problema non c'è l'ho
più, visto che sono riuscita ad andare in pensione).”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non
concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Quelle poche volte
che mi sono ritirata (mai in gare corte fino a 21 km), principalmente per
problemi di testa. Quando soffri, se non ti motivi abbastanza, è facile il
ritiro. Per le condizioni ambientali soffro molto il caldo, se sono motivata e
convinta non mi lascio condizionare dal tempo.”
Cosa ti fa continuare a fare sport? “Continuo a fare sport,
perché mi fa stare bene e principalmente per non ingrassare e poter mangiare
tutto.”
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai
sperimentato le emozioni più belle? “Forse quando ho vinto la 15^ edizione
della Stratorino. In genere ho sempre corso a sensazione, quando mi sento bene,
do sempre il meglio. Oppure quando corro in staffetta con altre persone o per
un risultato di squadra, cerco di impegnarmi al massimo. Quelle poche volte che
ho avuto un piccolo ingaggio, ho cercato di dare il massimo, per non deludere
gli organizzatori, anche se mi sono trovata in difficoltà, ho cercato di
terminare la gara.”
Una tua esperienza che ti da la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita? “Ho sempre avuto l'istinto di provare
tutto nello sport, anche se non conoscevo le regole e la tecnica. Mi sono
sempre buttata nello sport senza pensarci su, convinta di riuscirci. Tanto è
vero che la 1^ maratona nel 1980, decisi di correrla la settimana prima, facendo
solo 2 allenamenti di 1,30 h.
Sinceramente mi faceva paura correre per km 42,
mi scocciava ritirarmi, non sapevo cosa avrei fatto e come il fisico avrebbe
reagito, da buona incosciente ci ho provato, per me aver terminato
la 1^ maratona, anche con un tempo discreto in h 3,25, è come se avessi
vinto, ero molto soddisfatta. Anche quando ho fatto la mia 1^ 100km,
correvo solo le 10 km e qualche maratona, avevo il pallino di correre la 100
km, appena hanno ripristinato la Torino-Saint Vincent nel 1997, non mi sono
lasciata scappare l'occasione di partecipare. Volevo arrivare a Saint-Vincent
per andare a giocare al casinò. La chiusi in 10,03 ore, non male come inizio. Anche
quando ho deciso di correre la 24 ore su tapis-roulant o fare la maratona
palleggiando, decisi la settimana prima.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di
possedere? “Credo grinta, testardaggine, costanza, divertimento in ciò che
faccio, incoscienza.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport per il tuo
benessere e performance? “Non sentirsi mai inferiori agli altri, non
pensare troppo alla fatica. Un passo alla volta, si arriva al traguardo.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Lo
stupore delle persone, quando ho corso la 24 ore su tapis roulant, durante il
festival fitness di Torino, le persone non pensavano che sarei riuscita
nell'impresa, oppure quando ho corso la maratona di Napoli, palleggiando, diluviava,
la tentazione del ritiro era forte, molti napoletani, erano convinti del mio
ritiro, però mentalmente mi autoconvincevo, piano piano
arrivai all'arrivo. Non mi ritirai per il mio grande orgoglio e non volevo
deludere gli organizzatori, visto che mi avevano invitato. Però anche alla
maratona di New York (chiaramente corsa palleggiando), ho avuto un grandissimo
tifo dai concorrenti stranieri e italiani.”
Le tue sensazioni pre.gara, in gara, post-gara? “In genere
prima della gara, hai sempre la sensazione di non stare bene, dopo un po' che
corri, cominci a carburare e quando sei vicino all'arrivo, in genere di carichi
perché sta per finire. Dopo la gara, se ho corso bene, senza fatica, sono
euforica e penso già alla prossima gara.”
Hai
dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una
carriera scolastica o lavorativa? “Purtroppo si, non ho potuto fare l'atleta di
professione, ho avuto la fortuna di trovare un lavoro che mi piaceva, lavoravo
nella formazione, in una scuola del Comune di Torino, non me la
sono sentita di lasciare il certo per l'incerto
sportivo, praticamente mi sono dovuta accontentare dei miei risultati,
sicuramente valevo molto di più di ciò che ho fatto, l'unico rammarico non aver
potuto verificare al 100% le mie potenzialità. Sono ugualmente soddisfatta.”
Che consiglio daresti a chi deve fare scelte importanti nello sport? “Fare ciò che dice il proprio
istinto, non temere, non fare mai calcoli, prendere la vita come viene. Se il
risultato deve esserci, se hai costanza, stai bene, sei determinato, nulla è
impossibile. Ascoltare sempre il proprio fisico, ascoltare i consigli fino a un certo punto, tutti sono allenatori, però ognuno di noi è fatto a modo suo. Seguendo i consigli, se sono sbagliati, corri il rischio di smontarti e mollare
tutto.”
C’è stato
il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “No, mai. Anche
perché non amo prendere farmaci, se proprio sono costretta, altrimenti mi tengo
il male finché è sopportabile.”
Un
messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Non ascoltare mai chi ti propone
certe cose, mangiare sano e di tutto, non privarsi di ciò che piace. Anche gli
integratori, non sono abituata a prenderli, se non in gare lunghe.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “Assolutamente no. Anche quando ero
incinta, ho sempre continuato a praticare lo sport, del 1° figlio camminavo
quasi tutti i giorni dai 10 ai 15km, del 2° figlio, fino al 7° mese correvo
quasi tutti i giorni per 10-12 km. Ho gareggiato (chiaramente più lentamente 5
minuti a km) fino al 7^ mese, non avevo nessuna difficoltà. Andavo più veloce
quando ero incinta che adesso.”
Come hai
superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Non pensandoci, grazie al
cielo ho avuto pochi infortuni nella mia carriera sportiva. Comunque anche se
avevo problemi di salute, ho sempre cercato di non fermarmi. Ho avuto qualche
problema di salute (pleurite ad un polmone - polmonite dovuta ad un incidente, l'epatite
alimentare, mi sono rotta 2 costole (dopo50 giorni ho corso una 24 ore), sono
stata ferma il minimo indispensabile o addirittura non mi sono neanche fermata
perché ho scoperto dopo di aver problemi di salute.”
Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva, ritieni
utile lo psicologo? “Potrebbe essere utile, però nel mio modo di
essere, purtroppo, continuerei a fare di testa mia.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a questo sport fatto
di fatica e impegno? “Fare sport, senza pensare al risultato,
fare ciò che uno si sente, e divertirsi sempre. Tanto se il risultato deve
venire, se hai le doti, prima o poi il risultato arriva.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Già il fatto di
continuare a praticare lo sport, è una grandissima
soddisfazione. Forse non me ne rendo conto, però, se vado a vedere la mia
carriera sportiva, sono riuscita a fare tantissimi risultati. La
maratona, correre 12-24 e 48 ore su tapis-roulant, correre la maratona
palleggiando, aver corso i 2000 siepi, senza aver mai provato le siepi, durante
i world master game di Torino del 2013, e fare pure il record italiano dei 2000
siepi è una grande soddisfazione. Aver rappresentato l'Italia ai campionati
mondiali della 24 ore e la 100km per ben 8 volte. Essere riuscita a correre la
6 giorni.
Prossimo
obiettivo, correre con 2 palloni. Sicuramente correrò la maratona di rimini del
17 aprile. Ho avuto un invito da un amico di correre la maratona di Roma del 10
aprile, con 2 palloni. Ci sto pensando se partecipare o meno. In genere
recupero, anche se sono così vicine. Un altro obiettivo è provare a correre una
10 giorni. Aspetto l'occasione buona.”
Un'intervista a Marinella è riportata nel mio libro Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva Editrice, 2016.
Inoltre, Marinella è menzionata nei libri:
Sport, benessere e performance.
Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti – 8 ottobre 2018.
Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà, 31 dicembre 2021.
Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni. Pubblicato da Progetto Cultura, 2022
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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