giovedì 18 febbraio 2016

Marinella Satta: La maratona di Rimini con 2 palloni da basket


Gabriele Rusin, Presidente dell'ASD "Rimini Marathon", allenatore di minibasket ed ex giocatore di basket di serie A, si è reso disponibile a ospitare Marinella Satta alla maratona di Rimini per un'impresa da Guinness dei primati: correre la maratona con 2 palloni di basket, coinvolgendo anche tutte le squadre di minibasket di Rimini, Sant'Argangelo e Bellaria, circa 300-400 bambini, che hanno corso a staffetta, la maratona con Marinella.  

Di seguito Marinella racconta della sua impresa e risponde ad alcune mie domande sulla sua vita di atleta: Non posso deludere i bambini, cercherò di fare del mio meglio e cercherò di fare la maratona con 2 palloni. Ho già iniziato gli allenamenti con 2 palloni. 
Penso di potercela fare, non faccio previsione del tempo, credo di potercela fare entro le 5h30’ ore. Ho fatto domanda per un eventuale Guinness, a livello femminile  mi risulta che nessuna donna l'abbia fatto. Quello femminile palleggiando con 1 palla, per il momento è ancora mio, con 4h28’.”
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Quando giocavo a basket, non mi sono mai sentita inferiore a nessuno, ho sempre osato, mi sentivo una vera atleta. Anche quando ho iniziato a correre, non ho mai avuto paura delle avversarie, non mi sono mai sentita inferiore a nessuna, l'avversaria peggiore ero me stessa. Ero talmente convinta di ciò che facevo, con molta naturalezza, che osavo molto, però sperperavo parecchie energie.”
Come ha contribuito lo sport al tuo benessere?Tantissimo, quando giocavo o correvo, riuscivo a estraniarmi da tutti gli eventuali problemi. Mi passava tutto, sana come un pesce (pur avendo la febbre a 39-40, quando avevo partita, come d'incanto mi autoconvincevo di stare bene). Dopo 46 anni di attività (ho iniziato a giocare a basket nel lontano 1969 e a correre nel 1977), mi fa ancora stare bene fare attività fisica, a prescindere dal risultato.
Come hai scelto il tuo sport?Come tutte le cose che faccio, tutto capita per puro caso. Per il basket, ho iniziato per seguire le amiche, per la corsa ho iniziato perché fui invitata da un amico a partecipare ad una gara podistica. Ho partecipato anche ai giochi della gioventù, correvo per non fare lezione.”
Nella tua disciplina quali difficoltà si incontrano?Nella corsa, come tutte le cose, la difficoltà maggiore, il più delle volte, è mettersi le scarpe e andare a correre. Hai meno vincoli di orario. Oppure quando hai voglia di allenarti, devi cercare di ritagliarti i tuoi spazi e incastrare il tutto con la vita famigliare e lavorativa (fino a 2 mesi fa, adesso questo problema non c'è l'ho più, visto che sono riuscita ad andare in pensione).
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale?Quelle poche volte che mi sono ritirata (mai in gare corte fino a 21 km), principalmente per problemi di testa. Quando soffri, se non ti motivi abbastanza, è facile il ritiro. Per le condizioni ambientali soffro molto il caldo, se sono motivata e convinta non mi lascio condizionare dal tempo.”
Cosa ti fa continuare a fare sport?Continuo a fare sport, perché mi fa stare bene e principalmente per non ingrassare e poter mangiare tutto.”
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?Forse quando ho vinto la 15^ edizione della Stratorino. In genere ho sempre corso a sensazione, quando mi sento bene, do sempre il meglio. Oppure quando corro in staffetta con altre persone o per un risultato di squadra, cerco di impegnarmi al massimo. Quelle poche volte che ho avuto un piccolo ingaggio, ho cercato di dare il massimo, per non deludere gli organizzatori, anche se mi sono trovata in difficoltà, ho cercato di terminare la gara.”
Una tua esperienza che ti da la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita?Ho sempre avuto l'istinto di provare tutto nello sport, anche se non conoscevo le regole e la tecnica. Mi sono sempre buttata nello sport senza pensarci su, convinta di riuscirci. Tanto è vero che la 1^ maratona nel 1980, decisi di correrla la settimana prima, facendo solo 2 allenamenti di 1,30 h. 
Sinceramente mi faceva paura correre per km 42, mi scocciava ritirarmi, non sapevo cosa avrei fatto e come il fisico avrebbe reagito, da buona incosciente ci ho provato, per me aver terminato la 1^ maratona, anche con un tempo discreto in h 3,25, è come se avessi vinto, ero molto soddisfatta. Anche quando ho fatto la mia 1^ 100km, correvo solo le 10 km e qualche maratona, avevo il pallino di correre la 100 km, appena hanno ripristinato la Torino-Saint Vincent nel 1997, non mi sono lasciata scappare l'occasione di partecipare. Volevo arrivare a Saint-Vincent per andare a giocare al casinò. La chiusi in 10,03 ore, non male come inizio. Anche quando ho deciso di correre la 24 ore su tapis-roulant o fare la maratona palleggiando, decisi la settimana prima
.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?Credo grinta, testardaggine, costanza, divertimento in ciò che faccio, incoscienza.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport per il tuo benessere e performance?Non sentirsi mai inferiori agli altri, non pensare troppo alla fatica. Un passo alla volta, si arriva al traguardo.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?Lo stupore delle persone, quando ho corso la 24 ore su tapis roulant, durante il festival fitness di Torino, le persone non pensavano che sarei riuscita nell'impresa, oppure quando ho corso la maratona di Napoli, palleggiando, diluviava, la tentazione del ritiro era forte, molti napoletani, erano convinti del mio ritiro, però mentalmente mi autoconvincevo, piano piano arrivai all'arrivo. Non mi ritirai per il mio grande orgoglio e non volevo deludere gli organizzatori, visto che mi avevano invitato. Però anche alla maratona di New York (chiaramente corsa palleggiando), ho avuto un grandissimo tifo dai concorrenti stranieri e italiani.
Le tue sensazioni pre.gara, in gara, post-gara?In genere prima della gara, hai sempre la sensazione di non stare bene, dopo un po' che corri, cominci a carburare e quando sei vicino all'arrivo, in genere di carichi perché sta per finire. Dopo la gara, se ho corso bene, senza fatica, sono euforica e penso già alla prossima gara.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa?Purtroppo si, non ho potuto fare l'atleta di professione, ho avuto la fortuna di trovare un lavoro che mi piaceva, lavoravo nella formazione, in una scuola del Comune di Torino, non me la sono sentita di lasciare il certo per l'incerto sportivo, praticamente mi sono dovuta accontentare dei miei risultati, sicuramente valevo molto di più di ciò che ho fatto, l'unico rammarico non aver potuto verificare al 100% le mie potenzialità. Sono ugualmente soddisfatta.”
Che consiglio daresti a chi deve fare scelte importanti nello sport?Fare ciò che dice il proprio istinto, non temere, non fare mai calcoli, prendere la vita come viene. Se il risultato deve esserci, se hai costanza, stai bene, sei determinato, nulla è impossibile. Ascoltare sempre il proprio fisico, ascoltare i consigli fino a un certo punto, tutti sono allenatori, però ognuno di noi è fatto a modo suo. Seguendo i consigli, se sono sbagliati, corri il rischio di smontarti e mollare tutto.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?No, mai. Anche perché non amo prendere farmaci, se proprio sono costretta, altrimenti mi tengo il male finché è sopportabile.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping?Non ascoltare mai chi ti propone certe cose, mangiare sano e di tutto, non privarsi di ciò che piace. Anche gli integratori, non sono abituata a prenderli, se non in gare lunghe.
Riesci a immaginare una vita senza sport?Assolutamente no. Anche quando ero incinta, ho sempre continuato a praticare lo sport, del 1° figlio camminavo quasi tutti i giorni dai 10 ai 15km, del 2° figlio, fino al 7° mese correvo quasi tutti i giorni per 10-12 km. Ho gareggiato (chiaramente più lentamente 5 minuti a km) fino al 7^ mese, non avevo nessuna difficoltà. Andavo più veloce quando ero incinta che adesso.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Non pensandoci, grazie al cielo ho avuto pochi infortuni nella mia carriera sportiva. Comunque anche se avevo problemi di salute, ho sempre cercato di non fermarmi. Ho avuto qualche problema di salute (pleurite ad un polmone - polmonite dovuta ad un incidente, l'epatite alimentare, mi sono rotta 2 costole (dopo50 giorni ho corso una 24 ore), sono stata ferma il minimo indispensabile o addirittura non mi sono neanche fermata perché ho scoperto dopo di aver problemi di salute.”
Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva, ritieni utile lo psicologo?Potrebbe essere utile, però nel mio modo di essere, purtroppo, continuerei a fare di testa mia.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a questo sport fatto di fatica e impegno?Fare sport, senza pensare al risultato, fare ciò che uno si sente, e divertirsi sempre. Tanto se il risultato deve venire, se hai le doti, prima o poi il risultato arriva.”
Sogni realizzati e da realizzare?Già il fatto di continuare a praticare lo sport, è una grandissima soddisfazione. Forse non me ne rendo conto, però, se vado a vedere la mia carriera sportiva, sono riuscita a fare tantissimi risultatiLa maratona, correre 12-24 e 48 ore su tapis-roulant, correre la maratona palleggiando, aver corso i 2000 siepi, senza aver mai provato le siepi, durante i world master game di Torino del 2013, e fare pure il record italiano dei 2000 siepi è una grande soddisfazione. Aver rappresentato l'Italia ai campionati mondiali della 24 ore e la 100km per ben 8 volte. Essere riuscita a correre la 6 giorni. 
Prossimo obiettivo, correre con 2 palloni. Sicuramente correrò la maratona di rimini del 17 aprile. Ho avuto un invito da un amico di correre la maratona di Roma del 10 aprile, con 2 palloni. Ci sto pensando se partecipare o meno. In genere recupero, anche se sono così vicine. Un altro obiettivo è provare a correre una 10 giorni. Aspetto l'occasione buona.”

Un'intervista a Marinella è riportata nel mio libro Ultramaratoneti e gare estreme, Prospettiva Editrice, 2016
.
Inoltre, Marinella è menzionata nei libri: 
Sport, benessere e performance.
Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti – 8 ottobre 2018.
Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà, 31 dicembre 2021.
Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni. Pubblicato da Progetto Cultura, 2022 

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