Occupandomi di psicologia dello sport è importante oltre allo studio ed alla formazione accademica, confrontarsi con gli atleti per conoscere il loro punto di vista, le motivazioni, il benessere o le difficoltà che sperimentano praticando sport, eventuali rischi. E’ importante conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra.
Di seguito riporto
alcune impressioni di un calciatore di provincia.
Ti sei sentito
campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un comune
sportivo? “Mi sono sentito più di una volta un vero e proprio campione grazie
ad ottimi risultati ottenuti sia in fase di allenamento sia in fase di gara. L’identificarsi
in un campione spesso deriva da una profonda conoscenza delle proprie abilità motorie
e mentali, ma soprattutto dal continuo confronto con gli altri: partecipare a
gare sportive di vario genere fa sì che ogni atleta possa rendersi conto dei
propri limiti, cercando di migliorare sempre più attraverso l’allenamento,
colmando le varie lacune che potrebbero impedirgli di raggiungere la
perfezione.”
Lo sport non è
solo gara o allenamento ma è anche confronto con gli altri per conoscersi
meglio, imparare, apprendere a far meglio per star meglio.
Come ha
contribuito lo sport al tuo benessere e/o performance? “Sport e benessere sono
due elementi che procedono di pari passo, l’uno trova compimento nell'altro,
portandomi a raggiungere il giusto equilibrio tra corpo e mente. Correre,
nuotare, ballare sono attività attraverso le quali mi prendo cura del mio
corpo, estraniandomi del tutto dai problemi che mi circondano per poi
affrontarli con maggior determinazione e lucidità. Determinazione, insistenza,
professionalità e sana alimentazione sono le uniche cose che influiscono sulle
mie performance.”
Lo sport aiuta a
scaricare tensioni e stress, trattasi di una sorta di terapia corporea.
Come hai scelto
il tuo sport? “Penso che non sia stato io a scegliere il mio sport, ma lui abbia
trovato me: sin da bambino mio padre mi portava con lui a vedere i tornei
interforze di calcetto e da lì nacque il mio amore verso il calcio, un qualcosa
che ha fatto della mia vita una cosa unica, permettendomi non solo di ottenere
ottime prestazioni fisiche, ma anche di arricchirmi di amici con i quali
condividere vittorie, sconfitte e tantissime altre emozioni.”
Nella tua
disciplina quali difficoltà si incontrano? “Sono varie le difficoltà che un
calciatore può incontrare svolgendo la propria disciplina. Una fra tutte è
trovare il giusto equilibrio tra studio e sport: giocare a livello agonistico
significa svolgere cinque allenamenti a settimana e se a ciò si aggiunge il fatto
di giocare in una squadra collocata in un paese distante dal tuo, è ben chiaro
come diventi difficile far conciliare ambedue le cose. Tuttavia attraverso la
passione e la determinazione è possibile diventare un ottimo calciatore nonché
un ottimo studente, sfatando il mito del calciatore ignorante.”
Finché si riesce,
soprattutto da ragazzi è importante portare avanti la passione dello sport ed
allo stesso tempo è importante anche investire in cultura anche se ciò comporta
dei sacrifici perché entrambe le attività sono impegnative, ma alla lunga
entrambe hanno un tornaconto per il benessere della persona, una sorta di
valore aggiunto.
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Riguardo l’alimentazione,
prima di una gara cerco di mantenermi il più leggero possibile, mangiando pasta
in bianco, insalata e bevendo grandi quantità d’acqua al fin di arrivare
abbastanza idratato alla gara. Durante la gara, invece, è essenziale assumere
una buona quantità di sali minerali per ridurre al massimo lo spreco di
energie. Inoltre, anche l’alimentazione post gara è fondamentale per recuperare
il prima possibile la miglior condizione fisica, reintegrando nel nostro
organismo tutte le energie disperse durante la gara. Infatti, subito dopo un
incontro mangio una banana e bevo acqua per riparare nuovamente le fibre
muscolari.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non
concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Durante la mia
carriera calcistica ho abbandonato il terreno di gioco un’unica volta a causa
di una distorsione, che mi impediva di offrire alla squadra scatti e azioni di
gioco significative. Si tratta dell’unico caso capitatomi, poiché le mie
prestazioni sportive sono prevalentemente incentrate su sana aggressività e
voglia di non mollare mai, valori a me trasmessi dal mio primo allenatore: mio
padre.”
Cosa ti ha fatto
mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Ciò che mi spinge a praticare
sport è la continua e crescente voglia di migliorarmi, di confrontarmi con gli
altri, di vincere per me stesso e per gli altri, di fare della mia vita
un’opera d’arte, ma soprattutto lo pratico poiché, per alcuni come me, non si
tratta di uno svago e/o di un passatempo bensì di una vera e propria esigenza
di vita. Ritengo di non poter riuscire ad immaginare la mia vita senza lo
sport, priva di quelle sane esperienze, che mi portano ad affrontare con
maggior naturalezza e maturità, varie problematiche che mi si presentano
durante la vita.”
Lo sport diventa
scuola di vita, attraverso lo sport ci si plasma come un’opera d’arte.
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere e/o performance? “Riguardo al
mio benessere nello sport e alle mie performance, ciò che influisce sono
semplicemente sana alimentazione, voglia di far bene, professionalità e
intensità in allenamento, ma soprattutto la competitività che da sempre è parte
integrante della mia vita: sin da bambino amavo vincere e lo amo tutt’ora.”
Lo sport aiuta ad
essere vincenti anche nella vita quotidiana, è una sorta di allenamento
quotidiana alla mentalità vincente.
La gara della tua vita dove hai dato il
meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “La gara della mia vita è stata senza dubbio il derby
giocato tra Manfredonia e Foggia, una partita sentitissima a livello
provinciale e regionale, giocata in casa (Manfredonia) con un migliaio di
tifosi a sventolare i colori della mia squadra. Ricordo ancora la notte prima
del match: scalpitavo nel letto, privo di sonno, ma con una grandissima voglia
di regalare a me stesso e ai tifosi un giorno indimenticabile. Ore 10:00 di una
domenica mattina, l’arbitro fischia l’inizio della partita ed un tifo
assordente inizia ad accompagnare me e la mia squadra verso la vittoria finale. Penso che siano emozioni che solo il calcio è
in grado di regalarti e di imprimerli con forza nella tua mente per sempre.”
Le emozioni
vissute da atleta sono importanti, diventano un imprinting per il senso di
autoefficacia, una delle fonti dell’autoefficacia sono proprio le sensazioni
sperimentate in precedenti situazioni dove si è sperimentato successo,
competenza. Questi eventi e le sensazioni correlate diventano una risorsa per
la persona, sempre a disposizione, basta andare a ricercarla nel momento del
bisogno.
L’atleta
attraverso lo sport impara ad acquisire una mentalità vincente, comprende che
se davvero vuole qualcosa farà di tutto per ottenerla attraverso un lavoro di
goal setting di definizione di obbiettivi, focalizzandosi per quel obiettivo
ritenuto importante ed impegnandosi al massimo con passione e determinazione
per il raggiungimento.
Quali capacità, risorse, caratteristiche,
qualità hai dimostrato di possedere? “Ritengo che chiunque mi conosca sia riuscito ad intravedere in me,
determinazione, costanza, competitività, lealtà, ma soprattutto umiltà. Si
tratta di valori a me trasmessi dall’educazione familiare, che da sempre
accompagna il mio percorso di formazione.”
Il percorso di
formazione personale si acquisisce non solo con lo studio ma con l’ambiente
famigliare e soprattutto con l’ambiente dello sport che al pari di quello
famigliare e scolastico trasmette valori importanti della vita della persona.
Nello sport quali meccanismi psicologici ti aiutano per il
tuo benessere e/o performance? “Gli unici
meccanismi psicologici che hanno e che tutt'ora aiutano le mie performance sono
determinazione e professionalità. Ritengo infatti che questi due elementi
possano portare ognuno di noi a raggiungere diversi obbiettivi non solo nello
sport, ma nella vita in generale: far procedere di pari passo determinazione e
professionalità mi ha portato in breve tempo al raggiungimento di vari
traguardi, rendendomi sempre più competitivo e consapevole delle mie potenzialità.”
Importante avere la consapevolezza delle proprie
risorse, caratteristiche personale, capacità ed anche importante conoscere i
propri limiti.
Cosa
pensano familiari d amici della tua attività sportiva? “I
miei familiari condividono a pieno questa mia scelta di vita anche perché la
maggior parte di essi ha svolto e/o svolge tutt'ora attività sportiva. Devo
quindi a loro questa mia forte passione nei confronti dello sport poiché
ritengo che spesso, ad influenzare le nostre scelte di vita, non siano tanto le
esperienze che facciamo durante il nostro percorso di crescita quanto
l’educazione che ci viene inculcata sin da bambini. Per quanto riguarda gli
amici, essendo la stragrande maggioranza di loro sportivi, riesco a condividere
a pieno le mie esperienze sportive scambiando diverse e valide osservazioni a
riguardo.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Un episodio divertente della mia
attività sportiva è stato quando, durante una sessione d’allenamento, facemmo
il gioco di 'ruba bandiera', utile a smorzare un po’ la tensione che in certe
fasi di campionato può esserci e nello stesso tempo a migliorare la reattività
di ogni singolo atleta. Era un pomeriggio come tanti altri, la squadra si
divise in due gruppi, l’uno a sinistra e l’altro a destra del preparatore con
la bandierina in mano. Era il mio turno, dall'altra parte c’era Paolo, un
compagno di squadra anch'esso molto veloce e reattivo. Il preparatore fischiò e
dopo pochi secondi io e Paolo giungemmo contemporaneamente dinanzi alla
bandierina scontrandoci bruscamente. Nessuno dei due fu disposto a mollare, ma
nel frattempo l’intero staff si uccise di risate.”
Momenti di svago della squadra servono a stemperare le tensioni,
a conoscersi meglio, a confrontarsi, a fare squadra, è importante un lavoro di
Team Building, accrescere la coesione della squadra, individuare un obiettivo
cune da perseguire e sapere che ognuno a modo suo è una risorsa per l’altro e
per l’intera squadra.
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Nel praticare attività fisica ho fatto del mio
carattere un qualcosa basato esclusivamente sulla solarità, disponibilità,
lealtà, rispetto nei confronti dell’avversario, ma ciò di cui vado maggiormente
fiero è la fermezza con la quale cerco di raggiungere vari obbiettivi. Non a
caso il mio motto di vita è 'Never back down' ovvero ‘Mai cedere’.”
Come
è cambiata la tua vita familiare e lavorativa nell'aver intrapreso un’attività
sportiva costante ed impegnativa? “Con
l’intraprendere un’attività sportiva e svolgendola in maniera professionale ho
avvertito netti miglioramenti non solo a livello sportivo, ma anche lavorativo
e familiare. Ritengo che la locuzione latina 'Mens sana in corpore sano',
appartenente a Giovenale, esprime al meglio la correlazione che deve esserci
tra corpo e mente: svolgere attività sportiva ti permette di allargare gli
orizzonti, di fare nuove conoscenze per poi travasarle nella vita di tutti i
giorni, riuscendo ad affrontare, in maniera elastica nonché matura, varie
situazioni familiari e lavorative.”
Quali sono le tue sensazioni preara, in gara, post-gara? “Solitamente nel pre-gara sono abbastanza carico, pieno
di adrenalina e cerco di trasformare quest’ultima in un qualcosa di positivo,
che mi permetta di esprimere al meglio le mie qualità. Subito dopo il fischio
iniziale, tutto ciò che mi circonda (tifosi, cori, condizioni climatiche ecc.)
non mi tocca minimamente …. scendo in campo e faccio il massimo per portare a
casa un risultato più che positivo. Si tratta di una metodologia che ho appreso
da un grande filosofo e atleta: Bruce Lee. Quest’ultimo, infatti, ritiene che
ai fini di un’ottima prestazione sia necessario liberare la mente da qualsiasi
pensiero, non seguire né la via della vittoria né quella della sconfitta,
concentrandosi esclusivamente su ogni piccolo movimento che il proprio corpo
sta per realizzare.”
Importante focalizzarsi sulle cose che si fanno,
mettere da parte qualsiasi distrazioni e dedicarsi solo a ciò che in quel
momento è importante, riportare l’attenzione al momento presente.
Hai
dovuto scegliere nella tua vita di prendere o lasciare uno sport a causa di una
carriera scolastica o lavorativa? “All'età di diciotto anni ho deciso di abbandonare il calcio a livello agonistico e di
dedicarmi a pieno alla riuscita di un altro sogno. Praticare sport a livello
agonistico significa svolgere dai quattro ai cinque allenamenti a settimana e
se a ciò si aggiunge il fatto di giocare in una squadra a 30 Km dal tuo paese,
diventa difficile far conciliare entrambe le cose. Tuttavia abbandonare del
tutto lo sport è qualcosa che mi ucciderebbe, così ho deciso di continuare a
praticarlo a livello agonistico, giocando in società locali, passando dal
calcio a 11 al calcio a 5 ed intraprendendo pesistica, al fin di prepararmi al
meglio per le prove concorsuali.”
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello sport? “Sono tanti i consigli che potrei dare a tutti coloro
che si trovano dinanzi ad importanti scelte sportive, ma in particolar modo
vorrei imporgli di non consentire mai a nessuno di ostacolare la propria
passione, i propri sogni. Nello sport, così come nella vita, è facile cadere,
ma si deve sempre trovare la forza per rialzarsi e ricominciare con più grinta
e convinzione di prima. La vita è un qualcosa di così straordinario, che merita
di essere vissuta in maniera straordinaria. Sia nello sport, sia nella vita si
deve essere abbastanza intelligenti e perspicaci da poter raggiungere tutto ciò
che ci spetta.”
Rollo appare molto deciso, autoefficace e resiliente,
sa quello che vuole e come ottenerlo.
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Si
tratta di qualcosa di cui ne vado fiero e orgoglioso: durante la mia carriera
non ho mai assunto e mai assumerò sostanze dopanti. Ritengo che il nostro
organismo sia stato creato per migliorarsi fino ad un certo livello e con una
certa tempistica. Alterare una delle due componenti e/o entrambe porta ad
ottenere magnifici risultati in breve tempo, ma se si è Uomini si è in grado di
capire che si sta commettendo un mastodontico errore, che a lungo tempo
danneggia gravemente il nostro sistema muscolare, osseo e nervoso. Quello del doping è un fenomeno con il quale
convivo giornalmente in quanto diversi miei colleghi di palestra, fanno uso di
anabolizzanti e steroidi. A tal proposito sto pensando di crearmi una maglietta
con su scritto “100% natural physical”, da indossare durante la sessione
d’allenamento, per fargli capire quanto sia bello raggiungere il loro stesso
livello dopo anni di sacrifici. Un famoso detto recita: ‘le cose più belle sono
sempre le più difficili’.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Il
messaggio che mi sente di dare per ovviare a tale fenomeno è: ‘Lo sport è nato
per combattere la paura, la fatica e la difficoltà. Se si smette di aver paura
o ancor peggio di provar fatica, allora non siamo più atleti, ma semplici
macchine’.”
Riesci
a immaginare una vita senza sport? “Immagino tante vite
prive di sport, ma non la mia. Lo sport è per me diventato una vera e propria
identità, un’esigenza, una necessità, un qualcosa con il quale convivo sin da
bambino e che in certi casi può diventare il tuo migliore amico. E’ unico ed
incomparabile e spesso salva molte vite.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “In
particolar modo nel calcio spesso si è chiamati ad affrontare infortuni e
periodi di scarso rendimento. Tuttavia si deve sempre cercare di restar lucidi
e di non perdere mai di vista il proprio obbiettivo. La famiglia, gli amici, la
determinazione e la costanza in allenamento sono gli unici modi per venirne
fuori con professionalità. Mai e infinitamente mai ci si deve abbandonare alle
proprie mancanze, sentirsi inferiori ad altri…. si deve dar conto solo a se
stessi e capire dove e come migliorarsi il più velocemente possibile, per
tornare ad offrire prestazioni fisiche degne del proprio organismo.”
Ritieni utile la figura dello
psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? “Ritengo che la figura dello psicologo
dello sport sia molto importante per un atleta soprattutto durante fasi di
stagione nelle quali si ha difficoltà ad esprimersi al meglio. Confrontarsi con
lo psicologo potrebbe consentire all’atleta di ritrovarsi e riprendere la
giusta condizione fisica. A tal proposito è indispensabile sottolineare come
per un allenatore possa essere estremamente difficile comprendere o individuare
situazioni che spesso si verificano al di fuori del rettangolo di gioco, e che
possono fortemente influenzare il rendimento dell’atleta. E’ dunque evidente
come la figura dello psicologo non dovrebbe mancare in nessuna società
sportiva, affinché ogni atleta possa mantenere un giusto equilibrio.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi
per avvicinarli a questo sport fatto di fatica e impegno? “Il
messaggio che vorrei rivolgere a tutti i ragazzi che si apprestano ad
avvicinarsi allo sport, sia a livello amatoriale sia a livello agonistico, è di
credere sempre nelle proprie capacità, di essere testardi nell’inseguire un
sogno, di essere sempre coerenti con se stessi e con gli altri, ma soprattutto
di praticare lo sport con amore e dedizione.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Per
quanto riguarda i sogni realizzati ad oggi è uno solo: aver giocato in una
società che militava in serie D. Giocare in quella squadra mi ha reso un uomo
migliore, permettendomi di osservare la vita da un punto di vista insolito.”
Un’intervista ad Aloisio è riportata nel mio libro Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta, edito da Prospettiva Editrice.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=397&controller=product
Psicologo,
Psicoterapeuta
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Nessun commento:
Posta un commento