Matteo SIMONE
Fabrizio Macchi, atleta che a 13 anni gli viene diagnosticato un osteosarcoma al ginocchio sinistro che gli causa l’amputazione della gamba sinistra e, successivamente, l’asportazione del lobo inferiore del polmone destro per via di una metastasi.
Fabrizio, uscito dall’ospedale, inizia
ad impegnarsi seriamente con l’attività fisioterapica e di riabilitazione, ma
soprattutto si butta nello sport e in tutto ciò che può aiutarlo a recuperare
le forze.
Fabrizio
Macchi racconta su “Sport di più magazine” di Gennaio/Febbraio 2013 come si può superare ogni ostacolo
e diventare campioni nello sport:
“Non esiste una vera e propria ricetta per
diventare campioni, ma esistono delle capacità che ognuno di noi possiede che
concorrono per diventare campioni, bisogna trovarle. Ecco questo è il segreto:
trovare dentro di noi la giusta strada, le giuste motivazioni per perseguire
un obiettivo che ci porti ad essere campioni nella nostra vita. Nel mio caso la
malattia ha avuto un ruolo fondamentale per trovare in me le motivazioni per
riemergere e trovare la strada per costruirmi una seconda vita.
Le doti
sportive non te le regala nessuno. La mente poi fa la differenza. La mente la
puoi allenare lavorando con tenacia e voglia di arrivare sempre più lontano,
mettendosi in discussione per migliorare ogni nano secondo. La forza dell’uomo
sta proprio lì nel perseverare l’obiettivo fino in fondo. Le cose che rendono
importanti la nostra vita sono amore, rispetto e dedizione, cosi si riesce ad
essere orgogliosi di noi stessi realizzando i propri sogni”.
Ho
proposto a Fabrizio di rispondere ad alcune domande per conoscere quali sono
gli aspetti che incidono sul benessere e quali sulla performance.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un
comune sportivo? “Beh non vorrei peccare di modestia, ma credo in un paio di
occasione di essermi sentito il numero uno. Sai quando ti capita di essere sul
gradino più alto del podio in un campionato del mondo e senti che hai fatto
tutto quello che dovevi, senti di aver coronato tutti i sacrifici… beh li mi
sono sentino un Campione dentro.”
Un’intervista a Fabrizio è riportata nel libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e e performance dell'atleta” di Matteo Simone. Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. Data di Pubblicazione: 15 novembre 2017.
Come
ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Sicuramente nella mia
vita lo sport ha avuto un ruolo fondamentale per riprendermi la vita vera nel
momento post guarigione dal cancro…e di ritornare a vivere una vita ricca di
soddisfazioni.”
Fabrizio
si è ripreso, a modo suo, la sua vita. Riesce a tenere le redini della sua vita
anche attraverso lo sport.
Come
hai scelto il tuo sport? “Ne ho fatti cosi tanti… non so. Sono innamorato delle
sport.. devo dirti che adesso mi piace viverlo anche in un modo non più
agonistico.”
Fabrizio
è un vero campione perché non è attaccato alla vittoria, non è dipendente dal
successo, dopo aver sperimentato il successo con lo sport continua a praticarlo
per il semplice benessere.
Nella
tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Si incontrano sempre
difficoltà, quando l’obiettivo da raggiungere è grande aumentano anche le
difficoltà. In particolare non ce ne sono di diverse nel ciclismo credo sia
uguale per tutte le discipline se le vivi al 110%.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “La risposta chiederebbe
davvero un paio di pagine, quindi mi limito a dirti che utilizzo una dieta più sbilanciata sulle proteine e cerco di tenere il picco insulinico sempre lineare
e basso. Integro con i supplement food naturali e bevo molta acqua.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non
concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Sinceramente credo
il caldo torrido, le giornate con molta umidità mi hanno sempre dato fastidio.
Ammetto pero di non essermi mai arreso e ritirato per una condizione
climatica.”
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Adesso non faccio più attività agonistica con la maglia della Nazionale per una scelta di
anzianità di servizio (45 anni ci sta' fare il giro di boa) e per restare
maggiormente con la mia famiglia. Vivere la crescita dei miei bimbi Thomas e
Mattia non ha davvero rivali.”
Nello sport chi
ha contribuito al tuo benessere o performance? “Sai in più
di 20 anni di attività agonistica di cui almeno 14 a top level di persone ne ho
incontrate davvero tante che mi hanno aiutato nel bene e nel male. Ho avuto il
piacere di lavorare con professionisti assoluti sia in Nazionale e nel mio team
personale. La vera costante di tutto per’ è sempre stata la mia famiglia.”
Fabrizio
è innamorato dello sport, ma al primo posto c’è sempre la sua famiglia.
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai
sperimentato le emozioni più belle? “Sicuramente il secondo Campionato del
Mondo vinto in Canada nel 2010, li è stato tutto al top.”
Quale tua esperienza ti da la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita? “Indubbiamente aver sconfitto il cancro ed
essermi ripreso la mia vita. Quello mi servirà sempre in ogni frangente della
mia vita. Sulla stessa bilancia ci metterei la nascita dei miei due figli, un
momento di grande emozione di forza di voglia di vivere.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di
possedere? “Forse la determinazione nel cercare di realizzare i propri sogni.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “La la determinazione e la voglia di migliorare sempre.”
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva tesa al
benessere o alla performance? “La mia famiglia ha sempre condiviso la mia
passione verso le 2 ruote. Negli ultimi anni mia moglie ha sempre insistito
perché io smettessi e mi dedicassi maggiormente ai miei figli. Le ho dato retta
adesso che ho smesso con l’agonismo mi godo davvero la famiglia. Per gli amici
credo abbiamo sempre condiviso e supportato con entusiasmo la mia carriera.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Gli episodi più curiosi che mi sono capitati in realtà sono legati alla mia
disabilità o nostra (dei miei compagni di squadra). Girando per il mondo ne ho
viste e sentite di tutti i colori.”
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Che sono
decisamente un testardo.”
Come
è cambiata la tua vita familiare e lavorativa nell’aver intrapreso un’attività
sportiva costante e impegnativa? “Beh quando fai una attività agonistica come
quella che ho fatto io per anno al top c’è poco tempo per il resto. Il mio
tempo extra sport è sempre stato dedicato alla famiglia.”
Quali sono state le tue sensazioni pre-gara, in gara, post gara? “In 15 anni di
attività ho avuto 1000 sensazioni diverse dalla serenità massima, alla tensione
alla delusione massima. Che dirti di più anche queste vissute al 110%.”
Hai
dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una
carriera scolastica o lavorativa? “No, al contrario ho lasciato il lavoro per
la mia carriera sportiva. La scuola però l’ho sempre seguita e terminata nel
migliori dei modi. L’istruzione è una componente molto importante anche per un
atleta.”
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello sport? “Di seguire quello che la
propria pancia suggerisce.”
C’è
stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “No però
ho incontrato dei disguidi a causa di un broncodilatatore che io utilizzavo e utilizzo per le mie problematiche polmonari.”
Un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping? “Tutti i successi più grandi li
devi conquistare con i tuoi mezzi e con la tua determinazione, il resto non
conta nulla.”
Riesci
a immaginare una vita senza sport? “Sicuramente senza agonismo si. Lo sport
inteso come benessere rimarrà sempre con me.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Infortuni grazie a Dio mai
avuti sconfitte tante superate quasi tutte nel migliore dei modi. Crisi non
sono mai state legate al mondo dello sport.”
Ritieni
utile lo psicologo dello sport? “Assolutamente utile. Io sono anni che
lavoro con uno psicologo sportivo ed è utile per tutta la tua attività. La
mente deve essere allenata quanto o più del fisico.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a questo sport di fatica, impegno, sofferenza? “In questa fase della vita, nel
mondo parole come fatica, impegno, sofferenza forse non suonano più molto bene,
però se si vuole veramente ottenere qualche cosa è importante crederci fino in
fondo. I limiti sono nella mente e non nel fisico.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Ho due figli e una famiglia speciale… credo di non chiedere di più.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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