Ho
realizzato sogni che non immaginavo neanche come andare alle olimpiadi
Matteo SIMONE
L’Ironman consiste in una competizione di triathlon considerata estrema, la frazione di nuoto è di 3,8 km, si pedala per 180km e si conclude correndo la maratona di 42,195km.
In settembre 2015 ho portato a termine l’Ironman dell’Isola d’Elba impiegando 16h16’ ed arrivando nel
tempo massimo di 17 ore e quasi ultimo degli arrivati, ma la considero la gara
più bella della mia vita.
Anche per
Daniel la gara della vita forse è stata un Ironman, ma lui l’Ironman l’ha
vinto, ed allora, attraverso le risposte ad un questionario di psicologia e sport per il benessere e la performance, abbiamo
l’opportunità di conoscere il punto di vista di un campione riguardo gli
aspetti che incidono sul benessere e sulla performance.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Ho vissuto enormi soddisfazioni nello sport, ma anche
frustrazioni infinite, tutte le volte che mi sono sentito un campione è
arrivato qualcuno e mi ha messo i piedi per terra da sportivo comune.”
Come
ha contribuito lo sport al tuo benessere o performance? “Grazie allo sport mi sono
realizzato nella vita, almeno fino adesso. Mi ha permesso di esprimermi e farlo
capire anche agli altri.”
Come
hai scelto il tuo sport? “Per caso, nuotavo e poi non sono più riuscito per
cause esterne, li ho conosciuto un insegnate che mi ha fatto fare i primi
passi.”
Nella
tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Tutte, dall’esterno l’indifferenza
del mondo, dall’interno, la gara più dura che esiste in una singola giornata,
una sofferenza infinita.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Seguo i principi della
dieta zona, una dieta mediterranea bilanciata. Italiana al 100%.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non
concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Errori nella
preparazione, mancato recupero degli allenamenti, overtraining o aspettative
sbagliate.”
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “L’entusiasmo di
raggiungere nuovi obiettivi, el il corpo che a 40 anni mi da dei feedback
ancora molto performanti.”
Anche
se lo sport e gli allenamenti comportano fatica, il benessere che ne deriva può
essere elevato ed altrettanto la motivazione interna che ti permette di
continuare a fare bene nonostante il passare degli anni, ed allora ci sii
impegna maggiormente per cercare di restare performanti e continuare a
sperimentare sensazioni di riuscita, di performance elevata.
Chi
ha contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “Tutti, la
famiglia dai primi giorni, la squadra ogni giorno e un ambiente familiare
sereno. È una condizione indispensabile per raggiungere il potenziale che
abbiamo. La mia ragazza, il mio coach, i ragazzi del team, gli amici da quando
ero bambino. Tutti fanno che io sia apposto con me stesso facendo quello che
faccio.”
Da
soli non si va da nessuna parte, il talento è importante ma è altrettanto
importante inizialmente una guida, un cercatore di talenti e successivamnete
uno staff che si occupi di te, che ti sostiene, sé iimportante il sostegno di
famiglia ed amici, è importante la persuasione verbale da parte di gente
esperta che ti dice che hai le qualità e le caratteristiche per far bene.
Qual è stata
la gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o dove hai sperimentato
le emozioni più belle? “Ho fatto tante gare bellissime, forse quando ho vinto
il mio primo ironman è stato una delle più belle e sofferte.”
Qual è una
tua esperienza che ti possa dare la sicurezza, la convinzione, che ce la puoi
fare nello sport o nella vita? “La resilienza, il fatto di avere degli
obiettivi chiari e un percorso per raggiungerli, poi la tenacia quaotidiana con
la convinzione che prima o poi ingranerà e farai un salto di qualità.”
Ho scritto
un libro dal titolo “Sviluppare la resilienza” e quello che dice Daniel è vero,
è importante avere la passione ed essere motivati nelle cose che si fanno,
impegnarsi, essere determinati, un elevata autoefficacia, un buon lavoro di goal
setting, stabilire mete sfidanti, difficili ma raggiungibili.
Quali sono
le tue capacità, risorse, caratteristiche, qualità che hai dimostrato di
possedere? “La tenaccia, e la resistenza oltre qualsiasi cosa. E l’affrontare
le difficolta con energia positiva.”
Quali i meccanismi psicologici ritieni ti
abbiano aiutano nello sport al tuo benessere o alla tua performance? “Il fatto di essere
nato e cresciuto in un paese dove le difficoltà sono la normalità anche per i bambini, e
la normalità del affrontare situazioni difficili, di crisi ogni giorno, e dove
devono essere presi delle scelte.”
Infatti, a volte da piccoli si impara ad
affrontare gradualmente piccoli problemi della vita, e si impara ad essere
resilienti e poi c’è la voglia di riscattarsi, di far bene, ci si abitua alle
difficoltà, è come se la fatica non esistesse.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici
della tua attività sportiva tesa al benessere
o alla performance? “Per loro è normale, faccio sport di
resistenza da quando avevo 6 anni, non mi conoscono diversamente. Poi sono
risucito a fare di questo una attivita economica, quindi lo vedono anche come
un lavoro come qualunque altro.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o
divertente della tua attività sportiva? “Da ragazzo era tutto molto più
difficile. Per fare le prime gare internazionali, siccome non avevo soldi, sono
andato negli States in un aereo di Cargo pieno di Cavalli, ed ero felicissimo.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel
praticare attività fisica? “Che mi piace proprio e non posso farne ameno. Mi
piace fare fatica insieme agli amici. Mi piace sentire che quando sono in forma
posso andare quasi all’infinito.”
Come è cambiata la tua vita famigliare,
lavorativa nell’aver intrapreso un’attività sportiva costante ed impegnativa? “La
mia vita è sempre stata cosi, non so come sarebbe stata altrimenti.”
Quali sono o sono state le
tue sensazioni pregara, in gara, post gara? “Ogni gara è diversa, ma tutte le
volte che ho fatto dei risultati straordinari, la serenità e la calma sono state
le sensazioni comuni prima e durante.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di
prendere o lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “No,
mi sono laureato in economia, mentre mi qualificavo per le olimpiadi.”
A seguito delle tue esperienze che
consiglio ti andrebbe di dare a coloro che si trovano a dover fare scelte
importanti nello sport? “Dipende da che scelte devono fare, ma chiunque voglia
fare una carriera nello sport deve essere consapevole che ci vogliono 10 anni
per costruire un atleta olimpionico. Quindi pazienza.”
E’ vero la chiave del successo sono le
10.000 ore di allenamento e quindi con calma e pazienza, apprendendo
dall’esperienza si può diventare campioni nella vita e nello sport.
C’è stato il rischio di incorrere nel
doping nella tua carriera sportiva? “È sempre una scelta. Io sono sempre stato
molto ingenuo al riguardo, poi con gli anni ho capito che non tutto era pulito
come sembrava. Poi bisogna scegliere da che lato stare.”
Qual è un messaggio che vorresti dare per
sconsigliare l’uso del doping e per fare uno sport teso al benessere o alla
performance? “Si può vincere senza doping, lavorando tantissimo, facendo
fatiche immense e con un bel po di fortuna. Ma quella vittoria avrà un sapore
unico che durerà in bocca tutta la vita.”
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Alzandomi presto ogni giorno e facendo tutto il
necessario per essere sulla strada di nuovo, a volte ci è voluto tanto tempo, a
volte poco.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello
sport, se si per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? “È
utile per focalizzare le energie mentali nelle cose importanti senza
disperderli. E metterli in campo al momento giusto. Ordinare i pensieri.”
Quale può essere un tuo messaggio rivolto ai ragazzi
per avvicinarsi a questo sport fatto di fatica, impegno, sudore, sofferenze? “Che
è divertente, e vi cambierà la vita, che con un po’ d’impegno farete delle cose
incredibili mai pensate prima.”
Quali sono i sogni che hai realizzato e quali
quelli da realizzare? “Ho realizzato sogni che non immaginavo neanche come
andare alle olimpiadi, e altri sogni come avere dei figlii sono un progetto per
il futuro.”
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