martedì 16 febbraio 2016

Non mollare fino all’ultimo secondo

“Si può assaporare completamente una situazione piacevole, senza dispiacersi quando finisce perché si comprende che ogni cosa è destinata a passare.” William Hart

Le persone dotate di alta resilienza sono flessibili, sanno adattarsi con prontezza a nuove situazioni.
Il Campione Olimpico di Takewondo, Carlo Molfetta in una intervista riportata su Idea Sport, Notiziario della Confsport Italia, spiega come ha vinto l’Olimpiade: “Sono una persona caparbia, cerco sempre di raggiungere le mete che mi prefiggo. È la stessa caparbietà che mi ha permesso di non smettere di fare Taekwondo quando, negli anni che vanno dal 2005 al 2008, ho subito quattro interventi alle ginocchia. Quindi, il ‘Non mollare fino all’ultimo secondo’ rappresenta il mio tentativo di raggiungere il sogno che avevo da bambino.
Da queste parole si evince la differenza di un campione, il non fermarsi davanti a imprevisti, il non mollare, il “piegarsi ma non spezzarsi”, l’essere resilienti che permette di rialzarsi più forti e determinati di prima ogni volta che c’è un impedimento, permette di ricominciare con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più esperienza, con più sicurezza. Continua Carlo: “I pensieri, in quei giorni, sono rivolti al momento che si sta vivendo, incontro dopo incontro.
Infatti è importante essere consapevoli nel “qui e ora” di quello che si fa, momento per momento, facendo ogni cosa con la massima attenzione e concentrazione, non lasciando niente al caso, curando i minimi particolari, senza distrazioni.
Si definisce resilienza la capacità di resistere alle frustrazioni, agli stress, in generale alle difficoltà della vita. La resilienza permette la ripresa dopo un evento traumatico, dopo un infortunio, dopo una sconfitta.

La persona resiliente possiede propensione a ricercare strategie creative di fronte alle difficoltà. La persona resiliente possiede risorse personali, autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza, importanti relazioni familiari, amicali e una buona rete di relazioni formali e informali. L’avere accesso a relazioni supportive, più o meno prossime, è un fattore protettivo.
La persona resiliente affronta i problemi in modo costruttivo, sa uscire dalle situazioni difficili. Essere resilienti significa essere duttili e flessibili, accettando di sbagliare, sapendo di poter rivedere e correggere le proprie azioni.
Sentimenti come il piacere, l’allegria, l’appagamento, la soddisfazione per il proprio lavoro, l’amore e l’affetto, unitamente a qualche bella risata e a momenti calorosi trascorsi con gli amici, rafforzano le capacità mentali essenziali alla soluzione dei problemi.
Alcuni tipi di attività gradevoli accrescono la forza di resilienza, il gioco, per esempio, contribuisce a sviluppare capacità fisiche, autocontrollo e conoscenze, oltre a migliorare la salute. I piacevoli momenti trascorsi con gli amici rafforzano il sistema immunitario.
Le energie accumulate nelle fasi positive sono durevoli, restano a nostra disposizione per quando saremo colpiti da un evento avverso o ci troveremo ad attraversare un lungo periodo di difficoltà. Prendersi il tempo per ridere, apprezzare i momenti piacevoli e godere delle piccole cose sono atteggiamenti che influiscono sul cervello e sul sistema nervoso potenziando le abilità di problem solving e questo, a sua volta, rafforza la resilienza.
Tra i fattori individuali che promuovono la resilienza vi sono: avere relazioni sociali intime, flessibilità/adattabilità (essere cooperativi, amabili e tolleranti e inclini al cambiamento), essere assertivi e saper chiedere aiuto, sensibilità interpersonale, autoefficacia, locus of control interno, capacità di porsi degli obiettivi e di trovare strategie adeguate per conseguirli, progettualità futura, ottimismo, senso dell’umorismo, rete sociale di supporto informale.
Sforzandoci di fissare l’attenzione sul respiro impariamo a rimanere nella realtà del momento presente.

Bibliografia
Idea Sport, Notiziario della Confsport Italia, Anno IV, n. 12, Dicembre 2012, pp. 9-11.
Sielbert A., Il vantaggio della resilienza, come uscire più forti dalle difficoltà della vita. Edizioni AMRITA, Torino, 2008.
Simone M., Sviluppare la Resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport. MJM, Meda (MI), 2014.

www.psicologiadellosport.net

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