Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Gli atleti resilienti sono meno propensi a fare uso di sostanze dopanti, ma di fronte a sconfitte e frustrazioni si mettono sotto con l’impegno, la tenacia, la forte motivazione e fanno in modo di riuscire nel loro intento o, comunque, se non riescono a tornare ai vertici possono considerare e valutare i propri limiti senza cercare di barare per superarli ed ottenere vittorie o prestazioni truccate.
La
resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo” (mentre mi piego
mi preparo), sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte
con più voglia riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli aspetti, le aree
in cui ha mostrato carenza.
Chi è resiliente, infatti, non si lascia abbattere
da una sconfitta ma ne esce rafforzato, analizza i suoi errori e trova le
giuste soluzioni per tornare a vincere. È grazie a questa dote del carattere
che si diventa campioni: alcuni ci nascono altrimenti la si può sempre
coltivare.
Test
di valutazione della resilienza. Su una scala da 1 (molto scarso) a 5 (molto
elevato), attribuite un punteggio alle seguenti affermazioni.
-
In una crisi o in una situazione
caotica, resto calmo e mi concentro sulle azioni più utili da intraprendere
-
Di solito sono ottimista. Considero
le difficoltà un ostacolo temporaneo, mi aspetto di superarle e sono persuaso che
le cose volgeranno al meglio
-
Riesco a reggere un alto grado di
incertezza e ambiguità
-
Mi adatto rapidamente a nuove
situazioni. Riesco efficacemente a risollevarmi dalle difficoltà
-
Ho un carattere allegro. Riesco a
vedere il lato divertente anche nelle situazioni difficili, so sorridere di me
stesso e sono spesso di buon umore
-
Sono capace di riprendermi
emozionalmente da perdite e battute d’arresto. Ho amici con i quali posso
parlare. So esprimere i miei sentimenti agli altri e chiedere il loro aiuto
(Coltivate
i punteggi bassi).
Se
all’atleta non gli va di arrivare secondo dopo essere stato imbattibile per
tanto tempo, per tanti anni, può riorganizzare la propria vita e fare altro per
realizzarsi, può diventare commentatore sportivo, allenatore, dirigente.
Il
Campione Olimpico di Takewondo, Carlo Molfetta in una intervista riportata su Idea Sport, Notiziario della Confsport Italia, spiega
come ha vinto l’Olimpiadi, prima di tutto era determinato nelle sue intenzioni,
infatti afferma: “la differenza la fa chi pensa: “Io voglio vincere le Olimpiadi”, come è accaduto a me, a Londra”. Continua Carlo parlando della sua
forte determinazione dicendo: “Sono una persona caparbia, cerco sempre di
raggiungere le mete che mi prefiggo. È la stessa caparbietà che mi ha permesso
di non smettere di fare Taekwondo quando, negli anni che vanno dal 2005 al
2008, ho subito quattro interventi alle ginocchia. Quindi, il 'Non mollare fino
all’ultimo secondo' rappresenta il mio tentativo di raggiungere il sogno che
avevo da bambino”.
Da
queste parole si evince la differenza di un campione, il non fermarsi davanti a
imprevisti, il non mollare, il “piegarsi ma non spezzarsi”, l’essere resilienti
che permette di rialzarsi più forti e determinati di prima ogni volta che c’è
un impedimento, permette di ricominciare con più entusiasmo di prima, con più
coraggio, con più esperienza, con più sicurezza. Continua
Carlo: “I pensieri, in quei giorni, sono rivolti al momento che si sta vivendo,
incontro dopo incontro”.
Infatti è importante essere consapevoli nel “qui e
ora” di quello che si fa, momento per momento, facendo ogni cosa con la massima
attenzione e concentrazione, non lasciando niente al caso, curando i minimi
particolari, senza distrazioni.
La
persona resiliente possiede risorse personali, autostima, attitudine ad
apprendere dall’esperienza, importanti relazioni familiari, amicali e una buona
rete di relazioni formali e informali. La persona resiliente affronta i
problemi in modo costruttivo, sa uscire dalle situazioni difficili.
Idea Sport, Notiziario della
Confsport Italia, Anno IV, n. 12, Dicembre 2012, pp. 9-11.
Simone M., Sviluppare
la Resilienza Per affrontare crisi, traumi,
sconfitte nella vita e nello sport.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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