martedì 16 febbraio 2016

Sviluppare la resilienza per prevenire il doping

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta 

Gli atleti resilienti sono meno propensi a fare uso di sostanze dopanti, ma di fronte a sconfitte e frustrazioni si mettono sotto con l’impegno, la tenacia, la forte motivazione e fanno in modo di riuscire nel loro intento o, comunque, se non riescono a tornare ai vertici possono considerare e valutare i propri limiti senza cercare di barare per superarli ed ottenere vittorie o prestazioni truccate.

La resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo” (mentre mi piego mi preparo), sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte con più voglia riscattarsi, di far meglio, di migliorare gli aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza. 
Chi è resiliente, infatti, non si lascia abbattere da una sconfitta ma ne esce rafforzato, analizza i suoi errori e trova le giuste soluzioni per tornare a vincere. È grazie a questa dote del carattere che si diventa campioni: alcuni ci nascono altrimenti la si può sempre coltivare.
Test di valutazione della resilienza. Su una scala da 1 (molto scarso) a 5 (molto elevato), attribuite un punteggio alle seguenti affermazioni.
-       In una crisi o in una situazione caotica, resto calmo e mi concentro sulle azioni più utili da intraprendere
-       Di solito sono ottimista. Considero le difficoltà un ostacolo temporaneo, mi aspetto di superarle e sono persuaso che le cose volgeranno al meglio
-       Riesco a reggere un alto grado di incertezza e ambiguità
-       Mi adatto rapidamente a nuove situazioni. Riesco efficacemente a risollevarmi dalle difficoltà
-       Ho un carattere allegro. Riesco a vedere il lato divertente anche nelle situazioni difficili, so sorridere di me stesso e sono spesso di buon umore
-       Sono capace di riprendermi emozionalmente da perdite e battute d’arresto. Ho amici con i quali posso parlare. So esprimere i miei sentimenti agli altri e chiedere il loro aiuto
(Coltivate i punteggi bassi).
Se all’atleta non gli va di arrivare secondo dopo essere stato imbattibile per tanto tempo, per tanti anni, può riorganizzare la propria vita e fare altro per realizzarsi, può diventare commentatore sportivo, allenatore, dirigente.
Il Campione Olimpico di Takewondo, Carlo Molfetta in una intervista riportata su Idea Sport, Notiziario della Confsport Italia, spiega come ha vinto l’Olimpiadi, prima di tutto era determinato nelle sue intenzioni, infatti afferma: “la differenza la fa chi pensa: “Io voglio vincere le Olimpiadi”, come è accaduto a me, a Londra”. Continua Carlo parlando della sua forte determinazione dicendo: “Sono una persona caparbia, cerco sempre di raggiungere le mete che mi prefiggo. È la stessa caparbietà che mi ha permesso di non smettere di fare Taekwondo quando, negli anni che vanno dal 2005 al 2008, ho subito quattro interventi alle ginocchia. Quindi, il 'Non mollare fino all’ultimo secondo' rappresenta il mio tentativo di raggiungere il sogno che avevo da bambino”.

Da queste parole si evince la differenza di un campione, il non fermarsi davanti a imprevisti, il non mollare, il “piegarsi ma non spezzarsi”, l’essere resilienti che permette di rialzarsi più forti e determinati di prima ogni volta che c’è un impedimento, permette di ricominciare con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più esperienza, con più sicurezza. Continua Carlo: “I pensieri, in quei giorni, sono rivolti al momento che si sta vivendo, incontro dopo incontro”. 

Infatti è importante essere consapevoli nel “qui e ora” di quello che si fa, momento per momento, facendo ogni cosa con la massima attenzione e concentrazione, non lasciando niente al caso, curando i minimi particolari, senza distrazioni.
La persona resiliente possiede risorse personali, autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza, importanti relazioni familiari, amicali e una buona rete di relazioni formali e informali. La persona resiliente affronta i problemi in modo costruttivo, sa uscire dalle situazioni difficili.

Bibliografia
Idea Sport, Notiziario della Confsport Italia, Anno IV, n. 12, Dicembre 2012, pp. 9-11.
Simone M., Sviluppare la Resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport.

Matteo SIMONE  
380-4337230 - 21163@tiscali.it  
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR  

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