Matteo SIMONE
Ci vuole convinzione, grinta, forza, determinazione per dedicarsi ad un periodo di preparazione atletica, in base agli obiettivi, può richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e non tutti sono disposti a questi impegni.
Quindi, la cosa importante è decidere le priorità,
gli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento, da soli è difficile, più è
alto l’obiettivo, più sono le pretese, più è alto l’impegno, il costo in
termini di soldi, di investimento di tempo.
Il
talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza
fondamentale.
Fissare obiettivi limitati, raggiungibili
e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare
l'autoefficacia dell'atleta.
Utilizzando il modello O.R.A. si definisce
chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per raggiungerlo. E’ importante
riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto.
Ciò che distingue
un campione da un atleta comune è la resilienza, il cui significato è:
“mi piego ma non mi spezzo”, che sta a significare che il vero campione esce
fuori dalle sconfitte con più voglia riscattarsi, di far meglio, di migliorare
gli aspetti, le aree in cui ha mostrato carenza. Chi è resiliente, infatti, non
si lascia abbattere da una sconfitta ma ne esce rafforzato, analizza i suoi
errori e trova le giuste soluzioni per tornare a vincere. È grazie a questa
dote del carattere che si diventa campioni: alcuni ci nascono altrimenti la si
può sempre coltivare.
Il Campione Olimpico di Takewondo, Carlo
Molfetta in una intervista riportata su Idea Sport, Notiziario della Confsport Italia, spiega come ha vinto l’Olimpiadi, prima di
tutto era determinato nelle sue intenzioni, infatti afferma: “La differenza la
fa chi pensa: 'Io voglio vincere le Olimpiadi', come è accaduto a me, a
Londra”. Continua Carlo parlando della sua forte determinazione dicendo: “Sono
una persona caparbia, cerco sempre di raggiungere le mete che mi prefiggo. È la
stessa caparbietà che mi ha permesso di non smettere di fare Taekwondo quando, negli anni che vanno dal 2005 al 2008, ho
subito quattro interventi alle ginocchia. Quindi, il “Non mollare fino
all’ultimo secondo” rappresenta il mio tentativo di raggiungere il sogno che
avevo da bambino”.
Da queste parole si evince la differenza
di un campione, il non fermarsi davanti a imprevisti, il non mollare, il
“piegarsi ma non spezzarsi”, l’essere resilienti che permette di rialzarsi più
forti e determinati di prima ogni volta che c’è un impedimento, permette di
ricominciare con più entusiasmo di prima, con più coraggio, con più esperienza,
con più sicurezza.
Continua Carlo: “I pensieri, in quei
giorni, sono rivolti al momento che si sta vivendo, incontro dopo incontro”.
Infatti è importante essere consapevoli nel “qui e ora” di quello che si fa,
momento per momento, facendo ogni cosa con la massima attenzione e
concentrazione, non lasciando niente al caso, curando i minimi particolari,
senza distrazioni.
Inoltre è importante sognare gli
obiettivi, crederci, immaginarsi vincente, farlo credere anche agli altri.
Ancora Carlo afferma: “Ho iniziato a sognarle a 12 anni. Poi successe che
ufficializzarono il Taekwondo come sport Olimpico, a Sidney. Da lì, preso
dall’euforia iniziai a firmare autografi ai miei compagni di scuola e alle
professoresse dicendo che prima o poi avrei vinto l’oro Olimpico”.
Lo sportivo non è
solo, è circondato dall’allenatore che dovrebbe conoscere le sue potenzialità,
i suoi punti di forza e di debolezza, dovrebbe costruire con l’atleta un
progetto di obiettivi raggiungibili, stimolanti, da rivalutare all’occasione,
dare feedback adeguati, spiegare le sedute di allenamento, l’importanza del
gesto sportivo, il significato, raccontare aneddoti, far parte della storia
sportiva dell’atleta, condividere momenti di gioia e sofferenza, di vincite e
di sconfitte, essere disposto ad ammettere di aver fatto un errore, di aver
preteso, di aver sottovalutato, di non aver considerato.
Si definisce resilienza la capacità di
resistere alle frustrazioni, agli stress, in generale alle difficoltà della
vita. La resilienza permette la ripresa dopo un
evento traumatico, dopo un infortunio, dopo una sconfitta. La persona resiliente possiede propensione
a ricercare strategie creative di fronte alle difficoltà. La persona resiliente
possiede risorse personali, autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza,
importanti relazioni familiari, amicali e una buona rete di relazioni formali e
informali. La persona resiliente affronta i problemi in modo costruttivo, sa
uscire dalle situazioni difficili. Essere resilienti significa essere duttili
e flessibili, accettando di sbagliare, sapendo di poter rivedere e correggere
le proprie azioni.
Tra i fattori individuali che promuovono
la resilienza vi sono: autoefficacia, locus of control interno, capacità di
porsi degli obiettivi e di trovare strategie adeguate per conseguirli,
progettualità futura, ottimismo, senso dell’umorismo. Tutte queste
caratteristiche possono essere incrementate con un lavoro di mental training
che permette al campione di eccellere partendo da un lavoro di
autoconsapevolezza per individuare e cercare le proprie risorse personali e
proseguendo con un lavoro sul goal setting e sviluppo di autoefficacia
personale.
Come rafforzare le convinzioni di
autoefficacia?
Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito,
quali erano le sensazioni?
Cosa ha contribuito alla tua riuscita?
Chi ha contribuito al tuo successo?
Utilizzando il modello
O.R.A. si definisce chiaramente l’obiettivo temporale e le risorse per
raggiungerlo. E’ importante riuscire a vedersi con l’obiettivo raggiunto,
indossare l’obiettivo raggiunto.
Si lavora poi sull’autoefficacia personale attraverso
la ricerca di passate prestazioni positive, di individuazione di modelli
vincenti, di ricerca di feedback positivi.
Il protocollo EMDR di Sviluppo e Installazione di
Risorse (RDI – Resource Developement and Installation) contribuisce, a fare un
lavoro di sviluppo delle risorse occorrenti. Si lavora per un obiettivo futuro
partendo dal “Qui e Ora”
Bibliografia
Simone M.,
O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013.
Idea Sport, Notiziario della Confsport Italia,
Anno IV, n. 12, Dicembre 2012, pp. 9-11.
Simone M.,
Sviluppare la Resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella
vita e nello sport.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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