Matteo SIMONE
Lo sport diventa una palestra di vita, si impara a resistere ed andare avanti, lottare con il tempo cronologico ed atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni, a volte sei tentato a fermarti, a recuperare, a riposare, a rinunciare. Importante è amare sempre se stessi, la vita, ed avere una elevata passione e forte motivazione in quello che si fa.
Si impara a superare gli ostacoli, gli imprevisti e tollerare le
sofferenze. Di seguito Gabriele ci racconta la sua
pratica e passione di sport estremo.
Ti sei sentito
campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre un comune sportivo?
“Sono particolarmente stregato e affascinato dai posti dove vivo che mi
permettono di vivere lo sport in modo profondo e a contatto con la natura,
quando gareggio do il meglio di me, mi ritengo un campione di grinta e
determinazione, le mie performance sono molto buone!”.
Qual è stato il
tuo percorso per diventare un Atleta? “Dopo il nuoto dai 6 ai 9
anni, ho ripreso a fare sport fino ai 18 anni con la pallavolo. Dopo ho
intrapreso un percorso lungo fino ai 25 anni che ha visto sviluppare le mie
doti di resistenza psicofisica tra le forze speciali italiane. Dopo il congedo
il passo è stato breve, gare estreme e triathlon sono diventate il mio pane
quotidiano.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si ho smesso probabilmente la
pallavolo per questo, carriera lavorativa che mi ha aperto ben altre
prospettive!”.
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello
sport? “Di fare quello che amano di
più e li rende felici, conosco persone che hanno potenziale ma hanno paura di
buttarsi in nuove esperienze!”.
Come ha
contribuito lo sport al tuo benessere e quali fattori hanno
contribuito alla tua performance? “Lo sport mi dà la giusta
dimensione, costanza e sacrificio, come nella vita d'altronde! La disciplina e
i limiti del corpo della mente che ho collaudato nelle forze speciali è stato
semplice trasferirle nello sport.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “Senza no, siamo fatti per
muoverci! Senza gare e cose estreme sì!”.
Quale alimentazione segui prima, durante e
dopo una gara? Usi farmaci, integratori? “Nel tempo ho trovato il mio giusto modo di alimentarmi, vado matto per
pesce, verdure e frutta, non mi piacciono molto le cose poco sane! Integratori?
Qualcosa come gel e barrette a base di frutta secca, e idrosalini per quando mi
alleno molto e gareggio, per il resto vado a pane e salame.”
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere e/o performance ? “Sicuramente la mia futura moglie!”.
La gara della tua vita? “Ironman Boulder 2015, non un risultato eccezionale (9h57' 28esimo
assoluto) ma dopo una frazione bike eccezionale (4h48') ero 11° di categoria e
mi serviva almeno il 4° posto per qualificarmi per le Hawaii. Martina e i miei
amici mi hanno incitato più volte ma ero sempre 11 esimo, gli ultimi 8 km Marti
mi disse ora o mai più, ho rimontato fino alla 5°posizione finendo a 3 minuti
da 4° dal 3° e dal 2° che sono arrivati praticamente insieme. Il ricordo di
aver accelerato quando gli altri mollavano è il ricordo più bello parlando di
performance.”
Ho scritto un libro dal titolo “O.R.A.:
Obiettivi, risorse, Autoefficacia” dove spiego proprio come incrementare
l’autoefficacia facendo leva sulle fonti come il ricordo più bello di Gabriele
di aver accelerato quando gli altri mollavano, l’esperienza di rimonta, le sensazioni
sperimentate in quel momento, le persuasioni verbali da parte degli amici. Bella
storia.
Per
approfondimenti è possibile consultare il libro O.R.A.
Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
Quale esperienza ti possa dare la
convinzione, che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “La mia esperienza di guerra in Afghanistan.”
A volte le esperienze possono essere
traumatiche, ma a volte da esperienze forti si esce cambiati anche in positivo,
si sviluppa una sorta di maggior autoconsapevolezza, una crescita post
traumatica, si esce più forti da situazioni difficili.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Com’è
cambiata la tua vita familiare e lavorativa? “Penso di ispirarne molti, di affascinarne altri. A me diverte e mi piace
quindi lavoro meglio.”
Un episodio curioso o divertente
della tua attività sportiva? “Fine stagione ormai stanco, decido di gareggiare ad una 15 km al lago di
Garda sotto casa mia per accompagnare la mia compagna Martina. L'organizzazione
con una maggiorazione di 5 euro mi permette di gareggiare anche la sera prima
in un trail notturno in montagna. Sono arrivato scortato da 4 bellissime
ragazze al trail. Sentivo in prima linea che si consultavano, visti i primi 5
km veloci dicevano che era meglio non esagerare, dopo ci sarebbero state
salite, scale, sentiero vertiginoso che scendeva nel finale. Io ho deciso di
fare l'opposto e sono partito a tutta, ho fatto 1 min all'inizio delle salite, poi
un altro minuto in discesa facendo un po il matto, mi sono ripresentato dopo i
12 km in piazza al comando e ho fatto impazzire il gruppo di ragazze che mi
aveva accompagnato, mi hanno anche tirato su in rock and roll style! La mattina
seguente 15km a manetta 16 assoluto, più che dignitoso! Fine stagione.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport per il tuo benessere e/o performance? “Ho ereditato gli insegnamenti dalle forze speciali, o riesci o muori.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai
dimostrato di possedere? “Determinazione, lucidità
e capacità decisionale nei momenti di difficoltà, amo ciò che faccio
indipendentemente da quello che pensano gli altri!”
La passione è un motore potente che riesce a
mobilitare le energie occorrenti per portare a termine qualsiasi impresa con
qualsiasi condizione. Con la forte passione e giusta
motivazione si può avere la
capacità di gestire momento per momento eventuali imprevisti o crisi ed andare avanti nello sport e nella
vita.
Hai sperimentato
l’esperienza del limite nelle tue gare? “Si ci vado vicino spesso,
ma ho sperimentato cose peggiori che in una gara anche se lunga non potrai mai
raggiungere.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pregara, gara, post gara)? “Mi sento me stesso e tranquillo, pronto a dare il meglio senza se e senza
ma. A mio agio!”
Quali sono i tuoi pensieri? “Durante gli allenamenti
o pre gara ripercorro i vari momenti, in realtà le finish line le ho già
oltrepassate decine di volte con la mente, ricerco le emozioni intense che mi
piacerebbe provare quel giorno e penso che comunque vada sarò capace di andare
bene anche con poco allenamento per esempio, la mente è tutto, il corpo segue
di conseguenza!”
Attraverso la visualizzazione possiamo
permetterci di più rispetto al reale: la simulazione mentale di un
esercizio fisico induce un incremento della forza muscolare che è paragonabile
a quello ottenuto col reale esercizio fisico; l’immaginazione, la visualizzazione,
permette di esercitarsi, di allenarsi in vista di una situazione da affrontare.
La tua gara più estrema o più difficile? Una gara
che ritieni non poter mai riuscire a portare a termine? “Gara estrema ma anche divertente è l'Inferno triathlon (3000mt nuoto, 100km
bici strada, 40km mtb, 25km corsa con circa 6000mt disl positivo), proverò
questo anno lo Stonemanxtri (full distance in montagna) ma ne ho fatte tante
altre dure in montagna, Tour dell'ortles, Oetzi marathon, ecc. non credo ci sia
una gara che io non possa fare, potrei tastare il mio limite con la UTMB ma
andare oltre, sicuramente quelle gare tipo doppio IM ecc le ritengo stupide ed
esagerate.”
L’essenza della vita diventa lo
sperimentare le proprie capacità personali, misurarsi con l’incerto, sfide
continue per fare un viaggio interiore alla ricerca di se stessi, per conoscere
le proprie possibilità e capacità di rialzarsi sempre quando si casca, ci si
infortuna.
Quali sono le varie difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nella tua disciplina? “Non sottovalutare mai la natura e il meteo, la montagna insegna!”.
Hai mai rischiato
per infortuni o altri problemi di smettere di essere atleta? “Atleta lo sono dentro,
indipendentemente se gareggio o no, il mio obiettivo è di fare sport provando
sensazioni che non tutti avranno la possibilità di provare e farlo per tutta la
vita perché mi piace. Infortuni, impegni ecc. fanno parte del gioco, cerco
sempre la soluzione più intelligente!".
Ti è capitato di
avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso? Come sei riuscito a continuare dritto? “In realtà tantissime volte, ma come dice Velasco bisogna produrre soluzioni
e non scuse!”.
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli a uno
sport di fatica e impegno? “Ti insegna a vivere
intensamente, vale la pena almeno provare!”.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera
sportiva? “No, non ne varrebbe la pena e perderei
autostima, per me è benessere e divertimento, il doping è per gli stupidi e i
bugiardi!”.
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Il mondo avrà uno stupido in più! dimostra a te stesso quanto vali, se ce
la farai con le tue forze allora sarai un campione vero! preferisco essere uno
qualunque ma dormire la notte e non aver preso in giro me stesso!”.
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali
aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Penso sia utile nelle fasi dell'educazione, con base solida e principi sani
quando è grande lo psicologo se lo fa da solo! Guarda me, ho tenuto duro la
dentro dove ero, ho imparato a rialzarmi sempre e portare a termine il compito
assegnatomi!”.
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? “Non guardo indietro, faccio il punto della situazione e guardo avanti
vivendo il presente.”
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Sono ingordo di esperienze nuove, ne ho collezionate tante, continuare in
questa direzione, creare qualcosa di bello e condividerlo con la mia futura
moglie e con chi mi sta intorno!”
Gabriele e Martina sono menzionati nel mio
libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul
benessere e performance dell’atleta”, edito da Prospettiva Editrice
Un’intervista a Gabriele è riportata nel
mio ultimo libro TRIATHLON E IRONMAN La psicologia del
triatleta, edito da prospettiva Editrice
Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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