sabato 8 ottobre 2016

Alimentazione e Sport come stile di vita

Psicologo, Psicoterapeuta 

Sviluppare Consapevolezza, percorso di autoconsapevolezza che possa agevolare la progressione nei sotto elencati stadi teorizzati con il modello transteoretico Di Clemente e Prochaska: fase precontemplativa, fase contemplativa, azione, mantenimento, uscita dal problema.

Over alimentazione equivale a meno benessere, auspicabile la pratica di Sport per consumare energie.
Nella fase precontemplativa, i soggetti non sono consapevoli o interessati alle conseguenze del proprio comportamento nocivo e quindi non esprimono alcuna intenzione di cambiare nell’immediato futuro.
Il comportamento nocivo potrebbe riferirsi ad un’alimentazione eccessiva o non equilibrata, o ad una scarsa attività fisica considerata indispensabile ed essenziale per la prevenzione di diverse patologie mediche e psichiche.

venerdì 30 settembre 2016

4K Alpine vinto da Francesca Canepa: In realtà io puntavo al podio assoluto




 

Le donne si stanno dimostrando fortissime atlete e nelle gare di endurance hanno tanta grinta e forza da competere con gli uomini, è già successo quest’anno che alla gara nove colli running, una delle più dure d’Europa la vincitrice assoluta è stata una donna Americana a vincere il titolo di Uomo d'acciaio, Guajardo Brenda (USA) che impiega 20h20'15'' per percorrere 202,4 km.

Ma anche le donne italiane sono tanto forti e resistenti come Diana Marongiu che iniziando da piccoli passi che lei usa chiamare “baby step”, nel dicembre del 2009 è riuscita a battere il record maschile di scalinata di un edificio.

Dal 3 al 9 settembre con partenza e arrivo da Cogne, si è corsa la prima edizione della «4K Alpine Endurance Trail Valle d’Aosta», la gara ai piedi delle cime più alte delle Alpi: Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso. La gara femminile è stata vinta dalla fortissima Francesca Canepa.

Di seguito Francesca ci racconta la sua gara e la sua forte passione per l’ultratrail.

Com’è stata l’esperienza di gara? “L'esperienza di gara è stata completamente positiva. Rovinata solo dalle cadute che, purtroppo nel corso della prima notte, hanno compromesso la funzionalità del mio ginocchio e con essa il risultato finale. In realtà io puntavo al podio assoluto, proprio perché fisicamente stavo benissimo e grazie a questo sono appunto riuscita a godermi la gara. Il dolore è stato un aspetto fra tanto, ma l'esperienza in generale, e soprattutto la possibilità di ripercorrere quei sentieri dopo l'orrore del 2014 è stato stupendo.”

giovedì 29 settembre 2016

Luisa Balsamo, Ultrarunner: la gara della mia vita è il TOR

Psicologo, Psicoterapeuta
 
L’ultramaratoneta ha scoperto che volendo, si può far tutto, che la passione è un motore potente che riesce a mobilitare le energie occorrenti per portare a termine qualsiasi impresa con qualsiasi condizione, è una sorta di adattamento graduale che ti permette gradualmente di incrementare l’autoefficacia personale e sviluppare la resilienza che ti permette di andare avanti e non fermati per imprevisti o crisi ma avere la capacità di gestire momento per momento con tutte le proprie risorse, capacità personali scoperte nel corso di precedenti competizioni e situazioni.
Di seguito Lusia Balsamo racconta la sua esperienza di atleta ultrarunner.
Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? "Dipende dal significato che si da a questa parola . Campione per me stessa si, ogni volta che taglio un traguardo."
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? "Nella sua totalità, praticandolo i benefici sono più che evidenti. "
Come hai scelto il tuo sport? "E’ stato lui a scegliere me ."
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? "All'inizio di ogni gara in montagna o nel deserto ho sempre problemi di adattamento. Se riesco a superarlo in tempi brevi non incide sulla mia prestazione, in caso contrario cerco di adattarmi e arrivare fino in fondo."

Ivano Caronti, ultrarunner: La transumanza è un’eredità lasciata da mio nonno

La transumanza è una delle cose che mi ha sempre affascinato sin da bambino 
Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta


Ivano Caronti,
l’estate del 2015 mi ha invitato alla staffetta della transumanza con partenza da Anzio verso Jenne per rievocare una vecchia tradizione.

Esperienza unica per me e per tanti all’insegna del ricordo, dell’aggregazione, dello sport per piccoli e grandi, nel 2016 ho ripetuto l’esperienza ed è stata sempre un esperienza arricchente.
Di seguito Ivano spiega come nasce la transumanza e la sua grande passione per lo sport.
Come hai deciso di organizzare la transumanza?Quella della transumanza è una delle cose che mi ha sempre affascinato sin da bambino, sicuramente un’eredità lasciata da mio nonno, lui era un transumante. A casa se ne parlava continuamente, sicuramente questo ha contribuito a sviluppare in me e nella mia mente quella straordinaria cosa di continuare questa meravigliosa tradizioneDal momento in cui sono stato chiamato dal primo organizzatore, il vulcanico Carlo Perica, che mi ha lasciato il testimone, non me lo sono fatto ripetere due volte, ho accettato con molto piacere di diventare il leader di questo evento, insieme all'altro organizzatore della transumanza a cavallo, Antonio Volpi, con lui risolviamo in simbiosi la parte logistica e tutti i problemi che ci si presentano, compreso l'arrivo.” 

Michele Spagnolo si definisce il podista prestato al cammino



 

E’ contento Michele che si definisce il podista prestato al cammino, da anni corre le ultramaratone ed ultimamente è diventato un forte e resistente camminatore e porta nei suoi cammini tante persone che piano piano si appassionano e vogliono provare a partecipare a gare lunghe della durata della maratona ma anche superiore, come la 100km da fare assieme a Michele camminando, uomini e donne che iniziano a camminare e vengono rapiti e sequestrati dal cammino veloce fino ad arrivare a fare gare della durata di 24 ore.

Con il Team Frizzi e Lazzi walking, la camminata in gruppo rende felici e resilienti, un passo alla volta e senza fretta ed avvicina persone popoli mondi e culture.

Tutto passa con il cammino e si diventa più resilienti.

Qualche anno fa feci un intervista a Michele riportata sul mio libro Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico.

Cos’è per te la corsa?  “Per me la corsa è vita, attraverso la corsa mi emoziono, conosco altri, è salute, è un’opportunità di elaborare soluzioni ai miei problemi, è anche un modo per pubblicizzare il mio negozio.”

A quali gare partecipi?  “Cerco di partecipare a gare sempre più difficili, più lunghe, più estreme, ho partecipato a gare della distanza di 100 km, alla ‘Nove Colli Running’ di Cesenatico, gara podistica di 202 km dove ci ho impiegato 30 ore.”

SABATO 1 OTTOBRE presentazione progetto scuole della Corsa di Miguel


La Corsa di Miguel non è solo una corsa podistica ma molto di più, è una manifestazione organizzata dal Club Atletico Centrale con l’Unione Italiana Sport per Tutti intitolata alla memoria di un maratoneta-poeta argentino desaparecido, Miguel Benancio Sanchez amava la vita, l’atletica, l’Argentina, il suo Paese.
Come ogni anno la Corsa di Miguel, propone alle scuole di ogni ordine e grado un percorso didattico diviso fra iniziative negli istituti e competizioni sportive. L’obiettivo è quello di diffondere un’idea di sport non basata soltanto su ordini d’arrivo e vincitori, ma sulla cultura del fair play e dello studio della storia e della geografia da un punto di vista originale. In questa stagione scolastica, oltre ai tradizionali appuntamenti della Strantirazzizmo, del 1000 per gli istituti superiori e per lo staffettone 50×400 delle elementari, si cui si allega regolamento e modulo di adesione, si aggiungeranno al programma anche alcune gare di staffetta.
Per illustrare il programma generale della manifestazione, la Corsa di Miguel ha organizzato una mattinata al museo MAXXI di via Guido Reni.

mercoledì 28 settembre 2016

Coltivare la qualità del "vivere nel presente"

Matteo SIMONE


E’ importante fare le cose ascoltandosi ed osservandosi con attenzione ad iniziare dal respiro, dalle sensazioni corporee, una sorta di automonitoraggio per valutare momento per momento se quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio, il proprio bisogno. 

E’ un contattare le proprie sensazioni in cerca del meglio per sé e considerando gli obiettivi che si vogliono perseguire con piacere, passione, motivazione, impegno.
Kabat-Zinn nel suo testo Dovunque tu vada ci sei già. In cammino verso la consapevolezza, illustra l’importanza del non fare, di fermarsi, di sperimentare l’essere: 

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