I famigliari inizialmente non
approvano la passione di
un ultramaratoneta che percorre tanti chilometri su strade o sentieri in
condizioni atmosferiche difficili, a volte ai limiti della sopravvivenza, ma
con il tempo comprendono che l’atleta si dedica ad una passione che lo
coinvolge e che gli permette di sperimentare benessere.
Ecco
la testimonianza di un anonimo ultrarunner: “Ho appena letto il tuo post e
guardato le foto della tormenta di neve, dopo la mia ultra di ieri ho
conosciuto una parte di me che probabilmente ancora non conoscevo..il mio post
di ieri è la prova, freddo ghiaccio e neve, una persona normale non farebbe mai
una cosa del genere ma chissà perché noi ‘matti’ ultramaratoneti siamo spinti
chissà da cosa, ieri personalmente avevo in mente di finire la mia gara in
maniera diversa ed in meno tempo ma date le avverse condizioni meteo solo oggi
dico a me stesso di essere più forte di ieri.. dopo ieri la motivazione e la
resilienza hanno aumentato in me la voglia di continuare a mettermi in gioco.”
Gli amici inizialmente considerano l’atleta fuori di
se, ai limiti della pazzia, ma con il tempo apprezzano gli aspetti del
carattere che gli permettono di sostenere allenamenti e competizioni di
lunghissima durata e di difficoltà elevatissima, diventando quasi fieri di
essere amici e raccontando in giro le gesta, così a volte sono considerate, dei
propri amici atleti, quasi a vantarsi di conoscere gente che fa l’impossibile,
extraterrestri.