Matteo SIMONE
E’ importante rimettersi ogni volta in
gioco in modo diverso, in base a quello che c’è nel momento presente,
cavalcando l’onda del cambiamento e scegliendo la direzione da poter prendere
per raggiungere nuove mete e obiettivi e trasformando sogni in realtà con
nuova curiosità senza fretta e senza pretese, prendendo quello che c’è, quello
che è possibile fare ora impegnandosi e con determinazione.
Di seguito Adriano racconta la sua
esperienza di ultrarunner seppur iniziata in età avanzata, rispondendo ad
alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport
almeno un giorno della tua vita? “Sì, quando ho vinto la mia prima gara, la
24h di San Benedetto del Tronto nel 2011 a 53 anni e sono stato intervistato da
una TV locale.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Continuare a vincere qualche gara (sono 7 finora: una 24h - due 12h - tre 6h - una 30 km) dopo i 60 anni, fare ancora record di categoria e, ma questo è veramente solo un sogno, migliorare il mio record in maratona dopo 10 anni scendendo sotto le tre ore!”
Il 4 dicembre 2011, Adriano ha vinto la “24 ore di Telethon” di San Benedetto del Tronto, corsa su strada, totalizzando 178,995 km, precedendo Andrea Boni Sforza 171,795 km e Franco Marozzi 151,395 km. Tra le donne ha vinto Adele Rasicci 148,995 km, precedendo Marina Mocellin 146,595 km e Giuliana Montagnin 103.395 km. Successivamente Adriano ha vinto le seguenti gare di ultramaratona:
14 settembre 2014 - 12 Ore Running e Walking Day Ticino (SUI), corsa su strada - 113,400 km;
25 ottobre 2014 - Ultramaratona del Tricolore - 6 ore corsa su strada – 69, 963 km; mentre la gara assoluta è stata vinta da Cristina Pitonzo 74.309 km;
13 giugno 2015 - 6 Ore Running e Walking Day Ticino (SUI), corsa su strada – 69,700 km;
30 agosto 2015 - 12x1h Passons corsa su strada – 103,400 km;
5 dicembre 2015 - 6x1 ora di Frisanco corsa su strada – 53,750 km;
28 agosto 2016 - 6h Passons corsa su strada - 64,900 km.
Scendere sotto le tre ore è un bell’obiettivo a quasi 60 anni, e lo è anche per molti giovani maratoneti.
Qual è stato il tuo percorso nella
pratica sportiva? “Da
ragazzino come tutti ho giocato a calcio, poi ho praticato boxe e palestra, poi
vs. i 40 anni il calcetto e infine dai 48 anni la corsa.”
Nello sport quali fattori contribuiscono al benessere e performance? “Il senso di libertà mentale che lo
sport da, perché finché fai sport non pensi allo stress e ai problemi
quotidiani.”
Lo sport ti allontana dai pensieri nocivi
e disturbanti, ti allontana dallo stress quotidiano e dai problemi che ci creiamo,
lo sport fa sentire sensazioni ed emozioni, ti fa sentire senso di libertà, benessere,
capacità. Ti fa elaborare pensieri e problemi, ti fa progettare un futuro migliore.
Nello sport c’è qualcuno che contribuisce al tuo
benessere e performance ? “Moralmente sicuramente mia moglie,
fisicamente il mio massaggiatore.”
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Mi
seguono, anche se da lontano, e mi incoraggiano.”
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Curioso
anche se non divertente. Nel 2011 durante la Nove Colli Running verso il 100°
km ho iniziato a sentire un dolore lancinante dietro al polpaccio dx (causa
scarpe usurate), sempre più forte e lancinante appunto. Ho proseguito per 102
km corricchiando e zoppicando pur di arrivare al traguardo entro le 30 ore.
Sarà anche stata resilienza ma mi è costato un mese di stop. Se dovesse
ricapitare mi fermerei. Non è una sconfitta ritirarsi, è una sconfitta non
poter correre per un mese!”
L’esperienza insegna, a volte non è
resiliente chi va avanti a tutti i costi ma chi sa ascoltare se stesso, sa
riconoscere i messaggi del proprio corpo, è altamente autoconsapevole. Il 21 maggio 2011, Adriano ha corso la Nove Colli Running 203.5km in 29h37’20”. Il vincitore assoluto è stato Ivan Cudin 18h26’07”, la gara femminile è stata vinta da Brigitte Bec-Cetre 27h04’30”.
Cosa hai
scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Sicuramente
la volontà, la caparbietà e la forza di rimettersi ogni volta in gioco.”
Quali sono
le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano nel praticare il tuo
sport? “Da quando ho iniziato a correre ho
sognato di poter essere competitivo e quindi ho avuto un solo pensiero: per
poter primeggiare, bisogna allenarsi più degli altri, soffrire di più, fare
sempre un km in più.”
Per primeggiare non solo bisogna avere
una marcia in più, un talento innato, ma bisogna coltivare l’arte della
performance, impegnandosi, trovando le giuste motivazioni per allenarsi
duramente, per volere veramente primeggiare sugli altri, sfidando prima se
stessi e poi gli altri.
Che
significato ha per te praticare il tuo sport? “Significa
sentirmi più giovane, più in forma e anche più felice.”
Lo sport ti rimette al mondo ogni giorno
in modo felice, ti fa stare con gli altri condividendo passione e fatica, ti fa
programmare sfide e obiettivi difficili e sfidanti.
Quali sensazioni sperimenti nello sport? “Ho spesso sensazioni
piacevoli, di soddisfazioni per quello che sto facendo.”
Quali sono
le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione nella
pratica del tuo sport?
“Difficoltà
a conciliare famiglia, lavoro e sport tanto che nel tempo ho cambiato
obbiettivi proprio per stare più in famiglia ritornando a fare gare più brevi. Rischi
non ne vedo, attenzioni all'alimentazione ma qui lo faccio senza problemi.”
Bisogna districarsi tra impegni
personali, lavorativi e familiari, comprendere ogni momento cosa è meglio per
noi stessi, per il nostro benessere, ma anche importante comprendere come
possono essere le nostre relazioni stabilendo priorità ed equilibri
Quali condizioni fisiche o
ambientali ti ostacolano nella pratica del tuo sport? “Difficoltà tutto sommato che sono
riuscito a superare ad esempio acquistando fin dall'inizio un tapis roulant per
non perdere nemmeno un allenamento.”
Cosa ti fa continuare a fare attività
fisica? Hai rischiato di mollare di fare sport? “Spesso chi non mi vede da tempo mi
domanda: continui a correre? Mi sembra una domanda banale. Certo continuerò a
correre fino a 100 anni e più se la fortuna mi aiuterà.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli al tuo sport? “Correre
è salute e benessere ed è uno sport che si può fare sempre a qualunque età. Ai
giovani dico: correte e troverete motivazioni per vivere e superare le
difficoltà di questo momento storico così difficile per voi.”
Vero, lo sport aiuta a costruire un
curriculum pratico esperienziale spendibile nei contesti lavorativi, nelle
selezioni del personale diventa molto più importante avere nel curriculum una
pratica sportiva che un titolo di studio basato solamente su teoria e lavoro
mnemonico.
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali
fasi? “Si la ritengo utile. Le motivazioni non
sono mai abbastanza, anche se nel mio caso riesco a motivarmi con i risultati
che riesco ancora a ottenere a 59 anni.”
Sei
consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti? “Certo
che ne sono consapevole, so benissimo quali sono i miei limiti e alla mia età e
dopo oltre 10 anni di esperienza penso di conoscermi bene.”
Questo è il vantaggio dello sport conoscersi
bene, e soprattutto negli sport di endurance conoscersi bene incontrando crisi da
risolvere e gestire al meglio, trovare un’uscita ad ogni problema.
Quanto ti
senti sicuro, quanto credi in te stesso? “Sono
sicuro di me e credo in me stesso grazie alla mia famiglia, a mia moglie che
amo e che mi ama profondamente, e a un lavoro che mi piace molto.”
Quale tua esperienza ti dà la convinzione di potercela fare? “Quando
leggo che persone molto più anziane di me corrono ancora a buoni livelli mi
dico: se ce l'hanno fatta loro, posso farcela anch'io.”
Quali sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo? “Sensazioni
di benessere e di felicità.”
Hai un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Mi
ispiro a chi continua a impegnarsi e a correre nonostante l'età.”
C’è una parola o una frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? “Non esistono situazioni
difficili, esistono solo uomini che rinunciano.”
Per ogni ogni problema c’è almeno una soluzione,
bisogna essere pazienti e comprendere come affrontare, gestire e risolvere.
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “Le
ho superate gestendo all'inizio la rabbia e la delusione, ma sempre con la
convinzione che la prossima volta andrà meglio.”
La felicità è superare muri, crisi, ostacoli, difficoltà,
superare sfide, e lì che scatta l’incremento di resilienza, l’essere
consapevole che ce l’hai fatta, con le tue forze, con la tua forza di volontà,
con il tuo impegno, passione e determinazione. La soddisfazione ripaga di tutto
e dura tantissimo a lungo.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR