sabato 29 luglio 2017

Nico Leonelli, Mondiali 24h 2017: Sin dall'inizio ho sentito le gambe girare bene

Matteo SIMONE 

Con la maglia azzurra addosso da una parte c’è più responsabilità, più tensione, più pressioni ma dall’altra parte ce la voglia di far bene, c’è l’energia dei fan che l’atleta sente arrivare da ogni parte del copro, si cerca di attingere le risorse residue da ogni anfratto del proprio corpo.

Di seguito Nico racconta la sua esperienza al Mondiale di Belfast di 24 ore di corsa su strada.
Ciao Nico, che sapore ti ha lasciato questo mondiale? Ciao Matteo, alla vigilia ero un po’ preoccupato per non essere riuscito a fare tutto ciò che necessitava la partecipazione a questo importante evento. Mi sono allenato e ho curato gli aspetti di contorno (quali alimentazione, fisioterapia e preparazione mentale) in maniera inferiore, rispetto alle gare precedenti, per cui il timore di non riuscire a reggere le 24 ore di corsa era abbastanza forte e invece sin dall'inizio ho sentito le gambe girare bene e questa condizione l'ho tenuta per molte ore, tanto da fare il mio PB sui 100 km in 8 ore e 27.”

venerdì 28 luglio 2017

Mimmo Bollino: Dopo questi cammini mi sento bene fisicamente e mentalmente


Il cammino avvicina persone, culture e mondi con ogni modalità; un passo alla volta scoprendo se stessi e nuove consapevolezze, prendendo una direzione verso una meta o un obiettivo pianificato. Come Mennea ha costruito la sua performance, così ognuno può costruire il suo cammino sviluppando autoefficacia e resilienza e cavalcando sempre l'onda del cambiamento. Viaggi interiori individuali, viaggi di condivisione fidandosi e affidandosi con un'apertura mentale nel riuscire, nell'arrivare, nel tornare più ricchi dentro meglio di un master o un corso di alta formazione, esercitando la lentezza ma rispettando i tempi previsti. Cammino come metafora della vita affrontando salite e discese e scoprendo che tutto passa se ci si concentra sul momento presente, sviluppando i sensi e attraversando luoghi interni ed esterni fatti di luci di alba e tramonto, di giorno e notte, alternanza luce e buio, affrontando il clima atmosferico fatto di caldo, pioggia e vento, scoprendo le ciclicità della vita.

Viola Giustino e Dario Santoro vincono la “CORRENDO TRA I VIGNETI”


Lo sport ti rende protagonista, sia che vinci sia che arrivi ultimo, tanti i protagonisti ad Adelfia in occasione della “Correndo tra i vigneti” una gara di circa 9,300 km i cui vincitori sono stati i giovanissimi Dario Santoro con l’ottimo crono di 28’10”, già campione Italiano di Maratona nel 2015 e tra le donne la fortissima atleta pugliese residente a Cassano delle Murge.
Lo sport ti fa uscire all'aperto, allo scoperto, ti fa mettere in gioco senza sé e senza ma. Tra i tanti protagonisti il grande ultrarunner centista Giorgio Calcaterra sempre umile e disponibile capace a fine gara di rifare il giro per accompagnare l’ultimo atleta arrivato il grandissimo Lomuscio Eligio, oramai tra di loro c’è feeling, si può dire che si vogliono bene, questo è lo sport che vogliamo, già nel 2016 in occasione della maratona di Roma Calcaterra dopo aver terminato la sua performance, ha rifatto il giro promettendo di accompagnare l’ultimo atleta arrivato e in quell’occasione fu il grandissimo atleta della società “la Barletta Sportiva”, il cui nome è Eligio Lomuscio che ho incontrato a Barletta in occasione del convegno sul cammino , così come ho incontrato la grandissima coppia di ultrarunner Angela Gargano e Michele Rizzitelli.

venerdì 21 luglio 2017

Juan Pablo Savonitti, ultramaratoneta: Tutto dipende da noi stessi

Matteo SIMONE 

Contattando diversi atleti mi è capitato di conoscere alcuni super sportivi che definisco quasi cannibali di sport.

Di seguito Juan Pablo Savonitti si racconta rispondendo ad un questionario di psicologia e sport.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita?Adesso a quasi 35 anni no. Ma quando ne avevo 17/18/19 e facevo atletica leggera (400 metri) un po' si.”
Quali sono i sogni da realizzare?Dedicarmi alla mia passione al 200%, senza dover lavorare ogni giorno per poter permettermi di correre ed allenarmi. Correrò la Panamerican highway dall’ Alaska (USA) a Ushuaia (Argentina). A partire dal 1 gennaio 2019. Il percorso inizia in Prudhoe Bay, Alaska e finisce a Ushuaia, in Argentina. 

Lorena Brusamento, 100km Asolo 2017: Ho vinto...l'avevo fatta e vinta anche lo scorso anno

Matteo SIMONE

Si è corsa ad Asolo nel 2017 la 7^ edizione della 100km ritenuta una delle più dure di Europa e i vincitori sono stati il giovane Enrico Maggiola in 08h12’48” e Lorena Brusamento 10h16’54”.

Oltre al vincitore solo il secondo e il terzo classificato hanno impiegato meno di 10 ore, Spiga Pablo 9h45’16” e Morstabilini Luca 9:55:16. Ottime le prestazioni del 4° e 5° classificato, entrambi della categoria M55, Cattelan Franco 10h09’14” e Barichello Gastone 10h13’22”.
 Al secondo e terzo posto della classifica femminile salgono sul podio Caraffa Braga Silvia 10h26’06” e De Stefano Daniela 10h37’47”. Gli atleti arrivati sono stati 182 di cui 143 uomini e 39 donne. Da rilevare la prestazione di un atleta classe 1941, Zanon Gianfranco 17h24’07” e le prestazioni delle ragazza più giovane La Serra Alessia, classe 1989, in 12h59’03”.

Fabiola Desiderio: 100km del Passatore 2017 in 9h11’, 2^ italiana, la mia più bella gara

Matteo SIMONE 
Psicologo Psicoterapeuta

Lo sport rende felici e resilienti, condividendo fatica, gioie e dolori e apprendendo sempre dalla scuola dello sport. 

Un mondo affascinante, aggregante, amichevole quello dello sport fatto di incontri e confronti alla scoperta di se stessi e degli altri per evolvere e incrementando consapevolezza, autoefficacia e resilienza e cercare di trasformare sogni in realtà.
Di seguito Fabiola racconta la sua passione dello sport rispondendo a un mio questionario.
Ti sei sentita campionessa nello sport o sempre una comune sportiva? Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Mi sento una comune sportiva, ho iniziato dalle scuole medie con l’atletica, praticavo gli 800 e 1500 in pista con ottimi risultati a livello regionale, poi ho smesso al terzo anno di ragioneria perché rimandata ad una materia, mio madre pensava che per correre trascuravo la scuola. Ho ripreso all'età di 38 anni facendo già da subito ottimo risultati, la mia vita ora è dedicata oltre che alla mia famiglia anche a questo sport che amo.”

giovedì 20 luglio 2017

Roberto Brunori, Campione Italiano nuoto: Arrivo “dopo” ma non mi “dopo”!

Ho realizzato il sogno di vincere un Campionato Italiano con record 
Matteo SIMONE

Nel 2015, in preparazione al full Elbaman (3,8 nuoto, 180km bici, 42,195 km corsa), ho partecipato alla mia prima gara di nuoto scegliendo la più lunga di 1.500 metri.

Per molti era considerata una gara lunghissima, ma per me, abituato alle ultramaratone, si trattava solamente di nuotare per 60 vasche da 25 metri. Non avevo fretta, gli altri sì, e ci ho impiegato 40’ mentre Roberto Brunori l’ha vinta in 18’, è stato in quell’occasione che l’ho conosciuto e ho scoperto che era un fenomeno di fama Mondiale. 

Leggiamo cosa ci racconta rispondendo a un mio questionario.

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