mercoledì 15 novembre 2017

Filippo Poponesi, runner: Mentalmente mi sento pronto per la 490 km non stop


Sabato, 18 novembre 2017, 28 atleti di cui 9 italiani parteciperanno a una manifestazione podistica di 490 km non stop che prevede un tempo massimo di gara di 104 ore. Si tratta di sport di endurance dove non bisogna avere solo talento fisico ma anche mentale, dove non bastano fisico e gambe per andare avanti e fare una bella prestazione ma anche una abbondante dose di passione, intenzione, motivazione e un elevatissima capacità mentale di resilienza per andare sempre avanti per combattere eventuali sabotatori interni, per valutarsi e monitorarsi bene per non rischiare la salute, insomma tante componenti costruiscono l’atleta di endurance consapevole, autoefficace e resiliente.

Eleonora Bazzoni: La corsa mi ha dato tante soddisfazioni

Matteo SIMONE
3804337230- 21163@tiscali.it

L’amica Eleonora, da diversi anni ben figura nelle gare del Lazio ma anche in giro per l’Italia, lavora al Decathlon Prenestina, le piace poter testare i prodotti che vende ed è allenata da Fabrizio Adamo.

Interessante leggere la sua esperienza sportiva attraverso alcune risposte ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport?Si un giorno mi son sentita nel mio piccolo una campionessa, quando ho vinto il titolo italiano di mezza maratona categoria promessa nel 2009.” 
In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere?Credo che lo sport abbia contribuito al mio benessere sia fisico che psichico, fisico perché dopo la fatica si ha sempre una sensazione di benessere e psichico perché mi aiuta a sfogarmi, un ottimo antistress, la corsa se in solitudine mi permette di riflettere sulle varie problematiche da affrontare. Penso che l’arma vincente delle performance sia tanta buona volontà, costanza e amore per ciò che si pratica.”

martedì 14 novembre 2017

Cosa c'è dopo una maratona?


Un misto di stanchezza e contentezza; un fiume di emozioni dopo tanti allenamenti per la preparazione; dopo tante incertezze ma l'importanza è l'esperienza che si porta a casa, tanti incontri, abbracci, sorrisi. Una parte importante di vita, esperienze uniche, dense, forti, intense.

Lo sport aggrega, rende felici, ti permette di prenderti cura di te stesso, di sperimentare benessere, e di raggiungere gradualmente obiettivi importanti come portare a termine una maratona di corsa a piedi. Lo sport diventa una medicina naturale per il corpo e per l’anima, si tratta di volersi bene facendo sport e accorgersi di apprezzarsi per quello che si riesce a fare.
Interessante la testimonianza di Liberato Pellecchia, un maratoneta che ha indossato la maglia azzurra, riporto di seguito alcune risposte ad alcune mie domande. Cosa mangi prima, durante e dopo una gara?Corro la maratona. Alimentarsi bene e sano è importantissimo. Prima mangio fette biscottate con marmellata e bevo un thè. Durante la gara assumo maltodestrine. Subito dopo lo sforzo mangio una banana prima di un pasto completo ben bilanciato tra carboidrati, proteine e grassi.” Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle?La maratona di Berlino dove ho corso il mio PB di 2h14'28". Esperienza fantastica. Mi emoziono tuttora.” Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni realizzati e da realizzare? Voglio migliorare il mio PB in maratona. Ho realizzato il sogno di indossare la maglia azzurra assoluta...L'appetito vien mangiando...Voglio farlo ancora.”

Podio Corri per il verde: La Sbarra & I Grilli, Romatletica Footworks, Scavo 2000


Troppo forti gli atleti vedenti, ipovedenti, non vedenti e relative guide dell'Atletica La Sbarra & I Grilli Runners, squadra maschile in testa alla corri per il verde; la prima tappa dell'edizione numero 46 si è svolta domenica 5 novembre alla Riserva Naturale della Valle dell'Aniene.
Nelle squadre maschili l'Atletica La Sbarra & I Grilli Runners è al comando in fuga con 16.420 punti, segue Romatletica Footworks con 9.449 punti, al terzo posto Scavo 2000 con 7.528 punti, vicini al quarto posto Virtus Villa Ada con 7.263 punti, al quinto posto vicini Vitamina Running con 7.188 punti.

Aumentano i messaggi e le iniziative per combattere l’epidemia del DOPING


Lo sport praticato in maniera corretta e con il rispetto delle regole fa tanto bene per la salute psicofisica, è importante mobilitarsi per sensibilizzare alla pratica dello sport quale attività aggregativa senza scorciatoie. In tal senso, aumentano sempre di più i messaggi e le iniziative per combattere l’epidemia del DOPING che cerca di sconfiggere lo sport sano.

Di seguito, segnalo un Convegno Nazionale dal titolo: “La tutela della salute nelle attività sportive e la lotta al doping. L’attività della Sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive (SVD) e le strategie future” che avrà luogo il 20 novembre 2017 organizzato da MINISTERO DELLA SALUTE Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria e ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ Centro Nazionale Dipendenze e Doping.

Maria Cristina Pagliara, runner: Mi piacerebbe fare almeno una volta la 100 km

Matteo SIMONE 

La pratica dello sport contempla diversi aspetti, innanzitutto un’intenzione e una motivazione a praticare sport, la voglia di mettersi ni gioco, di sacrificare del tempo per dedicarsi allo sport. 

Fare sport significa allenarsi ed eventualmente raggiungere obiettivi di gare, significa sfidare se stesso e gli altri, portare a termine gare importanti e difficili.
Di seguito, Maria Cristina (Atl Edoardo Sanna Elmas) racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?Sì ogni volta che porto a termine una gara.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva?Ho iniziato a fare sport a 6 anni e non ho mai smesso.
Nello sport quali fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance ?Allenarsi, sacrificare qualcosina, divertirsi molto.”

lunedì 13 novembre 2017

Matteo Colombo: É importante accettare le "sconfitte" e i momenti no


Gli ultrarunner pare abbiano davvero una marcia in più e siano molto resilienti e umili. Almeno questo pare essere l’ultrarunner Matteo Colombo, determinato a impegnarsi per raggiungere prestazioni di rilievo per poter essere selezionato per manifestazioni internazionali vestendo la maglia azzurra. Ma accade che per un motivo o per l’altro c’è sempre un imprevisto, un impedimento, soprattutto nell’ultima parte, nell’ultimo quarto di gara, qualcosa che impedisce questa peak performance. Ma Matteo Colombo non si arrende, continua per la sua strada a fare gare le più dure non solo su strada, non solo trail, non solo circuiti ma anche le più diverse e anche per fini solidali aiutando associazioni che hanno bisogno di contribuii economici perché insieme è meglio, così come è meglio non rimanere da soli in caso di difficoltà.

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