lunedì 13 novembre 2017

Matteo Colombo: É importante accettare le "sconfitte" e i momenti no


Gli ultrarunner pare abbiano davvero una marcia in più e siano molto resilienti e umili. Almeno questo pare essere l’ultrarunner Matteo Colombo, determinato a impegnarsi per raggiungere prestazioni di rilievo per poter essere selezionato per manifestazioni internazionali vestendo la maglia azzurra. Ma accade che per un motivo o per l’altro c’è sempre un imprevisto, un impedimento, soprattutto nell’ultima parte, nell’ultimo quarto di gara, qualcosa che impedisce questa peak performance. Ma Matteo Colombo non si arrende, continua per la sua strada a fare gare le più dure non solo su strada, non solo trail, non solo circuiti ma anche le più diverse e anche per fini solidali aiutando associazioni che hanno bisogno di contribuii economici perché insieme è meglio, così come è meglio non rimanere da soli in caso di difficoltà.
Tutto ciò per dire che lo scorso week end, si è corsa una 24 ore di corsa a piedi su un circuito di un chilometro a Reggio Emilia e alla 18^ ora Matteo Colombo ha lamentato dolori al bacino, dal pube in su e ciò lo ha costretto a fermarsi e non proseguire la sua corsa verso una prestazione elevata.
Ma Matteo non si nasconde, non demorde, non si da per vinto, lo rivedremo in pista, o per strada o per montagne continuando a correre sperimentando non solo performance ma anche tanto benessere individuale e di gruppo, sì perché lo sport è piacevole anche farlo in gruppo condividendo fatica e gioie, questo è lo sport che sperimentano tanti atleti, questo è lo sport che vogliamo.

Di seguito le sue parole prima della gara: “In nome di voi tutti e di quel sogno che ci appartiene.. come sempre.. darò il massimo del mio impegno e della mia passione. Speriamo che a sto giro arrivi la distanza.. incrociamo le dita. Sono abbastanza fresco e riposato anche se siamo a fine stagione. Sono sereno, propositivo e resiliente. Ti aggiorno.”

Posso capire Matteo Colombo essendo anch’io maratoneta e anche un po’ ultrarunner, a volte sono tanti i fattori che possono compromettere una prestazione, dalla temperatura atmosferica come l’umidità alle scarpe troppo scariche, l’abbigliamento, oppure un inizio gara troppo veloce, ma non si finisce mai di apprendere dall’esperienza e bisogna sempre andare avanti verso la prossima gara.

Sorprendenti le parole di Matteo Colombo che vuole si parli di lui non solo per le vittorie ma anche per i momenti no, ecco le sue parole: “Mi dispiace tanto. É importante accettare le "sconfitte" e i momenti no.. se vuoi scrivere di questo mio "insuccesso" te ne sarei grato.. importante far capire che siamo pur sempre uomini, umili peccatori e deboli rispetto a madre natura.. Grazie mille.”

Matteo Colombo quest’anno è riuscito a passare dall’ultratrail alla strada con ultra distanze, e viceversa dalla strada al trail. Sempre pronto a mettersi in gioco, sempre disposto ad ascoltare le persone di riferimento FIDAL e IUTA, sempre proiettato verso la maglia azzurra per rappresentare l’Italia in competizioni internazionali e allo stesso tempo sempre pronto a mettersi da parte rispettando le decisioni dei vertici.

In quest’ultimo periodo ha partecipato a gare importanti e impegnative sia trail che su strada quali l’UTMB, una 24 ore in Svizzera e un ultratrail che ha vinto con modestia e umiltà. Matteo Colombo è sostenuto, supportato, coccolato e ben voluto da tutti: famiglia, amici, altri atleti, organizzatori e volontari.

Di Matteo Colombo ne parlo sul mio libro dal titolo “Ultramaratoneti e Gare Estreme”, dove riporto un’intervista di alcuni anni fa e anche una sua foto in azione.

http://www.mjmeditore.it/autori/matteo-simone
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html

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