Matteo SIMONE 21163@tiscali.it
Si fa tutto con cautela e attenzione, fidandosi e affidandosi iniziando a piccoli passi lenti con minimi obiettivi e poi ognuno prende la sua strada più o meno lunga, più o meno difficile.
Per
ottenere qualcosa bisogna crederci, essere consapevole delle proprie capacità e
limiti, impegnarsi duramente, essere determinato, mettere in conto infortuni,
avversari più forti, sconfitte e momenti bui, rialzarsi sempre e ripartire
sempre con pazienza, senza fretta, con modestia e umiltà, rispettando gli altri
e vivendo sempre l'esperienza che da frutti importanti da portare a casa
serenamente, fidarsi e affidarsi, questo è lo sport che vogliamo.
Di
seguito Domenico racconta la sua esperienza di atleta di corsa di lunghe
distanze, rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Sì lo sento ogni qualvolta porto a
termine una gara, e la volta che ho vinto il titolo di campione italiano di
categoria.”
Qual è stato il tuo percorso nella pratica sportiva? “E’ stato un percorso iniziato per gioco
e poi tramutato in passione, sacrificio e anche divertimento.”
Quali sono i fattori che contribuiscono al benessere e performance
nello sport?
“Essere sereni con sé stessi.”
C’è qualcuno che contribuisce al tuo benessere e performance nello
sport?
“Ho tante bellissime persone che contribuiscono: la mia famiglia in primis, il
mio allenatore, il mio dottore.”
Lo
dico sempre io che “Together is much better (insieme è molto meglio)”, si perché
da soli si possono fare grandi cose ma con l’aiuto di altri, con il sostegno
della famiglia e il supporto di persone di riferimento si fa molto meglio.
Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua attività sportiva? “Loro sono contentissimi e stupiti dopo
i km fatti in ogni gara.”
Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività
sportiva?
“Sì, non mi dimenticherò mai che quando ho iniziato a fare gare di 10 km
c'erano super signori over settantenni che mi superavano. Io ero morto e loro
scioltezza.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Molta testa, autocontrollo e amore del
proprio corpo.”
Quali sono le capacità, caratteristiche, qualità che ti aiutano nel
praticare il tuo sport?
“Essere molto molto pazienti , saper attendere.”
Partecipando
a gare di lunghe distanze con tante ore di sport si diventa più pazienti, si è
più disposti a rallentare, a fermarsi ad aspettare, si diventa più meditativi
non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana, sia in famiglia che al
lavoro.
Che significato ha per te praticare il tuo sport? “Essere corretto con il prossimo.”
Quali sono le sensazioni che sperimenti nello sport? “Sensazione di superare se stessi.”
Nelle
gare di endurance, di sport di lunghe distanze, l’avversario diventa se stessi,
una vera sfida con se stessi, superare eventuali sabotatori interni che remano
contro, che ti ostacolano lungo il lungo cammino, lungo le tante ore di sport,
sabotatori interni che ti fano cedere, ti sconsigliano di continuare, che ti
bloccano la strada.
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nella
pratica del tuo sport?
“Le condizioni atmosferiche per me sono delle difficoltà soprattutto in estate
e indispensabile ascoltare il tuo corpo e pian piano conoscerlo.”
Importante
sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità e risorse ma anche dei
propri limiti, sapere fino a quando si può spingere.
Quali sono le condizioni fisiche o ambientali che ti ostacolano nella
pratica del tuo sport?
“Il caldo.”
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica, hai rischiato di mollare
di fare sport? “Mi
fa continuare l'amore che io ho per questo sport. Mai mollato.”
Quale può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi al tuo
sport?
“Che lo sport è condivisione,
confrontarsi, crescere insieme.”
Vero
lo sport che vogliamo è condivisione della fatica e degli allenamenti, ma anche
condivisione di successi, di buone prestazioni, di gioie e soddisfazioni.
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti
ed in quali fasi?
“Beh direi che in alcuni casi sì. Intendo casi dove
lo sport sia ragione di vita dove la figura dello psicologo può aiutare i
momenti di crisi.”
Quali sono i prossimi obiettivi, sogni che hai realizzato e da
realizzare?
“Da quando ho iniziato a correre nel mondo delle
ultra maratone (da appena un anno), mi sono fissato subito degli obiettivi tra
cui il titolo di Campione Italiano di categoria conquistato lo scorso agosto, ora
i miei obiettivi sono gara dopo gara migliorare sempre più. Ma come tutti
anch'io ho un sogno: quello di far parte della nazionale italiana di ultra.”
In
effetti diversi atleti hanno questo sogno e proprio nei prossimi giorni alcuni si
cimentano in gare per fare ottimi risultati, per farsi notare, per cercare di essere
selezionati.
Sei consapevole delle tue possibilità, capacità, limiti? “Sì ne sono consapevole, a
volte mi meraviglio di me stesso ma sono anche consapevole e cosciente dei miei
limiti.”
Quanto ti senti sicuro, quanto credi in te stesso? “Credere in se stesso per
me è il fattore più importante, per me è la mia carica migliore!”
Qual è una tua esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare? “Vedere campioni arrendersi
e non stringere i denti.”
Quali sono le sensazioni relative a precedenti esperienze di successo? “Avere tanta fiducia e la
consapevolezza che i sacrifici fatti non sono mai inutili.”
Hai un modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno? “Beh in tanti anni che
corro ho conosciuto tanti amici tanti campioni. Il mio idolo nelle ultra è
Stefano Velatta.“
In
effetti soprattutto l’anno corrente Stefano sta dimostrando di valere nelle ultra distanze,
di essere un papabile erede del Re Giorgio Calcaterra e diventa un esempio per tanti
ultrarunnner, silenziosamente si presenta alle gare e porta a casa sempre qualcosa
di importante, a parte titoli, podi, coppe, medagli, anche tanti incontri, abbracci,
sorrisi.
C’è una parola o una frase detta da qualcuno che ti aiuta a crederci ed
impegnarti?
“Mi bastano le parole dei miei figli.”
E’
una caratteristica di diversi ultrarunner portare moglie e figli alle gare e farsi
aiutare da loro che diventano dei supporter specializzati nelle parole da dire,
nelle pietanze da fornirgli al momento più opportuno.
Come hai superato eventuali crisi, infortuni, sconfitte, difficoltà? “La crisi arriva sempre
basta essere forti con sé stessi, le sconfitte a me servono a migliorare sempre
più. Grazie mille per questa bellissima
opportunità!”
Anche
questa è una caratteristica di diversi ultrarunner, mettere in conto le crisi e
considerare che come arrivano così se ne vanno, basta saperle accogliere, notarle,
aggirarle, affrontarle, gestirle, superarle, così come le sconfitte sono relative
perché se da una parte non hai raggiunto il tuo obiettivo, dall’altra hai appreso
tanto dall’esperienza sportiva di gara e torni a casa più ricco dentro.
Matteo
SIMONE
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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