Il mondo degli ultrarunner fa
sperimentare fatica ma anche sensazioni emozionanti e sorprendenti insieme a
tanta gente. Frequentare gli ultrarunner mi ha già permesso di scrivere alcuni
libri e ne sto scrivendo altri.
E’ passato un po’ di tempo dall’intervista che feci
a un ultrarunner, ora anche organizzatore di una bella gara di 6 ore che non ho
potuto ancora riuscire a correre ma almeno cerco di pubblicizzarla scrivendo su
Franco e la sua gara.
Cosa significa
per te essere ultramaratoneta? “Per me essere ultramaratoneta non
è solo percorrere una distanza superiore alla maratona ma riuscire a pensare di
correre visto i miei 100 kg.”
Qual è stato il
tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? “Sono partito
correndo nel quartiere dove abitavo ma sentivo da subito il richiamo della
maratona.”
Anche Franco è stato rapito dalla corsa, in
particolare la maratona l’ha sequestrato e non se ne è più liberato, chilometri
e chilometri di corsa, ora organizza lui una sei ore di corsa.
Cosa ti motiva ad essere
ultramaratoneta? “Riuscire a staccare la spina dalla
routine quotidiana, incontrare amici, conoscere posti nuovi.”
Ora, attraverso la sua gara che organizza è lui che
permette a tanti di conoscere la sua Serra dei Conti un borgo duecentesco molto
pittoresco ed ospitale.
Hai mai pensato
di smettere di essere ultramaratoneta? “Noooooooooooooooooooooooooooo.”
Non togliete la corsa a Franco, oramai non se ne può
più liberare.
Hai mai
rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta? “Si, nel 2012 ho subito un intervento chirurgico al piede sx, sono stato
fermo per un anno ma è servito a far crescere la mia passione.”
Più è l’astinenza e più aumenta la voglia di
correre.
Hai sperimentato
l’esperienza del limite nelle tue gare? “No, corro
per il semplice piacere, non mi spingo mai al limite delle mie possibilità.”
Franco sempre solare e con il sorriso, non esiste
fatica, la ultracorsa un puro divertimento.
Quali i meccanismi psicologici
ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme? “Si dice che l’appetito vien
mangiando, forse i 10 km dopo un po’ non bastano più e cerchi la mezza che ti
spinge verso la maratona che diventa una 6 ore, il passatore, ecc., ecc.”
Franco diventa un buongustaio di corsa a partire
dalla 10km man mano assaggia sempre distanze più lunghe fino a competizioni di
100km, una vera goduria.
Quale è stata la
tua gara più estrema o più difficile? “La 12 ore di
Carapelle, un circuito di 355m ripetuto per 200 volte, dopo 10h30’ non ne
potevo più e sono andato a casa.”
Quale è una gara
estrema che ritieni non poterci mai riuscire a portarla a termine? “Di quelle che conosco la 6 giorni, troppo lontana da me.”
Cosa ti spinge a spostare sempre più
in avanti i limiti fisici? “Ritengo che ognuno di noi abbia
una soglia che ci permette di fare cose che per gli altri possono sembrare
assurde, per alcuni è la maratona altri la 100 o la 24h o la sei giorni, l’importante
è stare bene con se stessi dall’inizio alla fine.”
Concordo con Franco, è importante scegliere quello
che è bene per te.
Cosa pensano i
tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? “Se non esagero sono felici, ma se manco spesso di casa un po’ me lo
fanno anche pesare, questo sinceramente mi rende felice è bello sapere che
moglie e figli ti vogliono a casa con loro.”
Che significa
per te partecipare a una gara estrema? “Un
obbiettivo da raggiungere.”
Cosa hai
scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? “Di essere più forte di quanto pensassi, affronto meglio le difficoltà
della vita di tutti i giorni.”
L’ultracorsa rafforza la persona, fa sentire più
sicuri, i problemi quotidiani si affrontano con più serenità.
Come è cambiata
la tua vita famigliare, lavorativa? “A casa sono
più presente di prima nonostante le trasferte domenicali, sul lavoro non è
cambiato assolutamente niente.”
Se potessi
tornare indietro cosa faresti o cosa non faresti? “Sono uno che
pensa tanto prima di fare una scelta, quindi rifarei tutto ciò che ho fatto.”
Usi farmaci,
integratori? Per quale motivo? “Non sono un buon cliente per le
case farmaceutiche ed ho smesso anche di usare integratori.”
Ai fini del
certificato per attività agonistica, fai indagini più accurate? Quali? “Faccio annualmente la visita medica, inoltre essendo un assiduo
donatore di sangue sono perennemente sotto controllo.”
Hai un sogno nel
cassetto? “Il mio
sogno l’ho realizzato il 2015 ovvero organizzare una manifestazione podistica.
Siamo noi che dobbiamo far sì che i sogni si avverino ecco perché per il 4
luglio ho organizzato la sei ore dei Conti a Serra dei Conti in provincia di
Ancona.”
Franco Draicchio aveva un sogno che ha
trasformato in realtà, organizzare una sua gara ed ora sta preparando la quarta
edizione della sua gara, un grande obiettivo, di seguito le sue impressioni.
Ciao Franco, pensieri, sensazioni, emozioni per la prossima 6 ore dei
Conti? “Con l’aiuto dei miei amici podisti
della Valmisa stiamo cercando di promuovere la manifestazione in tutta Italia
presenziando alle varie maratone e ultra maratone. Stiamo lavorando per offrire
a chi viene a Serra de Conti una gara diversa dalle altre cercando di
distinguerci dalle altre.”
Cosa dicono gli atleti che hanno partecipato? “Devo
dire che i riscontri degli atleti che sono venuti alla Sei ore de conti sono
tutti positivi ecco perché spesso sono loro stessi che promuovono la nostra
manifestazione. Già dalla prima edizione abbiamo raccolto tutti i loro commenti
che ci sono pervenuti e gli abbiamo inseriti sul nostro sito www.seioredeconti.it
in una sezione che abbiamo chiamato DICONO DI NOI.”
Anche a me piacerebbe esserci, ho visto
tante foto, tutte bellissime che descrivono un paese spettacolare e dai volti
dei partecipanti sembra si possa respirare un buon clima.
Gelati, come mai? “I
gelati sono diventati il nostro segno di riconoscimento ormai. In fase di
preparazione della prima edizione abbiamo pensato al ghiacciolo per rinfrescare
i podisti dal caldo di luglio. Devo dire che la scelta è stata molto ma molto
apprezzata. Ma quando dici Sei ore de
Conti non si pensa solo al gelato ma da non dimenticare anche le mozzarelline
con pomodorini, le nostre magnifiche crostate le bibite fresche fino alla fine
della manifestazione, il ristoro a base di pasta oltre al classico pasta party
finale ma lo scorso anno abbiamo offerto ai podisti durante l’ultima ora di
corsa spiedini di pesce fatti alla griglia al momento.”
Che dire! Tocca provare questa sei ore
di corsa tra festa e fatica, tra amici e vicoletti di Serra dei conti, quando
ci sono tutte queste attrazioni e coccole è difficile dire di no.
Hai pensato di invogliare anche atleti disabili a partecipare? “Ho avuto l’onore di
avere alla partenza LORIS CAPANNA. La sua scelta di venire a Serra de Conti mi
ha fatto immensamente piacere ecco perché gli ho assegnato il pettorale n°1.
Era il minimo che potessi fare.”
E quindi ce n’è per tutti, le pensi per
tutti, a ognuno il suo, bravo questo è lo sport che vogliamo a misura di tutti
grandi e piccini con ogni modalità.
Prevedi anche una non competitiva o eventi collaterali culturali? “No, non prevedo gare di
contorno. Mi piace concentrare tutte le attenzioni su una sola manifestazione.
A me non interessa avere migliaia di persone ma voglio dare il massimo a quelle
centinaia che decidono di venire.”
Presenti la gara? “La gara la presento ogni giorno sui
social.”
Chi ti aiuta e come? “Il
lavoro di preparazione nell’arco dell’anno lo faccio prevalentemente io. Nella promozione
mi aiutano i miei amici maratoneti, mentre il Presidente della Podistica
Valmisa si occupa di curare i rapporti con le istituzioni. Il giorno della
manifestazione per fortuna la podistica Valmisa in massa devo dire cerca di
dare una mano. Devo dire che anche la Protezione Civile e la pro loco di Serra
de Conti sono al nostro fianco. Anche il Comune e in modo particolare
l’assessore allo sport Marco Silvi non ha mai fatto mancare il suo sostegno.”
Un’intera città al servizio dello sport
per offrire agli atleti ospitalità e accoglienza, cercherò di venire, mi
piacerebbe davvero. Tutti ne parlano bene, soprattutto Domenico Martino che al
riguardo esprime le seguenti parole: “La
tua gara Franco ha lasciato un bellissimo ricordo a tutti. Colgo l'occasione
per ringraziare te come Organizzatore Amico Atleta e confermo l'iscrizione per
la prossima edizione 2018. Non posso mancare a questa bellissima "Festa".
Ho fatto tante gare dott. Matteo Simone, siamo tra Maratone e Ultra, il fascino
di questo piccolo borgo mi ha lasciato tanti ricordi. Organizzazione eccellente
curata nei minimi dettagli l'amicone Franco Draicchio, Omar Atzori e altri sui
collaboratori hanno curato nei minimi dettagli questa bellissima
manifestazione. Per 6 ore non mi sono sentito mai solo non ho sentito la fatica,
pubblico caloroso, musica, ristoro impeccabile.....non serve andare oltre,
posso solo dire venite a Serra de' Conti”.
Anche Roberta Varricchione è molto
entusiasta, di seguito le sue parole: “Franco
per me non poteva esserci inizio migliore, la sei ore de conti è stata una gara
bellissima, organizzata in modo impeccabile, senza dubbi non mancherò alla
prossima edizione 2018!”.
Franco
è menzionato nel mio libro Maratoneti e ultrarunner.
Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline,
Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.
La
Resilienza e l’Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello
sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in
qualsiasi campo.
Gli
atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni,
di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito
sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità
insospettate: l’ultracorsa diventa una palestra di vita.
Si
impara a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione; tale
soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli
imprevisti e tollerare le sofferenze.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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