Matteo
SIMONE
Antonio Erotavo, maratoneta barese con sua miglior prestazione 02h14’12” a Laredo in Spagna il 08/06/80, quando aveva 26 anni, in occasione della Coppa Europa contribuendo al secondo posto della squadra Italia insieme a Gianni Poli, Marco Marchei, Giampaolo Messina.
Antonio
Erotavo è stato capace di vincere 5 edizioni consecutive della maratona di
Macao, dal 1982 al 1986 con i seguenti tempi: 7/11/1982 - 02h21’54”, 6/11/1983
– 02h25’00”, 11/11/1984 – 02h24’29”, 1/12/1985 – 02h20’18”, 30/11/1986 – 02h26’47”.
Erotavo
vinse a Bari le prime edizioni di Vivicittà: 1^ edizione con un tempo di 01h03'39'',
2^ edizione (1985) 01h03'00'' (Le prime due edizioni si svolsero sulla distanza
della mezza maratona); 3^ edizione (1986) in 37'38'' (dalla terza edizione la
distanza a circuiti compensati in tutta Italia fu portata a 12km). Nel 1986
vince anche la maratona di Livorno in 02h22’27”.
Di
seguito Erotavo racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie
domande.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare un Atleta? “Allenandomi costantemente e
ottenendo una crescita di risultati.”
Nello
sport quali sono i fattori o le persone che hanno contribuito al tuo benessere o
performance?
“Aver avuto la fortuna di trovare un ottimo
allenatore nella persona di Gioacchino De Palma che oltre ad essere un
allenatore era anche un buon padre di famiglia.”
De
Palma Gioacchino. Anche lui barese, classe 19940, ha corso la maratona alle
Olimpiadi Città del Messico 1968 arrivando 31° in 02h39’58” mentre la sua
miglior prestazione dovrebbe essere 02h25’11” Budapest (HUN). L’allenatore si
occupa e si preoccupa dei suoi atleti, diventa una persona di riferimento
soprattutto quando si è ragazzi che si è disposti ad ascoltare gli adulti più
esperti che diventano educatori e figure di riferimento. L’allenatore dà
l’esempio, suggerisce, consiglia, dispone programmi di allenamenti, ascolta i
feedback dei suoi atleti, osserva i suoi atleti mentre si allenano e quando
gareggiano per capire come vivono lo sport, come perfezionare le sedute di
allenamento, come costruire insieme progetti credibili e obiettivi difficili e
sfidanti ma raggiungibili con l’impegno, la determinazione la grande passione
di entrambi le figure, atleta e allenatore.
Quali
meccanismi psicologici hanno contribuito, nello sport, al benessere e7o
performance?
“I risultati.”
Vero,
quando noti che stai facendo bene, che sperimenti sia benessere nello sport e
sia performance, c’è sempre più voglia di allenarsi bene, c’è sempre più voglia
di faticare per confermare il risultato, per salire sul podio, per vincere la
gara, ed Erotavo ha sperimentato questo diverse volte, soprattutto a Macao
tornando ogni anno e portando a casa ogni anno la vittoria.
Qual
è stata la gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Gare tante, ma sicuramente
il primo titolo italiano all'età di 17 anni.”
Certo
il titolo Italiano è qualcosa di importante, soprattutto a u età che non sei
ancora maggiorenne, ti fa sentire una star in famiglia, con gli amici di
allenamento e di gara, con gli altri amici di scuola, entra a far parte in un
mondo dell’eccellenza e il futuro si fa roseo.
Quale
è stata la tua gara più difficile? “Non aver vinto il titolo
italiano in casa giunto 2° ma di aver lottato con un atleta da trattamenti
illeciti.”
Un' esperienza che ti dà la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella
vita? “Essere convinti che quello che stai facendo non è sbagliato.”
Ti
va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Ma non ho in particolare
un momento o un episodio, la mia vita sportiva è stata sempre divertente
sicuramente perché ho avuto la fortuna di non avere particolari infortuni e
quindi di essere sempre in forma, credo non so!”
Quali
sensazioni sperimenti o hai sperimentato facendo sport (pre-gara, gara,
post-gara)? “Diversi, quella più importante che si affacciava per la prima volta in
Italia attraverso uno staff medico Inglese la biopsia muscolare per capire se
la tua muscolatura era predisposta a sopportare allenamenti sempre più impegnativi
per la preparazione della maratona, ed io lo ero.”
Per
diventare campioni certo ci vuole la stoffa, ci vuole una predisposizione,
bisogna avere talento, ma oltre a tutto ciò ci vuole impegno, passione,
determinazione e anche un buon allenatore.
Quali
sono le difficolta e i rischi? A cosa devi fare attenzione nel tuo sport? “Le difficoltà soprattutto
dove risiedi ed io a Bari per un primo periodo e quello successivo alla mia
carriera una città a quel periodo purtroppo di non avere mentalità per la disciplina,
oltre alle attrezzature, parlo di periodo perché quello più bello l’ho vissuto
nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle a Ostia (Guardia di Finanza).”
Certo
nei paesi soprattutto al Sud diversi anni fa correre significava perdere tempo,
all’epoca era importante andare a lavorare in campagna, aiutare la famiglia in
qualche modo, altrimenti studiare, o sport era una perdita di tempo, non era
redditizio ma se riuscivi a entrare in un Gruppo Militare sportivo, tutto cambiava,
facevi parte di un gruppo con il quale ti confrontavi e diverse persone si
occupavano di te, come succede tutt’ora, dal medico al nutrizionista, allo psicologo,
al tecnico e tante altre figure che provvedono all’organizzazione della gara e
degli allenamenti.
Quali condizioni fisiche e/o ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione
non ottimale? “I luoghi degli allenamenti.”
In
effetti è difficile preparare la maratona se non ci sono luoghi adeguati, dove
non c’è traffico, dove è illuminato, oppure una pista dove poter fare le
ripetute, il pane quotidiano per i runner.
Cosa
ti fa continuare a fare sport? “I risultati ottenuti e
quello che ancora lo sport fa bene fisicamente e nel sociale.”
Lo
sport diventa un buon investimento per la vita, ti fa sentire in forma, ti fa
star bene, ti fa stare in mezzo alla gente, diventi una persona di riferimento
per gli altri, insomma lo sport diventa una grande risorsa.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con la consapevolezza che era un
momento, di continuare, ed essere più
attenti a tanta falsità.”
Ogni
tanto si è costretti a fermare per diversi motivi oppure non si è in forma per
un periodo ma diventa importante considerare questi solo periodi, momenti che
poi passano se si ha fiducia e se si resta positivi.
Quale
può essere un messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport? “Di allontanarsi dalla quotidianità, perché si ha la possibilità di
socializzare e soprattutto fa bene al fisico.”
Vero,
lo sport diventa una palestra di vita, aiuta ad aggregarsi, a includere persone
in un gruppo, a sperimentarsi.
C'è
stato il rischio di incorrere nel doping? “Rischio mai, per una
scelta personale.”
Quale
può essere un messaggio per sconsigliarne l'uso? “Di ottenere i risultati
con il proprio fisico, e di non fare uso di alcuna sostanza se non quella di
una giusta alimentazione.”
Vero,
perché rischiare la propria salute, perchè essere scorretti, perché rischiare
squalifiche, perché prendersi in giro. Alimentarsi bene è possibile, madre
natura ci offre tanto, meglio affidarsi a nutrizionisti bravi ed esperti, senza
scorciatoie si arriva comunque e meglio.
I
tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport? “Tutti contenti e
rispettosi.”
Cosa
hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Di essermi realizzato in
tante cose nella mia vita e soprattutto di stare oggi ancora bene fisicamente.”
Erotavo
racconta di una vita di vittorie, di fatica, di allenamenti, di stare in
gruppo, di mangiare sano e pulito, questo è lo sport che vogliamo, che fa star bene
a se stessi e a chi ci circonda.
Se
potessi tornare indietro cosa faresti o cosa faresti? “Rifarei tutto quello che
ho fatto sicuramente ottenendo risultati migliori per un nuovo ambiente e
strutture.”
Ritieni
utile lo psicologo dello sport? “Non so giudicare perché
non ho mai sentito la necessità.”
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “Forse, chissà, trasmettere
tutto quello che ho acquisito con la mia esperienza internazionale.”
Diciamo
che questo è un buon inizio, raccontare le proprie esperienze e sensazioni
aiuta molti ragazzi e adulti a capire che significa fare sport a certi livelli
sperimentando sia benessere che performance.
Matteo SIMONE
Psicologia dello sport, psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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