Aumentano gli atleti che si dedicano a corse di lunghe distanze e di conseguenza aumentano gare di lunga distanza e questo interessa sempre di più allenatori, medici, fisioterapisti, psicologi, ricercatori, insomma c’è tanta curiosità intorno a questo mondo degli ultrarunner definiti strani, bizzarri, sorprendenti, a volte con una marcia in più nello sport e poi anche nella vita.
Di seguito Marcello racconta la sua
esperienza dopo la partecipazione di una gara di 24 ore dove con l’occasione
c’erano dei ricercatori dell’Università di Urbino che prelevavano sangue agli
atleti prima della ara e dopo le 24 ore di gare per vedere come cambiavano i
valori.
Ciao Marcello, che sapore ti ha
lasciato questa 24 ore? Avuto problemi, criticità? “Ciao
Matteo e grazie per questa intervista! La 24 ore di Reggio, ottimamente
organizzata da IUTA e CTR (con l’occasione ringrazio entrambe per tutto il
lavoro fatto in fase organizzativa e durante la gara con il supporto agli
atleti), mi ha lasciato uno splendido ricordo come esperienza (è stato un
bellissimo weekend insieme a tanti amici ultramaratoneti), ma un po’ di
amarezza ai fini del risultato. Pur essendo arrivato terzo uomo in classifica,
cercavo più dei 179,6 km realizzati: l’obiettivo era in zona 200 come avvenne a
Cesano nella scorsa primavera, ma stavolta la seconda metà di gara è stata
molto più lenta.
Le criticità sono arrivate con la notte: il clima freddo,
nebbioso e molto umido (eravamo in una pista in mezzo ai campi) ha creato
problemi a tanti atleti. Io sono arrivato a mezzanotte (12ma ora) con 109 km e
in linea con l’obiettivo, ma poi ho rallentato bruscamente e pur non mollando
mai (e per questo ho guadagnato varie posizioni in classifica) non sono più
riuscito a riprendere un ritmo ottimale e così ho aggiunto soltanto 70 km nelle
seconde dodici ore. Anche il mattino è stato molto freddo e nebbioso, e sono
condizioni con cui non mi trovo bene, speravo arrivasse un bel sole che
riscaldasse l’ambiente ma non è stato così.”
Un bel rifornimento di alimenti nutrienti
per colmare i serbatoi che si svuotano con la fatica costante nel corso delle
24 ore di gara.
Nelle 24 ore di gare può succedere di tutto,
bisogna monitorarsi costantemente e apprendere sempre dall’esperienza, non
bisogna dare nulla per scontato e infatti altri atleti mi hanno riferito
problemi che non avevano considerato, sempre avanti con nuovi aspetti da
curare.
Cosa lasci a Reggio Emilia e cosa
porti a casa? “Lascio a Reggio i 20 km che mi sono
mancati rispetto alle aspettative, ma, a parte le battute, mi porto a casa
un’esperienza di grande valore, sia umano che tecnico, un ottimo test scientifico
con esami medici (prelievi di sangue pre e post gara e visita medica) e tanto
grande spirito di gruppo con tutti i presenti. E’ un grande ambiente quello
delle 24 ore.”
Una bella risposta, simpatica ma anche
traspare la voglia di riprendersi quei chilometri in più che non ci sono stati
insistendo e lavorando meglio per ritornare in gare più convinti e più
preparati.
Hai conosciuto altri atleti? Hai
approfondito la conoscenza di altri atleti? “Ho
conosciuto qualche atleta, con piacere, e di tutti gli altri ero già amico! Su
31 partecipanti, infatti, soltanto 3 o 4 non li avevo mai visti (pur
conoscendoli di nome), per cui per me è stata una festa insieme, come detto, ad
un gruppo davvero bello ed affiatato fatto da atleti, accompagnatori e staff
della IUTA e del CTR. Pur con le difficoltà della gara e la concentrazione per
questo evento, ci siamo divertiti tanto, già a partire dalla cena di gruppo in
hotel venerdì sera, poco dopo il nostro arrivo (mio e di Francesca) a Reggio
Emilia!”.
Vero ho notato dalle foto e dai post sui
social, questa tipologia di gara è sempre un’occasione per rivedersi per
ridere di se stessi e degli altri, per raccontare aneddoti simpatici e
divertenti ma anche disavventure.
Hai qualcosa in comune ad altri
atleti? “Io dico sempre, come battuta, che noi
ultra siamo una grande famiglia. Ma è così, ci si vede spesso, si ha la stessa
passione e si combatte per gli stessi obiettivi. Correre 24 ore in un circuito
abbatte ogni distanza e ogni classifica, è una cosa molto bella.”
E’ vero, si è molto uniti non solo nei
momenti della gara ma anche successivamente ci si sente con diverse modalità e
ci si preoccupa e ci si informa gli uni degli altri.
Curiosità? Sorprese? “Attendo
i risultati dei test, nelle prossime settimane, sperando di non avere sorprese
negative! La curiosità c’è stata anche prima della gara, insieme
all’adrenalina: era la prima volta che ci si sottoponeva ad un test simile,
sicuramente molto utile per noi runner di lunghe distanze.”
Quali sono ora tue mete,
direzioni, obiettivi? “La stagione è praticamente finita, questo
era l’ultimo impegno importante. Poteva finire meglio ma è stata un'annata
positiva a livello podistico, ho raggiunto i 200 km nella 24 ore di Cesano a
marzo e a luglio ho assistito all’interno dello staff azzurro ai mondiali di
Belfast in cui Francesca correva con la maglia dell’Italia, non potevo chiedere
di meglio. Adesso con Francesca correremo l’ultima gara dell’anno ancora
curiosamente a Reggio Emilia (è la terza gara di fila qui!), con la maratona
dicembrina, ma senza pretese. Col nostro grande coach Luca Sala (che alla 24h è
stato tutta la gara in piedi a bordo percorso a dare supporto agli atleti, come
sempre accade in queste occasioni… grazie mille!) stiamo cominciando a
tracciare le linee della stagione 2018, ci divertiremo ancora alla ricerca di
nuovi obiettivi.”
Sempre pronti per nuove imprese, sempre alla
ricerca di nuove mete, obiettivi, sfide. Vero quest’anno un anno importante per
la coppia Marcello e Francesca una grande crescita nel mondo delle ultra fino
ad approdare ai Mondiali per Francesca e anche ben figurare.
C'è un alimento particolare che
hai assunto in gara? “Avevamo due cassette piene di alimenti e
bevande (dovevamo autogestirci i ristori, come indicato chiaramente da Vito
Intini nelle mail organizzative inviate prima della gara), ma c’era comunque un
ristoro curato dalla IUTA. Ho mangiato dopo 8 ore il riso fornito
dall’organizzazione e poi tra gli alimenti che avevo ho mangiato spicchi di
mele, frutta frullata, biscotti (parecchi), carasau, ovomaltine e pocket coffee
e ho bevuto the (caldo o freddo). Niente altro. Poco prima della gara invece
avevo mangiato prosciutto cotto, grissini e biscotti (si partiva a
mezzogiorno).”
Quale è stata la sosta maggiore
nelle 24ore? “Un paio di volte di notte ho fatto soste
all’angolo “box” di 4 o 5 minuti, una volta per cambiarmi (anche se sono
rimasto in pantaloncini fino alla fine, ed è stato un errore per tutta
l’umidità presente) e un’altra sosta per caricare uno dei garmin ormai scarico.
Nonostante le tante difficoltà e il ritmo basso (di notte e di mattina), sono
riuscito sempre ad andare avanti, correndo molto ingobbito e a testa bassa ma
senza mai fermarmi. Almeno in questo sono molto soddisfatto, la tenacia non mi
manca.”
Come ti prendi cura di te ora
dopo una gara di 24 ore di corsa?
“Faccio ferie il giorno seguente (al lunedì) ma questo tipo di gare mi sballa
per qualche giorno i normali ritmi, di notte riesco a dormire poco nei giorni
appena seguenti e di conseguenza sono un po’ stanco nelle ore diurne e
lavorative. Poi mangio tantissimo (ma non è una novità, lo faccio anche senza
le 24h di mezzo) e per quanto riguarda la corsa, riposo tre o quattro giorni,
di solito riprendo in zona weekend (stavolta di venerdì).”
Cosa hai raccontato a casa, al
lavoro, agli amici dopo la gara di 24 ore di corsa? “Ho
raccontato che è stata una bella e utile esperienza, che mi sono divertito
tanto con gli amici e che la gara, complice freddo e nebbia, è andata meno bene
del previsto, pur col terzo posto maschile (ma dietro anche 4 bravissime
donne). Devo capire cosa mi rallenti tanto di notte (senza avere sonno)… ma tutto
serve ed è utile per le prossime gare!”.
Vero non si butta niente tutto serve, tutto
è utile, si apprende da ogni esperienza e ci si arricchisce dentro soprattutto.
Un’intervista a Marcello è riportata nel libro “Il piacere di correre oltre di Matteo Simone. Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. Data di Pubblicazione: novembre 2022.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Nessun commento:
Posta un commento