Oramai
corrono tutti per tantissimi chilometri e per tantissimi motivi. Lo sport e in
particolare la corsa abbatte barriere culturali e generazionali, avvicina
persone, paesi, popoli, rende liberi e permette di aiutare tanta gente correndo
per fini umanistici molto interessante, per questo ho chiesto all’interessato di
rispondere ad alcune domande prima della partenza, per scrivere un articolo e
pubblicizzare l'evento. Può partecipare chi vuole per un percorso che sceglie.
Di
seguito Peter Gombita, prete slovacco che si ocupa di 250 senza tetto, racconta
la sua impresa rispondendo ad alcune mie domande, grazie a una gentile
interprete.
In che consiste il tuo prossimo evento sportivo importante? “Sto correndo la maratona
da Kosice (Slovakia) a città del Vaticano perché ho trovato nella mia passione
la corsa una maniera per sensibilizzare le persone verso la piaga della povertà
sempre più dilagante anche tra i nostri cari e cercare di arginare e prevenire
qualsiasi tipo di peggioramento.”
Un
gesto davvero raro e prezioso, correre per i poveri giorno e notte per 9 giorni
per sensibilizzare le persone all’attenzione per i più bisognosi, è possibile visionare
il sito http://new.oaza-nadej.org/
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
Ti senti pronto?
“Con l'aiuto di Dio sì.”
In
questo caso non c’è bisogno di coach, non c’è bisogno di psicologi o di metal
coach, ma semplicemente c’è bisogno della fede per fare cose impegnative e
faticose per tante ore e giorni.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, del prossimo evento sportivo? “Sicuramente la pressione
delle responsabilità è molto alta ma so già con la mia esperienza che quando
cominciamo un opera che è più grande di noi l'aiuto di Dio ci da tutta la forza
necessaria per portarla a termine.”
Tanta
fiducia in se ma per chi crede diventa importante anche tanta fiducia nella
fede, per andare avanti e non fermarsi per fare qualcosa di benefico per il
prossimo, per rendersi utile, per star bene facendo star bene altri, un gesto
unico quello di correre pensando ai bisognosi.
Come sei organizzato? “Facciamo un percorso a
tappe diurno e notturno seguiti da due macchine di maratoneti che si alternano
e un altra macchina operativa, con la mappa del percorso invitiamo le persone a
unirsi a noi nelle tappe che preferiscono.”
Una
gran bella iniziativa organizzata molto bene, insieme è tanto meglio, lo sport
aggrega per fini e interessi comuni.
Fai parte di un team? Famiglia, amici, figure professionali? “Faccio parte di un team di
maratoneti ma la maggior parte delle volte corro in solitaria o meglio in
compagnia del mio cane Sara, partecipo a vari eventi sportivi, maratone e gare
di corsa.”
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di preparati fisicamente e
mentalmente a eventi sportivi? “Mi preparo mentalmente e
mi alleno in maniera meticolosa seriamente, la forma fisica e mentale sono
importanti per dare il meglio, questo non si può trascurare.”
Utilizzi una preparazione mentale prima dell’evento sportivo? “Sì sicuramente, sono prete
cattolico quindi prego e sò di certo che la preghiera e la fede in Dio mi danno
tutto l'aiuto necessario.”
Ricordi un’esperienza passata che ti dà la convinzione, che ce la puoi
fare? “Sì certo, la maratona che stiamo facendo adesso l'ho già fatta un anno
fa in solitaria come se avessi corso 36 maratone coprendo la distanza 1550 km
in 50 giorni.”
Una
grande persone capace di fare grandi cose da solo, con il cane, con un team, ma
sempre con grande fede.
Cosa hai scoperto del tuo carattere che ti aiuta nell’affrontare il
prossimo evento sportivo?
“Volontà forza d'animo e in primis fede in Dio.”
Quale può essere un messaggio rivolto a chi ti seguirà nel tuo prossimo
evento sportivo? “Dovrebbe incoraggiare le persone non solo a praticare lo sport ma
tramite esso portare aiuto al prossimo.”
Quindi
un aiuto rivolto a tutti è aiutate ad aiutare, correte e se non potete aiutate chi
ha bisogno.
Quale aiuto vorresti ricevere nel tuo prossimo evento sportivo? “Vorrei che la gente
comprendesse il mio messaggio di solidarietà e beneficenza e che con l'aiuto di
Dio e della bontà delle persone tutto questo si possa concretizzare.”
Pertanto
per una volta non pensate che i corridori di lunghe distanze sono masochisti ma
anche che esercitano benessere rivolto agli altri e quindi correte o comunque aiutate
chi è in condizione di bisogno. Se riesco vengo al Vaticano l’ultima tappa sabato
18 novembre, grazie e buona strada.
http://www.unilibro.it/libri/f/autore/simone_matteo
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